PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Nel Rinascimento, le caricature come le conosciamo oggi non erano così diffuse come nell'arte moderna. Tuttavia, ci sono alcuni esempi di rappresentazioni umoristiche o esagerate di persone e situazioni riscontrabili in quest'epoca.
Le caricature rinascimentali erano spesso presenti in forma di schizzi o disegni satirici che prendevano di mira personaggi politici, religiosi o sociali dell'epoca. Questi schizzi potevano essere utilizzati come strumento per criticare o ridicolizzare determinate persone o comportamenti, ma non erano necessariamente intesi a far ridere nel senso moderno del termine.
La fisiognomica rinascimentale
La fisiognomica nel Rinascimento era una pratica basata sull'osservazione dei tratti del viso e del corpo umano per trarre conclusioni sulla personalità, il carattere e le inclinazioni di una persona. Questa pratica aveva radici antiche, ma nel Rinascimento acquisì una certa popolarità grazie agli studi di artisti, filosofi e scienziati dell'epoca.
Nel Rinascimento, la fisiognomica era spesso associata alla fisionomia, la quale sosteneva che i tratti del viso e del corpo potessero rivelare aspetti della personalità e del destino di una persona. Artisti, come Leonardo da Vinci, e scienziati, come Giovanni Battista della Porta, studiarono e teorizzarono sulle connessioni tra l'aspetto fisico e le caratteristiche psicologiche.
Leonardo da Vinci, ad esempio, esplorò le correlazioni tra la struttura del cranio e le qualità mentali e morali di una persona. Realizzò studi dettagliati sui muscoli facciali e sulle espressioni umane, cercando di identificare i tratti fisici che potevano rivelare informazioni sulla personalità.
Giovanni Battista della Porta, nel suo lavoro "De humana physiognomia" del 1586, elaborò teorie sulla relazione tra i tratti fisici e le qualità psicologiche di una persona. Egli credeva che osservando attentamente i tratti del viso e del corpo, si potessero dedurre informazioni sul carattere e sul destino di una persona.
Chi era Giovanni Battista della Porta?
Giovanni Battista della Porta (1535-1615) è stato un noto scienziato, filosofo e scrittore italiano del Rinascimento. È ricordato principalmente per i suoi contributi nelle aree della scienza naturale, della filosofia e della letteratura derivati proprio dagli studi di Leonardo da Vinci, che lo stesso della Porta riteneva fosse stato l'inventore della fisiognomica..
Della Porta nacque a Vico Equense, vicino a Napoli, e fu educato in una famiglia benestante con accesso a una vasta biblioteca. Fin da giovane dimostrò un interesse per la scienza e l'apprendimento, e in seguito fondò l'Accademia dei Segreti, un gruppo di studiosi che si occupavano di una vasta gamma di argomenti scientifici.
Tra i suoi lavori più famosi vi è "Magia Naturalis" (La magia naturale), pubblicato nel 1558, una delle prime enciclopedie scientifiche della natura e della tecnologia. In questo testo, della Porta trattò una vasta gamma di argomenti, tra cui ottica, magnetismo, chimica, medicina e fisiognomica, combinando osservazioni scientifiche con credenze popolari e leggende.
Della Porta fu anche un pioniere nell'uso della lente ottica per scopi scientifici e fu uno dei primi a descrivere l'uso della camera oscura come strumento per proiettare immagini. Questi contributi lo resero una figura importante nello sviluppo della scienza ottica e delle tecniche di osservazione scientifica.
Oltre ai suoi interessi scientifici, della Porta fu anche un prolifico drammaturgo e scrittore di poesie. Nel corso della sua vita, scrisse più di 60 opere su una vasta gamma di argomenti, contribuendo significativamente alla diffusione delle idee scientifiche e filosofiche del Rinascimento.
Anche se la fisiognomica nel Rinascimento non era basata su metodi scientifici validati, essa influenzò l'arte, la letteratura e la psicologia dell'epoca, contribuendo alla comprensione dell'interazione tra l'aspetto fisico e la personalità umana. Tuttavia, va notato che la fisiognomica moderna è stata largamente respinta dalla comunità scientifica, poiché non ci sono prove empiriche che dimostrino la validità delle sue teorie.
Uno degli esempi più noti di caricature rinascimentali è attribuito a Leonardo da Vinci, che realizzò una serie di disegni umoristici e satirici chiamati "Caricature". Questi schizzi raffigurano figure umane in pose esagerate o stravaganti, spesso con caratteristiche fisiche distorte o accentuate. Sebbene non siano caricature nel senso contemporaneo del termine, questi disegni offrono uno sguardo unico sullo spirito umoristico e l'osservazione acuta di Leonardo.
Altri artisti rinascimentali potrebbero aver creato disegni simili, anche se non sempre sono sopravvissuti fino ai giorni nostri o sono stati attribuiti a un artista specifico. Tuttavia, è importante notare che le caricature rinascimentali erano spesso meno diffuse e meno riconosciute rispetto alle forme d'arte più tradizionali, come la pittura e la scultura.
Le teste grottesche
Le "teste grottesche" erano delle rappresentazioni di volti umani caratterizzate da tratti distorti o esagerati, spesso utilizzate nell'arte rinascimentale per scopi decorativi o per esprimere l'umorismo o la bizzarria. Molti artisti rinascimentali, compresi alcuni contemporanei di Leonardo, crearono teste grottesche in dipinti, sculture e disegni.
