PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Il Montalbano
Monte Albano è una catena montuosa che si estende per 16 000 ettari tra le province di Pistoia, Prato e Firenze, nei territori dei comuni di Serravalle Pistoiese, Monsummano Terme, Larciano, Lastra a Signa, Lamporecchio, Quarrata, Carmignano, Poggio a Caiano, Signa, Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite, Vinci e Cerreto Guidi.
La posizione particolare tra Pistoia, Prato e Firenze, e le caratteristiche ambientali tra pianura e collina, hanno avuto un peso determinante nell'evoluzione storica della zona, soprattutto nel XIII secolo. L'area infatti, fin dall'alto medioevo, faceva parte quasi interamente del contado pistoiese ed era munita di un vasto sistema di castelli e fortificazioni, non tutte rimaste. Il sistema difensivo pistoiese, infatti, faceva perno proprio sul Montalbano con i castelli di Serravalle, Monsummano Alto, Montevettolini, Larciano, Cecina, Lamporecchio, Vinci, Tizzana, Carmignano, Artimino, Capraia. Tra il XIII ed il XIV secolo tutto il territorio del Montalbano fu terreno di scontro tra Firenze, Pistoia e Lucca e teatro delle imprese di Castruccio Castracani, fino al completo predominio di Firenze.
Artimino
La Pieve di San Leonardo ad Artimino, situata nel comune di Carmignano, provincia di Prato, è una delle chiese romaniche più significative della Toscana. Questa pieve, risalente al periodo medievale, è un'importante testimonianza storica e architettonica della regione.
Fu fondata nel XII secolo, e ha svolto un ruolo cruciale nella vita religiosa e sociale della comunità di Artimino e dei dintorni. La sua storia è strettamente legata alla storia della Toscana medievale, un'epoca caratterizzata da profondi cambiamenti politici, sociali e religiosi.
La pieve è un perfetto esempio di architettura romanica, caratterizzata da linee semplici e robuste.
L'esterno della chiesa è costruito in pietra locale, conferendole un aspetto solido e austero. La facciata è semplice, con un portale centrale e finestre strette che permettono l'ingresso della luce naturale. Accanto alla chiesa sorge un campanile imponente, anch'esso costruito in pietra, che fungeva sia da torre campanaria che da punto di avvistamento.
L'interno della pieve è suddiviso in tre navate separate da colonne massicce con capitelli scolpiti. L'abside semicircolare ospita l'altare maggiore. Le navate sono coperte da un soffitto a capriate in legno, tipico dell'architettura romanica. L'atmosfera interna è raccolta e suggestiva, con la luce che filtra attraverso le strette finestre creando un effetto di penombra.
All'interno della Pieve di San Leonardo si trovano diverse opere d'arte di notevole valore storico e artistico. Tra queste, affreschi risalenti al XIII e XIV secolo che decorano le pareti e le cappelle laterali. Alcuni di questi affreschi raffigurano scene della vita di San Leonardo, a cui la chiesa è dedicata, e altre rappresentazioni sacre.
La chiesa ha subito numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli per preservarne la struttura e le opere d'arte. I restauri più recenti hanno mirato a consolidare le murature e a restaurare gli affreschi, garantendo la conservazione di questo importante patrimonio storico.
Bacchereto
Bacchereto, in comune di Carmignano, era un importante centro della ceramica d'arte, in cui possedevano poderi e una fornace la nonna paterna e poi il padre di Leonardo, che qui presumibilmente iniziò la sua esperienza artistica.
Bacchereto ha origini antiche che risalgono al periodo romano, quando la regione era abitata da coloni che praticavano l'agricoltura e la viticoltura. Il nome "Bacchereto" potrebbe derivare dal dio romano del vino, Bacco, indicando l'importanza storica della produzione vinicola nella zona.
Durante il Medioevo, faceva parte del territorio controllato dai conti Guidi, una delle famiglie nobili toscane più potenti dell'epoca. La vicinanza alla città di Firenze e il controllo strategico sulla via che collegava Firenze a Pistoia e Prato erano cruciali per il suo sviluppo e per la sua importanza strategica.
