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PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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LEONARDO DA VINCI E MARCO D'OGGIONO
Marco d'Oggiono (circa 1470 – circa 1530) Originario di Oggiono, una città vicino a Milano. Il suo percorso artistico inizia presso la bottega di Leonardo da Vinci intorno al 1490 dove risulta essere già presente in qualità di “artista indipendente”.
E' di questo periodo infatti quello che sarebbe uno dei suoi primi lavori in collaborazione con Giovanni Antonio Boltraffio, altro allievo di Leonardo che, insieme, si dedicheranno alla pala Grifi con la Resurrezione di Cristo con i Santi Leonardo e Lucia, per l'oratorio di San Leonardo, annesso alla chiesa milanese di San Giovanni sul Muro.
La chiesa di San Giovanni sul Muro era un'importante chiesa situata nella città di Milano, precisamente lungo le mura augustee che collegavano l'antica Porta Vercellina e Porta Giovia. La sua posizione strategica lungo le mura della città testimonia la sua importanza nella vita religiosa e sociale di Milano nel corso dei secoli.
Le origini della chiesa di San Giovanni sul Muro risalgono almeno al periodo medievale, se non addirittura al periodo romano, considerando la sua posizione lungo le antiche mura di Milano.
La sua costruzione potrebbe essere stata collegata a un antico insediamento cristiano nella zona, anche se le informazioni specifiche sulle sue origini sono spesso scarse.
La chiesa di San Giovanni sul Muro svolgeva un ruolo importante nella vita religiosa della comunità milanese. Era un luogo di preghiera, culto e riunione per i fedeli della zona.
Purtroppo, nel 1786 la chiesa di San Giovanni sul Muro fu demolita. Le ragioni esatte di questa demolizione non sono sempre chiare, ma potrebbero essere state legate a esigenze urbanistiche o a ristrutturazioni delle mura cittadine.
Eredità
Sebbene la chiesa sia stata demolita, la sua memoria è stata preservata attraverso documenti storici, registrazioni e racconti tramandati nel tempo. Anche se non fisicamente presente, la chiesa continua a essere parte integrante della storia e della cultura di Milano.
Il Catasto Teresiano, istituito nel 1722 dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria, che fu un importante censimento delle proprietà e delle risorse del Regno Lombardo-Veneto, che comprendeva le regioni dell'attuale Lombardia e Veneto. Maria Teresa d'Austria, figlia di Carlo VI, ereditò il Regno Lombardo-Veneto nel 1714, dopo la morte di suo padre. Durante il suo regno, cercò di modernizzare l'amministrazione del regno.
Fu istituito per fornire informazioni dettagliate sulle proprietà terriere, sui confini e sui proprietari nel Regno Lombardo-Veneto. L'obiettivo principale era quello di creare una base di dati accurata per il calcolo delle tasse e per una migliore gestione delle risorse del regno.
Metodologia e Implementazione
I documenti del Catasto forniscono una panoramica dettagliata delle proprietà terriere, delle comunità rurali e delle dinamiche sociali ed economiche dell'epoca.
La demolita chiesa di San Giovanni sul Muro a Milano, in un particolare del Catasto Teresiano del 1722.
La storia dell'opera e il suo significato
La "Pala Grifi", conosciuta anche come la "Resurrezione di Cristo con i Santi Leonardo e Lucia", è un'opera significativa attribuita a Marco d'Oggiono. Questa pala d'altare è stata commissionata per la chiesa di San Sepolcro a Milano, ed è un esempio rappresentativo dell'arte rinascimentale lombarda.
Fu commissionata da Battista Grifi, per la cappella di famiglia nella chiesa di San Sepolcro.
Battista Grifi svolgeva un ruolo di primo piano come notaio ducale a Milano, una posizione che gli conferiva prestigio e influenza nella società milanese. Era un uomo di cultura e un appassionato sostenitore delle arti. Il suo mecenatismo rifletteva il suo desiderio di contribuire alla bellezza e alla spiritualità della città.
L'opera fu realizzata tra il 1511 e il 1512, durante un periodo in cui Marco d'Oggiono era molto attivo a Milano e produceva numerose opere su commissione.
