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Plastico urbanistico - Museo scienza tecnologia Milano 00047

Il plastico è stato ricavato da una serie di disegni vinciani raccolti nel Manoscritto B dell'Institut de France. 

È costituito da una serie di modelli di edifici assemblati in modo arbistrario, con lo scopo di riassumere il pensiero di Leonardo in campo urbanistico, creando una sorta di città ideale in verità mai progettata Nel plastico sono rappresentati diversi elementi: palazzi porticati, tracciati viari su due livelli e gallerie, canali, rampe di scale (quest'ultime visibilmente fuori scala). 

Notizie storico-critiche Dopo Filarete che progetta Sforzinda, una città ideale in onore di Francesco Sforza, anche Leonardo è affascinato dall'idea di pianificare una città come un organismo formalmente compiuto. Le vie d'acqua sono importanti quanto le strade ma "a volere che questa cosa abbia effetto è necessario eleggere sito accomodato come porsi vicino ad un fiume il quale ti dia i canali" Il problema di Milano è la mancanza di un grande fiume con portata costante come il Ticino. 

Leonardo lo indica nei suoi progetti, pensando forse a un ruolo nuovo per Vigevano, città cara a Ludovico il Moro Per evitare le violente piene del fiume, Leonardo colloca la sua città a una certa distanza collegata tramite un "canale maggiore", dotato di una conca: "quando serri la porta l'acqua empie la conca e le navi basse s'alzano e tornano allo universal piano della città" Il complesso reticolo di canali disegnato da Leonardo rappresenta un sistema circolatorio indipendente dalla rete stradale. Le strade sono articolate su due livelli, distinti l'uno dall'altro Per le strade alte non de' andare carri, anzi, sia solamente per li gentili uomini; per le basse devono andare carri ed altre some ad uso e comodità del popolo. 

 

Per le vie sotterranee si de' votare destri (i bagni), stalle e simili cose fetideA causa della pestilenza che colpisce Milano nel 1484, Leonardo dà grande importanza a pulizia e igiene: progetta palazzi porticati e ampie strade in cui l'aria possa circolare liberamente, e annota " ancora sarà comodità di lavare spesso la città. E questo si vorrebbe fare ogni anno una volta", consapevole del ruolo per Milano dell'asciutta dei navigli.

 

Soldatini Alberto Mario (progettista) - Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

eseguì piante di numerose città italiane e, tra queste nel 1502, la città di Imola per il duca Valentino.

 

la città ideale

L'espressione Città ideale di Leonardo si riferisce ai testi e ai disegni di Leonardo da Vinci di argomento urbanistico contenuti nel cosiddetto Manoscritto B dell'Institut de France di Parigi. Sono riflessioni datate tra il 1487 e il 1490, quando Leonardo era alla corte di Ludovico il Moro a Milano, e sono finalizzate a razionalizzare la struttura e migliorare l'efficienza della città dopo la peste del 1484-1485. Molta importanza viene data alla canalizzazione dei corsi d'acqua per renderli vie adatte al trasporto delle merci o alla costruzione di stalle con accorgimenti per garantire maggiore igiene o ancora alla suddivisione della città in due livelli per separare le attività produttive da quelle signorili.

Pur legate a una situazione specifica, le considerazioni tecniche di Leonardo hanno un valore universale. Per questo motivo si parla di "città ideale", da non confondere con il modello geometrizzante di città ideale elaborato da architetti come Leon Battista Alberti o Filarete.

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LEONARDO DA VINCI E LA CITTA' IDEALE

Città durante il rinascimento

 

Durante il Rinascimento, le città erano concepite e pianificate in modi che riflettevano la visione del mondo e i valori culturali dell'epoca. Questo periodo storico ha visto importanti sviluppi nell'urbanistica, nell'architettura e nelle teorie sulla progettazione delle città. Ecco alcuni aspetti chiave della concezione delle città durante il Rinascimento:

 

Pianificazione urbana

Le città rinascimentali erano spesso progettate seguendo un piano urbano regolare, basato su principi geometrici e simmetria. Questo si rifletteva nella disposizione delle strade, delle piazze e degli edifici, che seguivano schemi ordinate e razionali.