Capraia e Castellina
Capraia era un antico castello che - come avamposto pistoiese - controllava il traffico viario e fluviale alla confluenza della Pesa in Arno laddove termina il Montalbano dinanzi al castello di Montelupo costruito nel 1203 dai fiorentini. Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor; senza denominazione, nel foglio ricomposto del Codice Atlantico (765v + 766r); lo indica nel Codice di Madrid II (23r), sempre per il progetto di deviazione dell'Arno; lo menziona nel Codice di Madrid II (f. 15r) insieme al vicino "Monastero" (ovvero i resti del Monastero di San Giorgio con torre campanaria, tuttora riconoscibile sulla riva destra dell'Arno) e nel Codice Leicester (6A-31v) per le caratteristiche geologiche.Castellina
Castellina è un luogo di origine etrusca, antico castello prossimo all'attuale Limite sull'Arno, capoluogo del comune di Capraia e Limite (confinante con quello di Vinci), sulla via di comunicazione della riva destra dell'Arno, da Vinci a Montelupo. Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor e lo indica nel f. 23r del Codice di Madrid II.
Carmignano
Carmignano, situata nella provincia di Prato in Toscana, si trova la Rocca, una antica fortificazione che ha origini medievali e rappresenta un esempio significativo di architettura militare dell'epoca. Costruita per scopi difensivi, la sua posizione strategica consentiva il controllo del territorio circostante, garantendo la sicurezza della popolazione locale e fungendo da punto di avvistamento contro eventuali minacce.
La Rocca di Carmignano si presenta come una costruzione imponente situata su un promontorio, dominante il paesaggio circostante. Le mura spesse, le torri e i bastioni sono tipici delle fortificazioni medievali, progettati per resistere agli attacchi e per proteggere i residenti e le risorse locali.
Durante il periodo medievale, fu controllata dai conti Guidi e successivamente entrò a far parte del Granducato di Toscana sotto il dominio dei Medici. La sua posizione strategica tra Firenze e Pistoia ha contribuito alla sua importanza storica e commerciale nel corso dei secoli.
Fra i principali centri storico-artistici del Montalbano di Leonardo, al confine con Vinci, Carmignano conserva la rocca e la chiesa di San Michele e San Francesco del XIV secolo.
Questa chiesa presenta una struttura gotica e rappresenta un centro spirituale per la comunità locale da secoli. L'edificio ospita importanti opere d'arte, affreschi e decorazioni che risalgono al periodo medievale e rinascimentale, testimonianza della ricca storia artistica e religiosa della regione.
Castra
Già agli inizi del 1100 si hanno informazioni circa un 'insediamento militare, quello che successivamente a far data dal 1400, verrà indicato come il castello di Castra. A poca distanza si trovava anche il castello di Conio, ed entrambi controllavano i territori e le vie di comunicazione tra le colline di Firenze e Pistoia, allora crocevia di mercanti e truppe ducali.
Castra viene disegnato da Leonardo come un piccolo agglomerato di case, vicina ai piccoli borghi di Castellina e Capraia nella carta RL 12685 di Windsor e nel f. 23r del Codice di Madrid II.
Località di Castra
Castellina
Castellina è un luogo di origine etrusca, antico castello prossimo all'attuale Limite sull'Arno.
La località conserva tracce del suo antico castello, che originariamente era una struttura fortificata per difendersi dalle incursioni e dalle invasioni.
La Chiesa di San Lorenzo, risalente al XIII secolo, la chiesa ospita affreschi e opere d'arte religiosa che riflettono la storia e la devozione della comunità locale nel corso dei secoli.
Il paesino fa parte del comune di Capraia e Limite, attaccati al comune di Vinci, adiacente alla strada che percorre l'Arno, in direzione Vinci- Montelupo. Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor e lo indica nel f. 23r del Codice di Madrid II.
Cecina di Larciano
Cecina di Larciano è una frazione del comune di Larciano, situato nella provincia di Pistoia, in Toscana, Italia.
Si trova nella valle del fiume Ombrone Pistoiese, in un'area che combina paesaggi collinari e pianure fertili. Questa posizione geografica ha influenzato lo sviluppo storico ed economico della frazione, contribuendo alla sua identità come centro agricolo.