La pala raffigura la Resurrezione di Cristo, un tema centrale nella tradizione cristiana, che celebra la vittoria di Cristo sulla morte e il suo ritorno alla vita. Cristo risorto è raffigurato al centro della composizione, emergente dalla tomba con una bandiera crociata, simbolo della sua vittoria sulla morte.
Ai lati di Cristo, sono raffigurati San Leonardo e Santa Lucia. San Leonardo, noto come il santo patrono dei prigionieri, è rappresentato con le catene, uno dei suoi attributi iconografici.
Santa Lucia, venerata come la protettrice della vista, è spesso raffigurata con una palma, simbolo del martirio, e un piatto con i suoi occhi, secondo la leggenda del suo martirio.
L'opera mostra la chiara influenza di Leonardo da Vinci, sotto il quale Marco d'Oggiono si era formato. L'uso del chiaroscuro, la composizione equilibrata e la delicatezza nella resa delle figure sono tutti elementi che riflettono l'insegnamento leonardesco.
La resa dei dettagli, la vivacità delle espressioni e la naturalezza delle pose dimostrano la padronanza tecnica di Marco d'Oggiono.
La "Pala Grifi" è un'importante testimonianza della diffusione dello stile leonardesco nella Lombardia del primo Cinquecento.
La presenza di santi come Leonardo e Lucia riflette le devozioni locali e l'importanza della pala per la comunità milanese.
La "Pala Grifi" è una testimonianza significativa del talento di Marco d'Oggiono e della sua capacità di integrare le lezioni del maestro Leonardo da Vinci nel suo lavoro. L'opera non solo riflette l'arte e la devozione del Rinascimento lombardo, ma contribuisce anche a illustrare l'importanza delle commissioni artistiche come mezzo per esprimere fede e prestigio nella società del tempo.
Lo stile Leonardesco
Marco d'Oggiono è noto per aver diffuso lo stile leonardesco attraverso le sue opere ed è considerato principalmente come uno dei discepoli di Leonardo da Vinci.
Marco d'Oggiono si formò nella bottega di Leonardo da Vinci, Documentato come artista indipendente nella bottega di Leonardo da Vinci fin dal 1490, dove sviluppò uno stile che risentiva profondamente dell'influenza del maestro. Questo lo portò a essere uno dei principali esponenti della scuola leonardesca.
Il suo stile riflette molte delle caratteristiche tipiche dell'arte di Leonardo, come l'uso sfumato, la composizione equilibrata e l'attenzione ai dettagli anatomici e fisiognomici.
Tra le sue opere più note si annoverano varie copie e interpretazioni di lavori di Leonardo, come la "Cena in Emmaus", e dipinti originali come "San Michele Arcangelo" e "Madonna con Bambino".
Divenne famoso al suo tempo per aver creato copie dell'"Ultima Cena" di Leonardo da Vinci. Una di queste copie, realizzata su tela, è conservata nella collezione della Pinacoteca Ambrosiana a Milano.
Realizzò anche numerosi dipinti raffiguranti Madonne e santi, dove spesso emerge l'influenza leonardesca nella dolcezza delle espressioni e nell'uso della luce e delle ombre.
Come discepolo di Leonardo, ha giocato un ruolo cruciale nella diffusione dello stile del maestro. Le sue opere hanno contribuito a perpetuare l'approccio innovativo di Leonardo alla pittura, specialmente nel nord Italia.
Sebbene non sia noto come il suo maestro, ha lasciato un segno importante nel panorama artistico del Rinascimento e alcune delle poche opere rimaste, sono sparse in vari musei e collezioni private, contribuendo alla nostra comprensione dell'influenza di Leonardo sui suoi allievi e sull'arte del tempo. Rimane sicuramente una figura significativa per la sua abilità di assimilare e trasmettere gli insegnamenti di uno dei più grandi geni dell'arte, Leonardo da Vinci, garantendo così che il suo stile e le sue innovazioni continuassero a influenzare generazioni di artisti.
Salvator Mundi, c.1500, Galleria Borghese, Roma
Cristo e san Giovanni Battista bambini che si abbracciano, Londra, Royal Collection
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