 

Città ideali

Gli architetti e gli urbanisti del Rinascimento concepivano città ideali, ispirate ai principi classici dell'antichità romana e greca. Queste città ideali erano spesso immaginate come luoghi di armonia e bellezza, con ampi spazi pubblici, giardini, e architetture monumentali.

 

Città fortificate

Molte città rinascimentali erano fortificate, con mura difensive, torri e bastioni, in risposta alla minaccia di invasioni esterne e conflitti militari. Tuttavia, le mura difensive erano spesso integrate nella struttura urbana e potevano essere decorate con elementi artistici.

 

Centri culturali

Le città del Rinascimento erano spesso centri culturali e artistici, con piazze, chiese e palazzi che ospitavano opere d'arte, scuole, accademie e istituzioni culturali. Le piazze pubbliche erano luoghi vitali di incontro e scambio sociale, dove si svolgevano mercati, festival e celebrazioni.

 

Architettura rinascimentale

L'architettura rinascimentale ha influenzato profondamente l'aspetto delle città di quell'epoca. Gli edifici rinascimentali erano caratterizzati da proporzioni armoniose, simmetria, colonne corinzie e archi a tutto sesto. Palazzi, chiese e residenze private erano spesso progettati con grande attenzione ai dettagli e alla decorazione.

 

Strade e infrastrutture

Durante il Rinascimento, furono sviluppate nuove tecniche di costruzione stradale e di infrastrutture, come ponti, canali e sistemi fognari. Le strade erano spesso allineate con edifici residenziali, negozi e botteghe, creando un ambiente urbano denso e vivace.

In generale, le città rinascimentali erano concepite come luoghi di bellezza, ordine e prosperità, dove l'arte, la cultura e la conoscenza potevano fiorire, e dove gli individui potevano realizzare il loro potenziale creativo e intellettuale.

 

I sistemi fognari nel rinascimento

Durante il Rinascimento, i servizi fognari nelle città variavano considerevolmente da luogo a luogo e erano spesso limitati rispetto agli standard moderni. Tuttavia, alcune città rinascimentali avevano sistemi rudimentali di smaltimento dei rifiuti e di gestione delle acque reflue.

 

Sistemi di drenaggio

Alcune città avevano rudimentali sistemi di drenaggio delle acque piovane, che consistevano spesso in canali o grondaie lungo le strade per raccogliere e convogliare le acque verso fiumi, torrenti o altre vie d'acqua.

 

Fognature

In alcune città più grandi e avanzate, potevano esistere sistemi di fognatura rudimentali, con canali sotterranei o condotti che raccoglievano le acque reflue e le scaricavano in fiumi o corsi d'acqua vicini. Tuttavia, questi sistemi erano spesso limitati e non in grado di gestire grandi quantità di rifiuti.

 

Latrine e pozzi neri

Molte abitazioni e edifici urbani durante il Rinascimento non disponevano di servizi igienici moderni. Invece, si usavano latrine o pozzi neri situati all'interno delle case o nei cortili. Questi pozzi neri venivano occasionalmente svuotati manualmente o i rifiuti venivano semplicemente riversati nelle strade o nei corsi d'acqua.

 

Problemi di igiene

A causa della mancanza di servizi fognari adeguati, le città rinascimentali erano spesso soggette a problemi di igiene e salubrità. Le acque reflue stagnanti potevano causare cattivi odori, malattie e infezioni, e contribuire alla diffusione di epidemie come la peste.

In generale, i servizi fognari nelle città rinascimentali erano primitivi rispetto agli standard moderni, e la gestione dei rifiuti e delle acque reflue era spesso inefficiente e inadeguata. Solo in alcune città più avanzate si potevano trovare sistemi di drenaggio e fognatura più sviluppati, ma comunque lontani dai livelli di comfort e igiene attuali.

L'architettura nel Rinascimento 

 

è stata caratterizzata da un revival dei principi e delle forme dell'architettura classica dell'antica Grecia e Roma, nonché da una maggiore attenzione alla proporzione, all'armonia e alla simmetria. Questo periodo ha visto l'emergere di nuovi stili e tendenze architettoniche, che hanno avuto un impatto duraturo sull'evoluzione dell'architettura europea. Ecco alcuni degli elementi salienti dell'architettura rinascimentale:

 

Classicisme

L'architettura rinascimentale è stata fortemente influenzata dalle forme e dai principi dell'architettura classica greca e romana. Gli architetti del Rinascimento si sono ispirati ai templi, ai teatri e agli edifici pubblici dell'antichità, adottando colonne, archi, capitelli e ordini architettonici come il dorico, l'ionico e il corinzio.

