PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Per molto tempo Lagonegro divenne il centro “misterioso” di informazioni riguardanti Leonardo da Vinci.
Molti scrittori e giornalisti, ma anche semplici curiosi e turisti, giunsero ( e giungono ancora), in questo delizioso e piccolo paesino della Lucania, in Provincia di potenza. Per quale motivo tutto questo interesse?
Nella storia vi furono due uomini che, come vedremo di seguito, indicarono Lagonegro come il luogo in cui venne nascosta la Gioconda di Leonardo durante la seconda guerra mondiale per evitare che fosse trafugata dalle truppe nemiche che in quel periodo perversavano nel sud italia, e l'altra storia riguarderebbe la visita di Lisa Gherardini insieme al suo consorte durante il ritorno dalla Calabria. Ricordate chi era Lisa Gherardini?
La Gioconda fu nascosta a Lagonegro
Vasilij Grossman (1905-1964) è stato uno scrittore e giornalista sovietico, noto soprattutto per il suo romanzo "Vita e destino", considerato uno dei capolavori della letteratura del XX secolo. Grossman è nato a Berdyčiv, nell'attuale Ucraina, e ha studiato ingegneria chimica a Mosca prima di dedicarsi alla scrittura.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Grossman lavorò come corrispondente di guerra per il quotidiano sovietico "Krasnaja Zvezda" (Stella Rossa). Fu testimone diretto di molte battaglie cruciali, inclusa la battaglia di Stalingrado, e scrisse reportage dettagliati che lo resero uno degli osservatori più importanti del conflitto. I suoi resoconti furono apprezzati per la loro sincerità e per la capacità di catturare la realtà brutale della guerra.
Il suo romanzo più famoso, "Vita e destino", è un'opera epica che esplora le vicende di una vasta gamma di personaggi durante la Seconda Guerra Mondiale, offrendo una critica incisiva sia del nazismo sia del sistema sovietico stalinista. Il manoscritto fu sequestrato dal KGB nel 1961 e pubblicato postumo solo negli anni '80, dopo la morte dell'autore.
Il collegamento tra la Gioconda e Lagonegro, un piccolo comune in provincia di Potenza, deriva da una leggenda locale che vuole che il celebre dipinto di Leonardo da Vinci sia stato nascosto proprio in questa città durante la Seconda Guerra Mondiale. Secondo questa leggenda, la Gioconda sarebbe stata trasferita in vari luoghi per proteggerla dai bombardamenti e dalle razzie. Lagonegro è uno di questi luoghi presunti di rifugio.
Questa storia ha un certo fascino e ha attirato l'interesse di storici e appassionati d'arte, anche se mancano prove concrete che confermino definitivamente questo episodio. Tuttavia, l'idea che un'opera così importante possa aver trovato rifugio in una piccola città italiana aggiunge un elemento di mistero e fascino alla già leggendaria storia della Gioconda.
Il riferimento allo scrittore russo collegato alla Gioconda e a Lagonegro riguarda un episodio particolare legato alla storia del dipinto durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo scrittore in questione è Vasilij Grossman, un noto autore e giornalista russo, famoso per il suo romanzo "Vita e destino".
Grossman, durante il suo lavoro come corrispondente di guerra, scrisse un articolo in cui narrava della Gioconda e della sua presunta permanenza a Lagonegro. Nel suo racconto, Grossman descrive come il celebre dipinto di Leonardo da Vinci fosse stato nascosto in questo piccolo comune italiano per proteggerlo dalle devastazioni della guerra. Sebbene questa storia sia affascinante e suggestiva, non ci sono prove concrete che confermino che la Gioconda sia stata effettivamente custodita a Lagonegro.
Il racconto di Grossman si inserisce nel contesto delle numerose storie e leggende che circondano le peripezie delle opere d'arte durante i conflitti, sottolineando l'importanza di preservare il patrimonio culturale anche in tempi di crisi.
Nonostante sia noto principalmente per la sua letteratura e i suoi reportage di guerra, il riferimento a Grossman nel contesto della Gioconda a Lagonegro sembra essere frutto di una confusione, poiché non ci sono documentazioni che lo colleghino direttamente a questa specifica storia. Grossman è però celebre per le sue accurate descrizioni e riflessioni sugli eventi della guerra, e la sua opera continua ad essere studiata e ammirata per il suo valore storico e letterario.
Dmitrij Sergeevič Merežkovskij (1865-1941) è stato un importante scrittore, poeta e critico letterario russo, noto per essere uno dei fondatori del simbolismo russo. La sua vita e le sue opere riflettono il tumulto culturale e politico della Russia a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Nato a San Pietroburgo il 14 agosto 1865, Merežkovskij proveniva da una famiglia aristocratica.Studiò storia e filologia all'Università di San Pietroburgo, dove sviluppò un profondo interesse per la letteratura e la filosofia.
Negli anni '80 del XIX secolo, iniziò a scrivere poesie e saggi critici. Il suo primo libro di poesie, pubblicato nel 1888, segnò l'inizio della sua carriera letteraria.