Leonardo lascia un suo pensiero in un foglio presente nel Codice Atlantico "De' visi mostruosi non parlo, perché senza fatica si tengono a mente".
Significa che non era difficile ricordarsi delle enormità, delle anomalie che uscivano dai canoni estetici della normalità, piuttosto le coglieva nel disegno esasperandole in modo allegorico e dai tratti simpatici e goliardici, quasi a voler pensare che nulla fosse più bello di ciò che ci potesse realmente spaventare.
Milano e i navigli
Occorre ricordare che durante la sua permanenza a Milano presso la corte di Ludovico il Moro, era solito, la sera, frequentare locande di basso ordine, spesso frequentate in forma stabile da prostitute e filibustieri, da biscazzieri e da ricercati dalla giustizia. Erano luoghi molto lontani dal concetto “signorile” milanese. Eppure Leonardo si sentiva uomo del popolo e proprio per poterlo meglio capire, non disdegnava frequentare posti malsani, spesso rischiando anche la vita.
Proprio in questi luoghi Leonardo si sedeva al suo tavolo, molto probabilmente vestito in modo da non destare sospetti ( visto che il suo abbigliamento era ricercato e costoso, avrebbe dovuto preventivamente cambiarsi d'abito)., e passava il suo tempo ad osservare i presenti che, spesso ubriachi e chiassosi, scherzavano e cantavano tra di loro. E' probabilmente in questi momenti che Leonardo decise di ritrarre i loro volti cosi buffi, segnati da smorfie e sorrisi impastati dal mosto di vino che li faceva assomigliare a uomini e donne improbabili.
Leonardo da Vinci era un artista eccezionalmente curioso e osservatore, interessato all'anatomia umana, all'emozione e alla varietà dell'esperienza umana. Disegnava una vasta gamma di persone e volti per studiare l'anatomia, le espressioni facciali e le proporzioni del corpo umano. Le caricature, o disegni satirici e esagerati di persone, potrebbero essere state un modo per lui di esplorare ulteriormente la varietà delle espressioni umane e di catturare l'umorismo e la complessità delle interazioni umane.
Inoltre, le caricature potrebbero essere state utilizzate da Leonardo come un modo per esercitare la sua abilità nel disegno e nell'espressione artistica in modo ludico e spontaneo. Questi schizzi potrebbero anche aver servito come esercizio per sviluppare le sue capacità di ritratto e di rappresentazione dell'anatomia umana in varie pose e situazioni.
È importante notare che le caricature di Leonardo, come gran parte del suo lavoro, erano studi artistici e scientifici e non necessariamente intenti per il consumo pubblico o la pubblicazione. Erano parte del suo processo di apprendimento e di esplorazione artistica, che ha contribuito alla sua comprensione unica della forma umana e alla sua abilità nel ritratto e nell'arte in generale.
scena grottesta
uomo e donna, fine xv sec. - inchiostro su carta
profilo di vecchio,1485-1490 dimensioni 57x42 cm inchiostro bruno su carta
Profilo a destra di zingaro che guarda verso l'alto 1504-1505 dimensioni 38x26,5 cm - carboncino su carta -Inventario A,28
studio di dragone - dimensioni 18x27 cm, carboncino e inchiostro su china - inventario 12369
torso di vecchio con naso adunco, 1482-1499 dimensioni 18x10,6, sanguigna su carta inventario 31645
cinque teste grottesche,
sanguigna e matita su carta
profilo di uomo, 1487-1490 inchiostro su carta
coppia di visi deformati e affrontati, 1645 dimensione 7,5x10,3 cm - incisione su carta inventario 17.50 18-209
Incisione di Wenceslaus Hollar
busto di uomo grosso sorridente afffrontato a donna, 1627-1677 dimensione 7,5x10,6 cm - incisione su carta inventario 17.50 18-205
Incisione di Wenceslaus Hollar
busto di donna di profilo scollata con protuberanza sulla fronte ,
1660-1677 dimensione 6,4x4,9 cm - incisione su carta
inventario 17.50 18-267
Incisione di Wenceslaus Hollar
busto di donna di profilocon in testa proboscide ,
1665 dimensione 6,7x4,8 cm - incisione su carta
inventario 17.50 18-178
Incisione di Wenceslaus Hollar
Bibiografia
(EN) Ernst Gombrich, Leonardo's Grotesque Heads, in Leonardo: saggi e ricerche. Presentazione di Achille Mazzara; a cura del Comitato nazionale per le onoranze a Leonardo da Vinci nel quinto centenario della nascita (1552-1952), Roma, Istituto Poligrafico dello Stato-Libreria, 1954, SBN IT\ICCU\CUB\0367361.
Bernard Berenson, I disegni dei pittori fiorentini, Milano, Electa editr., 1961, SBN IT\ICCU\PUV\0037541.
(EN) Martin Clayton, Leonardo da Vinci: the divine and the grotesque, London, Royal Collection, 2002, SBN IT\ICCU\TO0\1157851. Catalogo della mostra tenuta a Edimburgo dal 30 novembre 2002 al 30 marzo 2003 e a Londra dal 9 maggio al 9 novembre 2003.
CIS - Leonardo da Vinci, Alberto Meloni
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