 

Proporzioni e simmetria

Un principio fondamentale dell'architettura rinascimentale era l'attenzione alla proporzione e alla simmetria. Gli edifici rinascimentali erano spesso caratterizzati da forme equilibrate e armoniose, con una distribuzione regolare degli elementi architettonici.

 

Archi a tutto sesto

Gli archi a tutto sesto sono diventati un elemento distintivo dell'architettura rinascimentale, utilizzati per creare portici, logge e colonnati che conferivano agli edifici un'eleganza e una maestosità classiche.

 

Dettagli decorativi

Anche se l'architettura rinascimentale era caratterizzata da una certa sobrietà e razionalità, gli edifici erano spesso decorati con dettagli elaborati, come sculture, rilievi, cornici decorate e fregi, che enfatizzavano la bellezza e l'eleganza delle strutture.

 

Prospettiva e illusionismo

Gli architetti rinascimentali hanno sfruttato la prospettiva e l'illusionismo per creare effetti visivi sorprendenti e per dare profondità e tridimensionalità agli spazi architettonici. Questa tecnica è stata utilizzata per progettare facciate di edifici, interni e affreschi decorativi.

 

Piazze e spazi pubblici

Durante il Rinascimento, si è sviluppata un'attenzione particolare verso la progettazione delle piazze e degli spazi pubblici, che sono diventati luoghi vitali di incontro sociale e culturale. Le piazze rinascimentali erano spesso circondate da edifici monumentali e decorate con fontane e sculture.

In generale, l'architettura rinascimentale è stata caratterizzata da un rinnovato interesse per i principi classici dell'architettura, unito a una maggiore attenzione alla bellezza, all'armonia e alla proporzione. Questi elementi hanno contribuito a definire il carattere distintivo dell'architettura rinascimentale e hanno influenzato lo sviluppo dell'architettura europea per i secoli a venire.

La visione di una città ideale

il suo straordinario pannello esemplifica gli ideali rinascimentali di pianificazione urbana, il rispetto per l'antichità greco-romana e la maestria della prospettiva centrale. L'immaginaria piazza della città presenta al centro un arco romano tipicamente eretto come commemorazione della vittoria militare. Nel complesso, il dipinto offre un modello di architettura e scultura che idealmente sarebbe stato commissionato da un sovrano virtuoso che ha a cuore il benessere dei cittadini. L'anfiteatro è modellato sul Colosseo di Roma.

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La struttura ottagonale a destra, ricoperta di pietra colorata, ricorda il Battistero medievale di Firenze, che nel XV secolo si pensava fosse un tempio romano riutilizzato. Insieme riflettono l’importanza della sicurezza, della religione e delle attività ricreative in una città ben regolamentata e il valore degli ideali romani nella progettazione urbana. Anche le residenze private ai lati sono nobilitate da elementi architettonici classici. In primo piano compaiono anche elementi classicizzanti. Le statue, poste su colonne in stile romano, rappresentano le virtù di un buon sovrano, tra cui la Giustizia con la spada e la bilancia e la Liberalità (generosità) con una cornucopia. Questa veduta e due dipinti correlati (ora a Urbino e a Berlino) furono apparentemente commissionati per il palazzo del duca Federico da Montefeltro di Urbino. Incastonato nella struttura in legno all'altezza delle spalle o più in alto, "La Città Ideale" sarebbe sembrato una finestra su un altro mondo migliore. L'illusione di uno spazio che si estende dal nostro è ottenuta utilizzando un sistema prospettico matematico sviluppato a Firenze. Lo spazio è definito in termini di angolo di visione dello spettatore: le linee sfuggenti che stabiliscono relazioni spaziali convergono in un punto centrale nella porta della città visibile sotto e oltre l'arco romano.

 

La città idealizzata da Leonardo da Vinci

Ha ideato diverse città ideali durante la sua vita, ma una delle più famose è la sua visione della città di "Utopia". La sua idea di una città ideale rifletteva i suoi interessi per l'architettura, l'urbanistica e l'ingegneria, e comprendeva molti elementi innovativi per l'epoca.

