PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Codici Forster
sono tre codici di Leonardo da Vinci conservati presso il Victoria and Albert Museum di Londra. Il nome deriva dal loro ultimo proprietario privato, John Forster.
La storia dei tre manoscritti non è completamente nota.
Un numero di codici imprecisato venne ereditato da Francesco Melzi per volere di Leonardo da Vinci. Nel 1523 il Melzi tornò a Milano portando con sé le carte.
«Fu creato de Leonardo da Vinci et herede, et ha molti de suoi secreti, et tutte le sue opinioni, et dipinge molto ben per quanto intendo, et nel suo ragionare mostra d’haver iuditio et è gentilissimo giovane. [...] Credo ch'egli habbia quelli libricini de Leonardo de la Notomia, et de molte altre belle cose.»
(da una lettera da Milano ad Alfonso I d'Este, duca di Ferrara, 6 marzo 1523[1])
Alla morte di Francesco Melzi, i manoscritti conservati nella villa di Vaprio d'Adda furono affidati al figlio Orazio e successivamente presero strade diverse a causa di sottrazioni e cessioni.
Codice Forster I
Contiene due taccuini in formato 14,5 per 10 centimetri.
Il primo viene datato al 1505, mentre il secondo ad un periodo precedente compreso tra il 1487 e il 1490.
Codice Forster II
Contiene due taccuini di appunti in formato 9 per 7,5 centimetri.
Il primo è attribuito al 1497 circa, mentre il secondo è riconducibile al 1495.
Codice Forster III
Taccuino di appunti di Leonardo di 94 fogli in formato 9 per 6 centimetri. I contenuti, realizzati probabilmente tra il 1493 e il 1496, riguardano argomenti eterogenei e si hanno numerosi capovolgimenti di scrittura. Per gli schizzi prevalse l'uso della matita rossa.
Lingua utilizzata: italiano rinascimentale
Attribuzione: Leonardo da Vinci
dimensione: 21,3x15,4 cm
Anno di riferimento: 1505
Fogli contenuti: 18
Stato di conservazione: buono
Attualmente: Biblioteca Reale di Torino
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