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LEONARDO DA VINCI E LA MUSICA

Leonardo da Vinci era interessato a molti ambiti della conoscenza umana, compresa la musica, e ha dedicato alcuni dei suoi scritti a discutere delle proprietà e delle teorie musicali. Tuttavia, non ci sono resoconti diretti di Leonardo che descrivono dettagliatamente la musica nei suoi scritti. La sua opera più nota riguardante la musica è probabilmente il "Codice Atlantico", una collezione di appunti e disegni che coprono una vasta gamma di argomenti, comprese le teorie musicali e gli strumenti musicali.

All'interno del Codice Atlantico, Leonardo discute di argomenti quali la teoria delle proporzioni nella musica, le proprietà del suono e delle vibrazioni, e talvolta fornisce disegni di strumenti musicali. Tuttavia, le sue osservazioni sulla musica sono spesso brevi e concentrate su aspetti specifici, piuttosto che su una descrizione complessiva della musica o delle sue qualità estetiche.

“La musica non è da essere chiamata altro che sorella della pittura, conciossiaché essa è subietto dell’udito, secondo senso all’occhio, e compone armonia con la congiunzione delle sue parti proporzionali operate nel medesimo tempo, costrette a nascere e morire in uno o piú tempi armonici, i quali tempi circondano la proporzionalità de’ membri di che tale armonia si compone, non altrimenti che faccia la linea circonferenziale per le membra di che si genera la bellezza umana”  

Ed anche:  

“Dice il musico, che la sua scienza è da essere equiparata a quella del pittore, perché essa compone un corpo di molte membra, del quale lo speculatore contempla tutta la grazia in tanti tempi armonici quanti sono i tempi ne’ quali essa nasce e muore, e con quei tempi trastulla con grazia l’anima che risiede nel corpo del suo contemplante” E aggiunge:  
“Quella cosa è piú degna che satisfa a miglior senso. Adunque la pittura satisfattrice al senso del vedere è piú nobile della musica che solo satisfa all’udito. Quella cosa è piú nobile che ha piú eternità; adunque la musica, che si va consumando mentre ch’ella nasce, è men degna della pittura, che con vetri si fa eterna».  

E ancora:  

“Ma la pittura eccelle e signoreggia la musica perché essa non muore immediate dopo la sua creazione, come fa la sventurata musica, anzi, resta in essere, e ti si dimostra in vita quel che in fatto è una sola superficie.   
O maravigliosa scienza, tu riservi in vita le caduche bellezze de’ mortali, le quali hanno più permanenza che le opere di natura, le quali al continuo sono variate dal tempo, che le conduce alla debita vecchiezza; e tale scienza ha tale proporzione con la divina natura, quale l’hanno le sue opere con le opere di essa natura, e per questo è adorata”.  

 

 

“Così la pittura vince la scultura perché, a differenza di questa, può abbracciare tutte le cose visibili e disponendo solo di una superficie piana, deve conquistare, rilievo e profondità spaziale. Anche la musica è sorella minore della pittura poiché muore nello stesso momento in cui nasce, mentre il disegno resta nel tempo”.   

 Questo è quello che lo stesso Leonardo pensava e scriveva nel suo Trattato della pittura. Rileggendo attentamente ogni signola frase è possibile cogliere il sunto del suo pensiero circa le arti, in particolare la musica.

Introduzione alla musica de Rinascimento

La musica nel Rinascimento ha avuto un ruolo significativo nella vita culturale e sociale dell'epoca. Durante questo periodo, che va grosso modo dal XIV al XVI secolo, la musica subì notevoli cambiamenti e sviluppi in diversi ambiti, tra cui la composizione, l'esecuzione e la teoria musicale. Ecco alcuni punti chiave sulla musica nel Rinascimento:

 

Polifonia

La musica polifonica nel Rinascimento è stata una delle caratteristiche distintive di questo periodo storico, segnando un'epoca di grande creatività e innovazione nella storia della musica occidentale. Ecco alcuni punti salienti sulla musica polifonica nel Rinascimento:

 

Sviluppo della polifonia

Nel Rinascimento, la polifonia raggiunse nuovi livelli di complessità e sofisticazione. I compositori rinascimentali lavoravano con più voci indipendenti che si muovevano in modo armonioso, creando texture musicali ricche e intricate.

Contrappunto: Il Rinascimento fu un periodo di intensa attività teorica nel campo del contrappunto, l'arte di scrivere e combinare più voci in modo armonioso. I compositori studiavano le regole del contrappunto e applicavano le loro conoscenze nella composizione di opere polifoniche.

 

Forme musicali polifoniche

Durante il Rinascimento, i compositori scrissero una vasta gamma di opere polifoniche, tra cui messe, mottetti, madrigali, chansons e altri generi. Ogni forma musicale aveva le proprie regole e convenzioni stilistiche, ma tutte facevano uso della polifonia come tecnica compositiva fondamentale.