Nella sua concezione di città ideale, Leonardo immaginava un luogo dove l'armonia e l'equilibrio fossero alla base della vita quotidiana. 

 

Geometria e simmetria

Leonardo era affascinato dalla geometria e dalla simmetria, e questo si rifletteva nella disposizione e nella progettazione della città. Egli immaginava una città con strade e edifici disposti in modo armonioso e simmetrico, creando un senso di equilibrio visivo e spaziale.

 

Sostenibilità ambientale

Leonardo comprendeva l'importanza di un rapporto equilibrato tra l'uomo e l'ambiente naturale. La sua città ideale avrebbe integrato pratiche sostenibili, come la gestione delle risorse idriche e la conservazione delle foreste e della vegetazione.

Infrastrutture innovative: Leonardo immaginava infrastrutture innovative per il trasporto e le comunicazioni, tra cui strade ben progettate, canali navigabili e ponti sicuri. Egli era anche interessato allo sviluppo di sistemi di irrigazione per migliorare l'agricoltura e la produzione alimentare.

 

Istituzioni sociali ed educative

Leonardo riteneva che una città ideale dovesse promuovere l'istruzione, la cultura e la collaborazione sociale. La sua città ideale avrebbe incluso spazi per istituzioni educative, come scuole e biblioteche, e luoghi per l'incontro e lo scambio di idee tra i cittadini.

 

Bellezza e estetica

Leonardo era un grande apprezzatore della bellezza e dell'estetica. La sua città ideale avrebbe incorporato elementi di bellezza e armonia in ogni aspetto della sua progettazione, dalle strutture architettoniche ai giardini e agli spazi pubblici.

La visione di Leonardo della città ideale rifletteva la sua visione del mondo come un luogo di possibilità infinite, dove l'arte, la scienza e la natura potevano coesistere in perfetta armonia per il bene comune dell'umanità.

 

La città ideale è una città utopica la cui organizzazione urbanistica risponde a precisi criteri filosofici, scientifici e razionali.

La progettazione della città ideale ebbe una notevole diffusione nel Rinascimento quando l’insediamento urbano assunse un nuovo ruolo legato alla centralità dell’uomo.

A partire dal Quattrocento iniziò l’interesse per una progettazione architettonica in grado di tradurre la teorizzazione politica dell’epoca in una città ideale che rispondesse alle esigenze funzionali del vivere quotidiano con soluzioni estremamente razionali ed ordinate, predisponendo e distribuendo nel tessuto cittadino, con un attento studio della posizione e della prospettiva, i punti-cardine della vita politica e sociale, quali palazzi pubblici, piazze e fortificazioni.

 

Anche Leonardo fu affascinato dall’idea di pianificare una città come un organismo formalmente compiuto e prese così a elaborare un progetto di “città ideale” anticipando i tempi con l’idea di costruire gli edifici a torre, con livelli a piani rialzati e con canali di collegamento interni ed esterni, sfruttando al massimo gli spazi e disponendo rampe di scale per assicurare a ciascun piano un accesso separato.

L’immagine leonardesca della città quindi abbandona completamente il modello medievale, con le sue vie tortuose, le case ammassate le une alle altre, le abitazioni sovraffollate proponendo invece una nuova struttura che doveva essere “moderna, borghese, razionale” e che andava costruita su più piani, ognuno indipendente dall’altro, ma tra loro comunicanti mediante scalinate e dove, nel “piano alto” nobiltà e borghesia agiata potevano passeggiare indisturbate tra palazzi, strade e luoghi adeguati al loro vivere, ed al “piano basso” invece si concentravano i servizi e le varie attività: i commerci, il passaggio per carri e bestie, le botteghe artigiane, il lavoro degli operai.

Leonardo voleva una città comoda e spaziosa, ben ordinata non solo nelle strade, ma anche nelle sistemazioni architettoniche: alte mura, torri e merli d’ogni necessaria e piacevole bellezza, con “la sublimità e magnificenza de’ sacrati templi”.

 

A differenza dei trattatisti contemporanei, Leonardo ricercò un’organizzazione dello spazio non tanto geometrico quanto funzionale, in modo da dar soluzione ai diversi problemi della vita quotidiana: dal traffico, agli approvvigionamenti, alle esigenze igienico-sanitarie.