La sua storia è legata all'ambiente rurale della zona e al contesto storico della Toscana.
Ha radici antiche che risalgono al periodo medievale. Come molte altre frazioni toscane, ha fatto parte di un sistema di piccoli insediamenti rurali che dipendevano spesso da un centro più grande o da una famiglia nobile locale.
Storicamente, l'economia di Cecina di Larciano è stata basata sull'agricoltura e sull'allevamento. La zona è caratterizzata da colline fertili, utilizzate per la coltivazione di grano, olive e uva, che costituiscono ancora oggi la base dell'economia agricola locale.
Il paesaggio di Cecina di Larciano è arricchito da antiche case coloniche, chiese rurali e strutture agricole che riflettono la tradizionale vita contadina toscana. Questi edifici spesso mostrano caratteristiche architettoniche tipiche della regione.
Come molte comunità rurali della Toscana, Cecina di Larciano celebra tradizioni locali, festival agricoli e feste religiose che hanno radici profonde nella sua storia e nella sua cultura.
Nel periodo del Rinascimento, Cecina di Larciano, era dominata dai Medici di Firenze, che esercitavano un controllo politico ed economico su molte città e comunità rurali della regione. Questo periodo ha visto un aumento del potere dei Medici e il consolidamento del Granducato di Toscana.
Nel 1401 con la riforma dei territori e l'applicazione dei nuovi criteri amministrativi del Comune di Pistoia, Cecina diviene parte dell'allora contado fiorentino, quindi sotto la giurisdizione tributaria di Firenze, cosi come altre piccole frazioni adiacenti di Montale, Tizzana e Serravalle.
Gli studi condotti da Vezzosi, indicano che Leonardo la raffigura con uno schizzo piuttosto definito che è presente nelle carte di Windsor RL 12279, RL 12685 nonchè nel Codice di Madrid II (ff. 3r e 23r).
Collegonzi
Collegonzi si trova nel comune di Vinci, nel 1164 il suo nome era Collegoncioli, cosi come indicato nell'elenco dei beni di proprietà dei conti Guidi relativi al loro castello che cederanno nel 1254 al Ducato di Firenze.
Vi era quindi un castello molto imponente cosi come indicato negli scritti dell'epoca: “Circumdata sunt aut ripis aut muris aut foveis. di Sancte Marie de Collegonçi”. Cosa significa?
“circumdata sunt aut ripis aut muris aut foveis” :
Il castello di Collegonzi era protetto da mura o fossati, che erano tipici per la difesa e la sicurezza delle comunità medievali.
“…di Sancte Marie de Collegonçi” : secondo gli ultimi studi è molto probabile che proprio all'interno delle mura del castello si trovava una chiesa dedicata a Santa Maria.
Le chiese castellane in quel perido storico, si trovano all'interno o nelle immediate vicinanze di castelli medievali. erano luoghi di culto per i residenti del castello e per la guarnigione militare. Svolgevano un ruolo centrale nelle pratiche religiose quotidiane, comprese le messe, le preghiere e le festività religiose.
Essendo situate all'interno delle mura del castello offrivano un rifugio sicuro in caso di attacchi o di pericoli esterni. Erano spesso costruite con muri spessi e fortificati.
Oltre alla funzione religiosa e difensiva, le chiese castellane fungevano da centro comunitario. Servivano come luogo di incontro per discutere questioni comunitarie, gestire affari legali e sociali, e spesso ospitavano mercati o fiere occasionali.
Le chiese castellane potevano variare notevolmente in dimensioni e stile architettonico. Molte erano di dimensioni ridotte rispetto alle cattedrali o alle grandi chiese monastiche, ma potevano essere decorate con affreschi, sculture e altri elementi artistici.
Il livello di importanza delle chiese castellane dipendeva dal castello specifico e dal suo contesto storico. Alcune potevano essere più modestamente decorate e servire principalmente come luogo di culto locale, mentre altre, come quelle dei castelli più grandi, potevano essere più elaborate e significative dal punto di vista storico e artistico.