 

Compositori rinascimentali

Alcuni dei compositori più importanti del Rinascimento che hanno contribuito alla musica polifonica includono Josquin des Prez, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Orlando di Lasso, William Byrd, Thomas Tallis e molti altri. Questi compositori crearono opere di grande bellezza e complessità che rimangono importanti nell'ambito della musica classica fino ai giorni nostri.

 

Impatto culturale e sociale

La musica polifonica nel Rinascimento ha avuto un profondo impatto sulla vita culturale e sociale dell'epoca. La sua complessità e raffinatezza erano spesso associate alla corte dei sovrani e dei nobili, mentre la sua bellezza e il suo fascino la rendevano popolare tra il pubblico più ampio.

Complessivamente, la musica polifonica nel Rinascimento rappresenta un periodo di grande fervore creativo e innovazione, contribuendo a plasmare il corso della musica occidentale e influenzando generazioni di compositori successivi.

 

Canto liturgico e musica sacra

Durante il Rinascimento, il canto liturgico e la musica sacra ebbero un ruolo fondamentale nella vita religiosa e culturale dell'epoca. Ecco alcuni punti salienti su questo argomento:

 

Gregoriano 

Il canto gregoriano, basato sui canti liturgici della Chiesa Cattolica, continuò a essere una parte importante della pratica religiosa nel Rinascimento. Questi canti, conosciuti anche come "canto piano" o "canto gregoriano", erano eseguiti durante le celebrazioni liturgiche, come la messa e le ore canoniche.

 

Messe e mottetti 

Durante il Rinascimento, i compositori scrissero una vasta gamma di opere musicali sacre, inclusi mottetti e messe. I mottetti erano composizioni polifoniche basate su testi religiosi, spesso tratti dalla Bibbia o da testi liturgici. Le messe, invece, erano composte su testi liturgici della messa stessa.

 

Palestrina e la musica sacra

Giovanni Pierluigi da Palestrina è uno dei compositori rinascimentali più noti per la sua musica sacra. Le sue composizioni, caratterizzate da una chiara struttura polifonica e da un suono armonioso e melodioso, hanno influenzato profondamente lo stile della musica sacra del periodo.

 

Funzione e contesto 

La musica sacra nel Rinascimento era spesso eseguita all'interno delle chiese e delle cappelle durante le celebrazioni religiose. Era considerata un mezzo per elevare lo spirito e creare un'atmosfera di devozione e sacralità durante le pratiche liturgiche.

 

Patronato religioso 

La Chiesa Cattolica era uno dei principali mecenati della musica sacra nel Rinascimento. I compositori erano spesso impiegati come maestri di cappella o musicisti nelle chiese e nelle cattedrali, dove componevano e eseguivano musica sacra per scopi liturgici.

Complessivamente, la musica sacra nel Rinascimento rappresentava un importante aspetto della vita religiosa e culturale dell'epoca, con compositori rinascimentali che crearono opere di grande bellezza e significato spirituale.

 

Musica strumentale

La musica strumentale nel Rinascimento ha avuto un ruolo significativo, sebbene fosse meno prominente rispetto alla musica vocale sacra e secolare. Ecco alcuni punti salienti sulla musica strumentale nel Rinascimento:

Sviluppo degli strumenti musicali: Durante il Rinascimento, si assistette a un'espansione e a un affinamento degli strumenti musicali disponibili. Tra gli strumenti popolari di questo periodo vi erano il liuto, la viola da gamba, il clavicembalo, il flauto dolce, il corno, il tamburo e altri strumenti a fiato e a corda.

 

Musica da camera e musica per ensemble 

La musica strumentale nel Rinascimento era spesso eseguita in ambienti più intimi, come le corti nobiliari, le sale da concerto private o le dimore private. Era comune l'esecuzione di pezzi da camera, come danze, ricercari, fantasie e altre composizioni per ensemble di strumenti.

 

Danze e brani popolari 

La musica strumentale nel Rinascimento includeva anche una varietà di danze e brani popolari. Tra questi vi erano la pavane, la gaillard, la branle, il saltarello e altri balli popolari, spesso eseguiti durante feste, banchetti e celebrazioni.

 

Compositori e opere

Alcuni compositori rinascimentali hanno contribuito significativamente alla musica strumentale. Tra questi vi erano John Dowland, William Byrd, Tielman Susato, Diego Ortiz e altri. Composero una varietà di opere per strumenti solisti e ensemble, contribuendo allo sviluppo e alla diffusione della musica strumentale nel Rinascimento.