Le vie d’acqua sono importanti all’epoca in quanto sono le strade per il trasporto di merci e persone. Quindi sotto i piani abitativi si dovevano trovare i canali navigabili, regolati da chiuse e conche.

 

Infatti le città della fine del Medioevo avevano una struttura favorevole al propagarsi dei contagi e delle malattie: vie strette e tortuose, alta densità abitativa, specie nei quartieri più poveri, scarichi fognari a cielo aperto, igiene personale assai precaria, grande diffusione di topi e parassiti.

Per risolvere questo problema Leonardo propose un tessuto urbano molto più aperto, caratterizzato da strade ampie e rettilinee e da una presenza capillare di corsi d’acqua. La città doveva sorgere infatti in prossimità di un fiume dal corso abbastanza veloce da non creare ristagni che avrebbero potuto inquinare l’aria. Attraverso chiuse e conche l’acqua del fiume sarebbe stata convogliata nell’abitato mediante una rete di canali, grazie ai quali si provvedeva innanzitutto alla pulizia e al deflusso dei liquami, per i quali venne studiato un vero e proprio sistema fognario sviluppato a livello sotterraneo. I canali assunsero anche altre importanti funzioni come quella di garantire le comunicazioni e di agevolare gli approvvigionamenti.

 

Il traffico merci sarebbe avvenuto, per via idrica, in modo tale da consentire lo scarico delle derrate perfino all’interno dei singoli palazzi, muniti di magazzini seminterrati, cui si accede direttamente dal canale esterno mediante una piccola darsena. La rete dei canali doveva essere integrata in un sistema viario rigorosamente organizzato che avrebbe compreso strade destinate al traffico veicolare e popolare con una larghezza che doveva eguagliare quella media delle case adiacenti, senza per questo sacrificare l’eleganza nelle architetture, nei porticati e nei palazzi adorni di attici e terrazzi. Questa città sarebbe dovuta sorgere lungo le rive del Ticino, il progetto però, a causa degli eccessivi costi, rimarrà irrealizzato.

Ovviamente oggi avremmo da ridire su questa divisione della città a livello sia architettonico che umano. Infatti la vera originalità del progetto non stava in questo, ma in altri due aspetti: la fusione di architettura, meccanica e idraulica e la nuova idea che la bellezza della città doveva essere sinonimo di “funzionalità”, frutto dell’apporto delle scienze matematiche e meccaniche.

 

Nasce un concetto nuovo di città, pianificata secondo un disegno razionale - pensiero totalmente sconosciuto nel Medioevo - e in tale contesto si inserisce la città ideale immaginata e disegnata da Leonardo.

 

«Una città su due livelli a differente destinazione funzionale: uno inferiore (alla quota del piano terreno degli edifici) con strade per il trasporto di merci e la circolazione delle persone; uno superiore (alla quota del primo piano) con strade perpendicolari alle precedenti, adibite al passeggio e a tutte quelle attività umane proprie dei «gentili omini».

 

Dei canali, che corrono sotto le strade del livello più alto, sono collegati al fossato che circonda la città e ai fiumi e hanno la funzione di ricevere le acque piovane e di portar via le lordure dell’abitato.

 

Il disegno del f. 16 r del Ms. B mostra appunto un edificio della città con un porticato sullo stesso piano delle strade inferiori e una terrazza-cortile che lo sovrasta. L’arco a sinistra permette sia di superare le strade del livello basso, sia di accedere ai canali. La sezione del f. 36 r fa vedere ancor meglio un canale sotterraneo (a sinistra) in comunicazione, tramite una serie di aperture, con le cantine (a destra) di un edificio di tre piani dotato di un porticato e di un loggiato che si apre sulla terrazza di copertura. […] Nelle intenzioni di Leonardo un’organizzazione urbana del tipo di quella da lui prospettata avrebbe portato ordine e creato salubrità» (Cricco, Di Teodoro 1996). 

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Schizzo prospettico di edificio e di strade su due livelli, 1490 ca. Parigi, Institut de France, Ms. B, f. 16r, particolare.

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Schizzo di una sezione prospettica di un edificio e di una strada con sottostante canale, 1490 ca., Parigi, Institut de France, Ms. B, f. 36r, particolare.

L'architettura di Leonardo da Vinci
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