Leonardo raffigura e indica Collegonzi nella carta RL 12685 di Windsor e ricorda (nel Codice Leicester) di aver trovato e osservato conchiglie fossili (che chiamava "nichi") come effetto provocato dall'Arno, presso Collegonzi: "... più oltre si scaricava il fango, nel quale abitava i nichi, il quale s'inalzava a gradi, secondo che le piene d'Arno torbido in quel mare versava, e di tempo in tempo s' inalzava il fondo al mare, il quale a gradi producea essi nichi, come si mostra nel taglio di Colle Gonzoli, deripato dal fiume d'Arno, che il suo piede consuma: nel qual taglio si vede manifestamente li predetti gradi de' nichi in fango azzurreggiante, e vi si trova di varie cose marine".
Quello che descrive Leonardo fa riferimento a fenomeni naturali legati alla deposizione di sedimenti da parte del fiume Arno, in particolare durante le sue piene dove deposita fango e sedimenti nella sua pianura alluvionale.
Leonardo parla del fango si depositava nella pianura alluvionale. Questo fango era di colore azzurrognolo, probabilmente a causa della miscela di sedimenti e materiali presenti nel fiume.
Poi accenna ai “nichi”, ovvero i sedimenti depositati dal fiume in modo graduale. Questi sedimenti, accumulandosi, formavano terrazzi o gradoni (chiamati "nichi" nel testo), che si alzavano uno sopra l'altro.
Il fenomeno descritto sembra essere evidente nel taglio o nella sezione del terreno a Colle Gonzoli, dove è possibile osservare chiaramente questi gradoni di sedimenti azzurreggianti. Questo taglio mostra anche la presenza di vari resti di creature marine, indicando che questa zona potrebbe essere stata coperta dal mare in epoche passate o che i sedimenti contengono fossili marini.
Lamporecchio
Durante il Rinascimento, Lamporecchio, come molte altre città toscane, ha vissuto un periodo di trasformazioni culturali, sociali ed economiche significative. Situata nella provincia di Pistoia, in Toscana, Lamporecchio è conosciuta per il suo patrimonio storico e per essere stata influenzata dai cambiamenti che caratterizzavano l'Italia centrale in quel periodo.
Lamporecchio si trova nella Valdinievole, una regione collinare della Toscana che ha avuto un ruolo strategico nel commercio e nelle comunicazioni tra le città costiere e l'entroterra toscano durante il Rinascimento.
Come molte città toscane, Lamporecchio faceva parte del Granducato di Toscana sotto il dominio dei Medici di Firenze nel Rinascimento. Questo periodo ha visto un aumento del potere dei Medici e lo sviluppo di politiche culturali e economiche che hanno influenzato la città e la regione circostante.
L'economia di Lamporecchio nel '400, era basata principalmente sull'agricoltura, con la coltivazione di grano, olive e viti che costituivano le principali attività economiche. La zona era anche conosciuta per la produzione di olio d'oliva di alta qualità, un prodotto di valore commerciale nell'epoca rinascimentale.
Lamporecchio, come molte città toscane, era anche un centro per l'artigianato locale e il commercio di beni di lusso come tessuti, ceramiche e oggetti artistici. Questi settori hanno contribuito alla prosperità economica della città e alla sua reputazione come centro culturale.
Nella chiesa di Santa Maria a Orbignano egli poteva vedere opere vicine alla scuola giottesca e alla bottega di Donatello. In questa zona di confine tra Firenze e Pistoia, Lamporecchio aveva il suo centro antico nel Castelvecchio (probabilmente quello menzionato da Leonardo nel f. 3r del Codice di Madrid II), sotto Porciano, di fronte a fortificazioni di Collicelli. Il celebre disegno del 5 agosto 1473 raffigura una veduta della Val di Nievole e del Padule di Fucecchio dal Montalbano: per quanto il paesaggio sia idealizzato, uno dei punti di vista più probabili si trova sopra Porciano. Oltre a "Lanpolachio" nella carta RL 12685 di Windsor, Leonardo indica "Lamporechio" nel f. 23r del Codice di Madrid II.
Larciano
Larciano è un castello del Montalbano dominante sul Padule di Fucecchio e la Val di Nievole, nel percorso fra Lamporecchio e Monsummano Terme - Serravalle Pistoiese. Forse Leonardo lo raffigura idealizzato nel disegno del 5 agosto 1473; e lo indica nella carta RL 12685 di Windsor e nel Codice di Madrid II (f. 23r), per il progetto di deviazione dell'Arno nel canale attraverso Pistoia e Serravalle.
