PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Che rapporto aveva Leonardo con il tempo? Questi scritti sono stati estratti dai Codici Arundel, Trivulziano e Atlantico
Il tempo
C. A. 398v d
Infra le cose grandi, che infra noi si trovano, l'essere del nulla è grandissimo. Questo risiede nel tempo e distende le sua membra nel preterito e futuro, co' le quali occupa tutte l'opere passate e che hanno a venire, si di natura che delli animali, e niente possiede dello indivisibile presente. Questo non s'astende sopra l'essenzia d'alcuna cosa.
Ar. 176r
Lo instante non ha tempo. El tempo si fa col moto dello instante, e l'istanti son termine del tempo.
Il punto non ha parte. La linia è il transito del punto; e punti son termine della linia.
Ar. 156r
O potente e già animato strumento dell'arteficiosa natura, a te non valendo le tue gran forze, ti convenne abbandonare la tranquilla vita, obbidire alla legge che Dio e 'l tempo diè alla genitrice natura.
A te non valse le ramute e gagliarde ischiene colle quali tu, seguitando la tua pleda, solcavi, col petto aprendo con tempesta, le salse onde.
O quante volte furono vedute le impaurite schiere de' delfini e de' gran tonni fuggire da l'impia tua furia! E tu colle veloci e ramute ali e colla forcelluta coda fu[l]minando generavi nel mare subita tempesta con gran busso e sommersione di navili, con grande ondamento empievi gli scoperti liti degli impauriti e sbigottiti pesci. Togliendosi a te, per lasciato mare rimasi in secco, divenivano superchia e abbondante pleda de' vicini popoli.
O tempo, consumatore delle cose, in te rivolgendole dài alle tratte vite nuove e varie abitazioni.
O tempo, veloce pledatore delle cleate cose, quanti re, quanti popoli hai tu disfatti, e quante mutazioni di stati e vari casi sono seguiti, po' che la maravigliosa forma di questo pesce qui morì!
Per le cavernose e ritorte interiora...
Ora disfatto dal tempo, paz[i]ente diaci in questo chiuso loco. Colle ispogliate, spolpate e ignude ossa hai fatto armadura e sostegno al sopraposto monte.
Ar. 57r
Col tempo ogni cosa va variando.
C. A. 71v a
L'età che vola discorre nascostamente e inganna altrui e niuna cosa è più veloce che gli anni, e chi semina virtù fama ricoglie.
C. A. 76r a
A torto si lamentan li omini della fuga del tempo, incolpando quello di troppa velocità, non s'accorgendo quello essere di bastevole transito; ma bona memoria, di che la natura ci ha dotati, ci fa che ogni cosa lungamente passata ci pare essere presente.
C. A. 12v a
Non ci manca modi nè vie di compartire e misurare questi nostri miseri giorni, i quali ci debba ancor piacere di non ispenderli e trapassagli indarno e senza alcuna loda e sanza lasciare di sé alcuna memoria nelle menti de' mortali.
Acciò che questo nostro misero corso non trapassi indarno...
C. A. 76v a
O dormiente che cosa è sonno? Il sonno ha similitudine con la morte; o perchè non fai adunque tale opra che dopo la morte tu abbi similitudine di perfetto vivo, che vivendo farsi col sonno simile ai tristi morti?
C. A. 71r a
O tempo, consumatore delle cose, e o invidiosa antichità, tu distruggi tutte le co[se], e consummate tutte le cose da' duri denti della vecchiezza a poco a poco con lenta morte.
Elena, quando si specchiava, vedendo le v[i]zze grinze del suo viso fatte per la vecchiezza, piagne e pensa seco perchè fu rapita du' volte.
Triv. 35v
Punto non è parte della linea.
L'acqua che tocchi de' fiumi � l'ultima di quella che andò, e la prima di quella che viene; così il tempo presente.
Testi: Leonardo da Vinci, Philosophische Tagebücher (Italienisch und deutsch) Herausgegeben von Giuseppe Zamboni, Hamburg: Rowohlt 1958 Leonardo da Vinci, Scritti letterari, ed. A. Marinoni, Milano: Rizzoli 1952
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