Oltre alla sua produzione letteraria, Merežkovskij fu un critico del regime zarista e, successivamente, del regime sovietico.
Fuggì dalla Russia dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917 e si stabilì a Parigi, dove continuò a scrivere e a pubblicare opere critiche. Durante il suo esilio, Merežkovskij visse in Francia, mantenendo contatti con altri esuli russi e partecipando attivamente alla vita culturale e intellettuale europea.
Morì a Parigi il 9 dicembre 1941.
La trilogia di Dmitrij Merežkovskij, nota anche come Demetrio Mareshkowsky, è una serie di romanzi storici che esplorano temi di spiritualità, storia e filosofia attraverso personaggi storici e momenti cruciali della storia europea.
"La morte degli dei: Giuliano l'Apostata" (1895)
Questo romanzo è incentrato sulla figura dell'imperatore romano Giuliano, noto anche come Giuliano l'Apostata, che regnò nell'Impero Romano d'Oriente nel IV secolo d.C.
Merežkovskij esplora la lotta di Giuliano contro il cristianesimo e la sua ricerca di una spiritualità basata sul paganismo romano. Il romanzo riflette le tensioni religiose e culturali del periodo, nonché le lotte personali e filosofiche del protagonista.
Questo romanzo si concentra sulla vita e sulle opere di Leonardo da Vinci, celebre artista, inventore e pensatore del Rinascimento italiano. Merežkovskij utilizza la figura di Leonardo come simbolo della rinascita della spiritualità pagana e dell'umanesimo nel periodo rinascimentale. Il romanzo esplora le opere artistiche, le invenzioni e le riflessioni filosofiche di Leonardo, offrendo una visione della sua personalità complessa e delle sue idee rivoluzionarie. Leonardo da Vinci dunque, viene rappresentato come un genio poliedrico, un uomo che spazia dall'arte alla scienza, dalla filosofia alla tecnologia. Il romanzo offre una profonda analisi della sua personalità complessa, dei suoi sogni e delle sue aspirazioni, nonché delle sfide e dei conflitti che affronta nel corso della sua vita. Attraverso la figura di Leonardo, Merežkovskij esplora temi di spiritualità, ricerca della conoscenza e conflitti ideologici, offrendo una visione profonda e articolata del Rinascimento italiano e dei cambiamenti culturali e intellettuali che ha portato con sé.
"Anti-Cristo: Pietro e Alessio" (1905)
Questo romanzo è ambientato in Russia durante il regno di Pietro il Grande nel XVIII secolo e segue le vicende di due personaggi principali, Pietro e Alessio.
Merežkovskij esplora il confronto tra due visioni del cristianesimo rappresentate dai due protagonisti: Pietro, il modernizzatore e riformatore, e Alessio, il difensore della tradizione e della fede ortodossa. Il romanzo riflette sulle tensioni tra il desiderio di progresso e il rispetto delle antiche tradizioni religiose.
Insieme, questi romanzi formano una trilogia che offre una prospettiva unica sulla storia europea e sulle lotte ideologiche e spirituali che hanno caratterizzato i diversi periodi storici trattati. La trilogia è ammirata per la sua profondità filosofica, la sua narrazione avvincente e la sua capacità di esplorare temi universali attraverso il contesto storico e le vite dei suoi personaggi principali.
ma soffermiamoci su "La resurrezione degli dei: Leonardo da Vinci" (1900)
Alcuni estratti del libro ci fanno capire ,secondo quanto scritto dall'autore Mareshkowsky che Lisa Ghirardini moglie del ricco mercante fiorentino Francesco del Giocondo, l’antica Popilia.
"L'antica Popilia" è un'antica strada romana situata nell'Italia meridionale, precisamente nella regione della Calabria. Questa strada faceva parte della rete viaria romana che collegava le principali città della penisola italiana e aveva un ruolo strategico nel trasporto di merci e truppe.
La Popilia prendeva il nome dalla gens Popilia, una famiglia romana che potrebbe aver avuto un ruolo nella sua costruzione o manutenzione. La strada collegava Capua (nell'attuale Campania) a Reggio Calabria, passando per Cosenza e Catanzaro passando appunto per il paesino di Lagonegro, adagiato ai piedi della montagna a circa 600 mt di quota.
Fu proprio a Lagonegro che i coniugi dovettero fermarsi per un'improvviso male di Lisa. La loro sosta per attendere migliori condizioni di salute della moglie, durò qualche giorno. Purtroppo il malore di Lisa era grave, forse malaria e da lì a poco, mori proprio nel paese di Lagonegro.
Per concludere possiamo dire che malgrado la citazione dell'autore, non vi sono riscontri documentati e oggettivi che ciò sia effettivamente avvenuto. Va ricordato che Mareshkowsky è stato un ottimo scrittore e questo va considerato quale improbabile evento eccellentemente romanzato.
Il nostro consiglio? Quello di visitare Lagonegro, in quanto la bellezza del posto e la percezione della leggenda della “Gioconda” convivono indissolubilmente.
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