Monsummano Alto
Castello e rilievo che caratterizza, sullo sfondo, il primo disegno datato di Leonardo: il "Paesaggio del 5 agosto 1473". Si ritrova nell'itinerario intorno al Montalbano (da Poggio a Caiano a Lamporecchio) e percorrendone i crinali (da Sant'Alluccio a Serravalle). Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor; lo menziona nel Codice di Madrid II (f. 3r per il calcolo della posizione esatta e f. 23r per la deviazione dell'Arno). Nella carta RL 12279 la posizione di Monsummano è indicata erroneamente vicino ad Altopascio.
Montemagno
Il castello di Montemagno, attualmente in comune di Quarrata, era un punto ideale di osservazione della pianura tra Prato e Pistoia per il progetto di deviazione dell'Arno nel Canale di Firenze. Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor.
Montevettolini
Montevettolini, in comune di Monsummano Terme, era un castello medievale del Montalbano, sviluppatosi successivamente anche con l'inserimento di una villa medicea. Dominava sul Padule di Fucecchio e la Val di Nievole, nel percorso fra Lamporecchio e Monsummano - Serravalle Pistoiese. Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor e lo indica nel Codice di Madrid II (f. 23r). Alcuni studi hanno formulato l'ipotesi che potrebbe essere quello raffigurato nel paesaggio datato "dì di Santa Maria della Neve, addì 5 d'aghosto 1473", ma non corrisponde all'evidenza del disegno per quanto idealizzato. Nella chiesa di San Michele e San Lorenzo si conserva una "Madonna col Bambino e santi", opera giovanile di Piero di Cosimo, con influssi leonardeschi nelle figure e nel paesaggio.
Poggio a Caiano
Leonardo raffigura, senza denominazione, la Villa Medicea (prossima all'Ombrone pistoiese e possibile meta di un secondo Canale d'Arno) costruita intorno al 1485 da Giuliano da Sangallo per Lorenzo il Magnifico; e la indica nelle carte di Windsor RL 12279, RL 12685 e nel f. 23r del Codice di Madrid II con "Caiano".
San Giusto di Carmignano
San Giusto era un'abbazia medievale, in comune di Carmignano, in posizione panoramica sul Valdarno, da Empoli ai Monti Pisani; dalla soprastante Pietramarina si dominava il territorio interessato al Canale d'Arno, da Firenze a Prato. Leonardo la raffigura nella carta RL 12685 di Windsor, con la torre campanaria che ancora oggi ne caratterizza la chiesa, insieme alla verticalità dell'interno e all'arcaismo della cripta.
La chiesa è dedicata a San Giusto, un martire cristiano. La costruzione originale risale al XII secolo, ma ha subito varie modifiche e restauri nel corso dei secoli. L'attuale struttura presenta elementi architettonici e decorativi che riflettono diverse epoche storiche.
L'architettura della Chiesa di San Giusto combina elementi romanici con successivi interventi gotici e rinascimentali. La facciata, semplice ma imponente, e l'interno, caratterizzato da una navata unica, riflettono l'evoluzione degli stili architettonici nel corso del tempo.
All'interno della chiesa si possono ammirare diverse opere d'arte, tra cui affreschi e sculture di notevole valore. Queste opere sono spesso attribuite a maestri locali e rappresentano un'importante testimonianza della tradizione artistica toscana.
La chiesa ha subito diversi interventi di restauro per preservarne la struttura e le opere d'arte in essa contenute. Questi restauri sono stati cruciali per mantenere l'integrità storica e artistica dell'edificio.
Sant'Ansano
Leonardo raffigura e indica nella carta RL 12685 di Windsor "Santosano", la Pieve di cui era suffraganea la chiesa di Vinci. La schizza come un edificio isolato con torre campanaria. Si tratta di un'architettura romanica a tre navate, la cui abside è presumibilmente crollata per l'instabilità del terreno. Risale al X secolo, come risulta dai documenti, e arcaiche sono le decorazioni scultoree dei capitelli e in particolare un rilievo in pietra serena. In origine era forse intitolata a San Quirico, poi a San Giovanni Battista e infine a Sant'Ansano.
