PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Leonardo da Vinci è noto anche per i suoi studi e disegni cartografici. Pur non avendo prodotto mappe nel senso moderno del termine, ha realizzato diverse illustrazioni topografiche e studi geografici durante la sua vita.
Ecco alcuni degli aspetti legati alle mappe e agli studi geografici di Leonardo:
Paesaggi e Topografia
Leonardo era appassionato osservatore della natura e del paesaggio. Nei suoi quaderni di appunti, ha registrato dettagliati disegni di paesaggi, raffigurando fiumi, montagne, e altri elementi geografici.
Studio dei Fiumi
Ha realizzato studi approfonditi sui fiumi e sulle loro dinamiche, inclusi schemi e schizzi che rappresentano il flusso dell'acqua e la forma dei fiumi.
Progetti di Canali e Sistemazioni Idrauliche
Leonardo ha lavorato su progetti idraulici, compresi studi per canali e sistemi di irrigazione. I suoi appunti contengono disegni dettagliati di dispositivi progettati per indirizzare o regolare il flusso dell'acqua.
Studio delle Montagne
Ha dedicato anche tempo allo studio delle montagne, documentando la loro forma e struttura. I suoi appunti includono schizzi e annotazioni riguardanti la geologia delle montagne.
Mappa della Toscana
Una delle sue opere più conosciute è una mappa della Toscana, in cui ha applicato le sue abilità scientifiche per rappresentare accuratamente la topografia della regione.
Piani di Città e Fortificazioni
Leonardo ha realizzato disegni dettagliati di piani di città e fortificazioni, evidenziando il suo coinvolgimento nell'ingegneria militare e nella progettazione urbana.
Il disegno del territorio
Leonardo concepì un sistema di raffigurazione del territorio simmetrico a quello adottato nei disegni anatomici. Come il sangue che scorre lungo le vene, i corsi d’acqua discendono dai monti, modellano le valli, alimentano i laghi e solcano le pianure irrorando la ‘pelle’ della Terra e sottoponendola a processi di continua trasformazione. Nei suoi straordinari disegni cartografici l’acqua è quasi sempre il principale oggetto della rappresentazione.
Raggiransi l’acqua con continuo moto dall’infime profondità de’ mari alle altissime sommità dei monti … come il sangue delli animati, che sempre si move dal lago del core e scorre alla sommità delle loro teste e quivi rompesi le vene ...
Codice Leicester, f. 21v
Bonifica della Valdichiana
P22 1 Windsor 12278
Veduta ‘a volo d’uccello’ del territorio tra la piana paludosa di Arezzo e il Trasimeno, oggetto da secoli di inutili tentativi di bonifica. Leonardo si riprometteva di risanare quell’area trasformandola in un invaso per alimentare, durante i periodi di siccità, il canale navigabile dell’Arno che progettava di realizzare a valle di Firenze.
Mappa della Valdichiana, Autore: Leonardo da Vinci - 1503 circa, Windsor, Royal Collection
“Mettere Arno in canale”
P23 1 Windsor 12279
Per aggirare gli impedimenti del corso serpeggiante dell’Arno tra Firenze e Signa, rendendolo navigabile, Leonardo progettò un canale che, attraversando la piana tra Prato e Pistoia, avrebbe superato in galleria la collina di Serravalle, ricollegandosi al corso naturale all’altezza di Cascina.
Il grande Leonardo da Vinci fu impiegato anche come cartografo: si sono infatti conservate alcune mappe da lui disegnate per vari committenti. La mappa della Valdichiana è una di queste mappe: nella fattispecie, fu realizzata attorno al 1503 per Cesare Borgia che aveva in mente un progetto di bonifica della zona per realizzare un canale vicino all'Arno, che fosse navigabile fino a Pisa. Leonardo si occupò dunque di realizzare la mappa della zona a volo d'uccello, ovvero con una prospettiva dall'alto, come se l'artista stesse sorvolando le zone. La mappa oggi fa parte delle collezioni reali di Windsor.
Nella mappa sono riportati con cura e in modo fedele i nomi dei fiumi e delle città: vediamo località come Arezzo, Cortona, Castiglion Fiorentino, e altre. Dalla mappa notiamo che un tempo gran parte della valle era coperta dalle acque: si trattava di un'area paludosa che conobbe durante i secoli diversi tentativi di bonifica, e la mappa di Leonardo serviva proprio per uno di questi progetti, come si è detto.
Alcuni di questi progetti prevedevano l'utilizzo delle colmate: si arginava un terreno e l'acqua della palude veniva fatta defluire in questo terreno. L'acqua, con il tempo, faceva sì che i detriti si depositassero sul fondo, innalzando il livello del terreno: l'acqua pulita veniva quindi fatta uscire.
Le colmate in Val di Chiana furono usate fino al XVIII secolo, quando si iniziarono a utilizzare altri sistemi (la bonifica completa della zona si raggiunse solo nei primi decenni del XX secolo): oggi, l'unica colmata rimasta è quella di Brolio. È una colmata realizzata all'inizio del Novecento ed è di circa 30 ettari di superficie.
Le mappe del tempo presentavano inoltre stilemi ed abbellimenti artistici. Insomma, più che sulla precisione e accuratezza, si concentravano sulla bellezza. Leonardo da Vinci allora decise di impegnarsi e stravolgere la storia della cartografia. Creò la prima mappa iconografica con vista totalmente dall’alto.
Grazie ad uno strumento a disco che gli consentiva di misurare i gradi e ad un compasso, misurò scupolosamente la distanza fra le strade della cittadina emiliana e le riportò, insieme a tutte le altre misure, sulla carta. Ne risultò una mappa che, seppur anche questa abbellita con alcuni particolari, descriveva perfettamente il territorio imolese, perfettamente in linea con la richiesta iniziale.
pianta della città di imola
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