La Pieve di Sant'Ansano risale al periodo altomedievale. La prima menzione documentata della pieve risale all'XI secolo, ma la sua fondazione potrebbe essere ancora più antica. La pieve era un centro religioso importante nella zona, servendo non solo come chiesa parrocchiale, ma anche come punto di riferimento per la comunità locale.
L'architettura della Pieve di Sant'Ansano riflette lo stile romanico tipico dell'epoca. La struttura è caratterizzata da una pianta a croce latina, con una navata centrale e due navate laterali, terminate da un'abside semicircolare. L'edificio presenta murature in pietra, con elementi decorativi semplici ma eleganti.
La Pieve di Sant'Ansano ha subito numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli. Questi restauri sono stati essenziali per conservare la struttura originale e le opere d'arte in essa contenute. Gli interventi più recenti hanno mirato a consolidare la struttura e a restaurare gli affreschi danneggiati dal tempo.
La pieve non è solo un luogo di culto, ma anche un importante punto di riferimento culturale e storico per la comunità di Vinci e dintorni. La sua antichità e la ricchezza delle opere d'arte in essa contenute la rendono un luogo di grande interesse per storici, appassionati d'arte e turisti.
Al suo interno si conservano una tavola trecentesca con Sant'Ansano e angeli, attribuita a Puccio di Simone, un fonte battesimale cinquecentesco, tradizionalmente attribuito a Baccio da Montelupo e un capolavoro seicentesco di Rutilio Manetti.
Serravalle Pistoiese
Castello importante per il controllo del transito tra Pistoia e la Val di Nievole, il Montalbano e l'Appennino. Fondamentale nel progetto per il Canale d'Arno, ricorre in numerose carte (RL 12685 di Windsor, Codice Atlantico, Codice di Madrid II). Leonardo poteva superare il dislivello di Serravalle con un sistema di chiuse, oltre che "forando il monte" (Codice di Madrid I, f. 111r) o con un taglio alla maniera degli antichi. Fra l'altro indicò Serravalle come termine dell'argine che in antico il Montalbano formava per il lago della pianura di Prato e Pistoia, dal lato opposto al taglio della Golfolina (Codice Leicester, 9A-9r).
Tizzana
Tizzana è una piccola località situata nel comune di Quarrata, nella provincia di Pistoia, Toscana. La zona è conosciuta per la sua ricchezza storica e culturale, e uno degli edifici più rilevanti è la Pieve di San Bartolomeo a Tizzana.
La Pieve di San Bartolomeo a Tizzana è un edificio religioso di antiche origini, che risale al periodo medievale. La chiesa viene menzionata per la prima volta in documenti storici del XII secolo, ma è probabile che le sue origini siano ancora più antiche. Nel corso dei secoli, la pieve ha svolto un ruolo centrale nella vita religiosa e sociale della comunità locale.
La pieve presenta un'architettura tipicamente romanica, caratterizzata da linee semplici e una struttura solida. L'edificio è costruito in pietra e conserva elementi architettonici originali, nonostante i numerosi restauri effettuati nel corso del tempo. La facciata è semplice e austera, con un portale centrale e una finestra sopra di esso.
Leonardo raffigura il castello di Tizzana, attualmente in comune di Quarrata, nella carta RL 12685 di Windsor e lo indica in RL 12279 e nel Codice di Madrid II (f. 23r). L'antico comune di Tizzana fu unito per lunghi periodi a quello di Vinci, con il quale confinava e condivideva il podestà. Era un punto ideale di osservazione della pianura tra Prato e Pistoia per il progetto del Canale d'Arno.
Torre Sant'Alluccio
La Torre di Sant'Alluccio, situata nella località omonima vicino a Carmignano, in Toscana, è un'importante testimonianza storica dell'architettura medievale della regione. Questa torre fa parte di un antico sistema di fortificazioni e ha una ricca storia legata al periodo medievale.
La Torre di Sant'Alluccio risale al periodo medievale, probabilmente costruita intorno al XIII secolo. La torre era parte di un sistema difensivo che includeva altre strutture simili nella zona, utilizzate per scopi militari e di avvistamento. La torre prende il nome da Sant'Alluccio, un santo locale venerato nella regione.
L'architettura della Torre è tipica delle fortificazioni medievali toscane. La struttura è costruita in pietra, con mura spesse e poche aperture, caratteristiche che la rendevano adatta alla difesa. La torre ha una pianta rettangolare e si sviluppa su più piani, originariamente collegati da scale interne. Le feritoie e le finestre strette permettevano l'avvistamento e la difesa contro eventuali attacchi.
Oltre alla funzione difensiva, la torre serviva anche come punto di controllo e comunicazione. Le torri come quella di Sant'Alluccio erano spesso parte di una rete di avvistamento, da cui si potevano inviare segnali visivi per avvisare di pericoli imminenti o coordinare movimenti militari.Con "Santa Lucco" Leonardo indica (in comune di Quarrata, a pochi metri dal confine con Vinci) l'antico "spedale" con torre, per i viandanti, sul crinale del Montalbano, al crocevia con la via di comunicazione tra Vinci (e Valdarno-Valdelsa) e Bacchereto (verso Prato). La tradizione vuole che fosse fondato da Sant'Alluccio, originario di Pescia, a cui fra l'altro si attribuisce la costruzione del ponte di Signa. Leonardo disegna Sant'Alluccio in posizione erronea, notevolmente spostata verso Pistoia rispetto alla realtà. L'ospedale si trova infatti sopra un pianoro sovrastato dai tre più alti rilievi del Montalbano: la Cupola, il Cupolino e l'Alteto, punti ideali di osservazione per Leonardo, trovandosi ad oltre 600 metri s.l.m., e consentendo una visibilità estesa fino alle isole dell'Arcipelago Toscano.
Verghereto
Questa località è conosciuta per il suo patrimonio storico e culturale, oltre che per il suo suggestivo paesaggio toscano.
Verghereto ha radici storiche che risalgono al periodo medievale. Come molte altre località della Toscana, ha visto il passaggio di vari domini, inclusi i conti Guidi e la Repubblica Fiorentina. La sua storia è strettamente legata a quella di Carmignano e delle altre frazioni vicine.
Un punto di riferimento significativo a Verghereto è la Pieve di San Leonardo, una chiesa che rappresenta un importante esempio di architettura romanica nella regione. La pieve, con la sua struttura semplice e robusta, è un simbolo della storia religiosa e culturale di Verghereto. L'interno della chiesa conserva elementi architettonici e artistici di rilievo, che testimoniano la sua lunga storia.
Il piccolo paesino è disegnato nella carta RL 12685 di Windsor e presente nel Codice di Madrid II (f. 23r).
Vitolini
Vitolini, in comune di Vinci, è un castello vicino e per molti aspetti simile a quello del capoluogo, di cui ha condiviso storia e vita.
La storia narra dell'esistenza di un castello composto da quattro torrioni e uno di questi venne abbattuto nel 1930, e le restanti non hanno più il loro aspetto originale, causa delle successive edificazioni che le hanno parzialmente inglobate nel nuovo territorio urbanistico del paese.
Secondo Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato, Leonardo lo raffigura nella carta RL 12685 di Windsor e lo indica nel Codice di Madrid II (f. 23r).
bibiografia
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato per la descrizione delle località
Antonio Arrighi, Adelaide Bertogna e Stefano Naef (a cura di), Montalbano, Geologia, flora, fauna, storia, Padova, Tamari, 1993, ISBN 88-8043-006-8. (contiene ampia bibliografia relativa alla voce)
Giovanni Gestri e Lorenzo Peruzzi, I fiori di Leonardo. La flora vascolare del Montalbano in Toscana, Roma, Aracne editrice, 2013, ISBN 978-88-548-5920-3.
Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana (a cura di), Immagini da ventisette secoli : schedatura esemplificativa dei beni culturali del Montalbano, Pistoia, Consorzio interprovinciale per il Montalbano, 1981, SBN IT\ICCU\SBL\0348096. (schedatura dei principali beni culturali del Montalbano)
Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze, 1833-1846, OCLC 671858704.
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