 

Trasmissione e diffusione

La musica strumentale nel Rinascimento veniva spesso trasmessa oralmente o tramite manoscritti. Tuttavia, con lo sviluppo della stampa musicale nel XVI secolo, sempre più opere strumentali furono pubblicate e diffuse in tutta Europa, contribuendo alla crescita della sua popolarità e influenza.

 

Canzone e madrigale

La canzone e il madrigale erano forme popolari di musica secolare durante il Rinascimento. Questi erano spesso eseguiti in ambienti di corte o da ensemble vocali. I testi di queste canzoni spaziavano da temi amorosi a lodi ai monarchi o ai signori.

Nel Rinascimento, la canzone e il madrigale furono due forme musicali popolari che ebbero un ruolo significativo nella musica secolare dell'epoca. Ecco una panoramica di queste due forme musicali:

 

Canzone

La canzone rinascimentale era una composizione musicale popolare, spesso caratterizzata da un testo poetico in italiano o in altre lingue vernacolari. Era solitamente cantata da una voce solista o da un ensemble vocale, accompagnata da strumenti come il liuto, la viola da gamba o il clavicembalo. Le canzoni affrontavano una varietà di temi, tra cui l'amore, la natura e la vita cortese.

 

Madrigale

Il madrigale era una forma musicale polifonica di origine italiana che divenne molto popolare durante il Rinascimento. Era composto per un piccolo ensemble vocale a cappella e spesso trattava temi poetici complessi e sofisticati. I madrigali potevano essere sia secolari che sacri, e molti compositori rinascimentali scrissero una vasta gamma di opere in questo genere.

Compositori e opere: Alcuni dei compositori più importanti di canzoni e madrigali nel Rinascimento includono Jacques Arcadelt, Luca Marenzio, Carlo Gesualdo, Claudio Monteverdi e altri. Questi compositori scrissero una vasta gamma di opere in entrambe le forme, contribuendo a definire e sviluppare lo stile musicale del periodo.

 

Diffusione e popolarità 

Le canzoni e i madrigali erano spesso eseguiti in ambienti domestici, nelle corti nobiliari e nelle sale da concerto private. Con lo sviluppo della stampa musicale nel XVI secolo, molte opere furono pubblicate e diffuse in tutta Europa, contribuendo alla crescita della loro popolarità e influenza.

 

Stampaggio musicale

La stampa musicale durante il Rinascimento fu un'innovazione significativa che contribuì alla diffusione e alla preservazione della musica in tutta Europa. Ecco alcuni punti chiave sulla stampa musicale nel Rinascimento:

Invenzione della stampa: La stampa musicale ebbe origine in Germania con l'invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Johannes Gutenberg intorno al 1440. Questa invenzione rivoluzionò la produzione di libri e documenti, compresa la musica.

Primi libri di musica: I primi libri di musica stampata apparvero nel XV secolo. Uno dei più famosi fu il "Harmonice Musices Odhecaton" pubblicato da Ottaviano Petrucci a Venezia nel 1501. Questo libro conteneva una raccolta di mottetti e madrigali di compositori rinascimentali come Josquin des Prez e Heinrich Isaac.

 

Diffusione della musica 

La stampa musicale rese la musica più accessibile e diffusa in tutta Europa. Le opere stampate potevano essere distribuite più ampiamente rispetto ai manoscritti copiati a mano, consentendo una maggiore circolazione della musica e un'ampia condivisione delle opere dei compositori.

Standardizzazione della notazione musicale: Con la stampa musicale, si sviluppò una maggiore standardizzazione della notazione musicale. I tipi di carattere musicali e le regole di impaginazione divennero più uniformi, consentendo una migliore leggibilità e comprensione delle partiture musicali.

 

Innovazioni nella composizione 

La disponibilità della stampa musicale incoraggiò i compositori a scrivere opere più complesse e ambiziose. Le raccolte di musica pubblicate includevano una vasta gamma di generi e stili, dalla polifonia sacra alla musica strumentale e popolare.

la musica nel rinascimento

Lituai e l'arte di costruire strumenti musicali

 

La costruzione degli strumenti musicali era un processo artigianale che richiedeva competenze specializzate e una buona conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione. 

 

Gli strumenti musicali venivano costruiti da artigiani specializzati chiamati liutai, strumentari o organari, a seconda del tipo di strumento che stavano costruendo. Questi artigiani possedevano competenze specializzate nella lavorazione del legno, dei metalli e di altri materiali utilizzati nella costruzione degli strumenti musicali, nonché una conoscenza approfondita delle tecniche di intonazione e di costruzione necessarie per produrre strumenti di alta qualità.

 

I liutai erano responsabili della costruzione di strumenti a corda come liuti, violini, viole da gamba e chitarre, mentre gli strumentari si occupavano della costruzione di strumenti a fiato come flauti, trombe, tromboni e oboi. Gli organari, invece, costruivano strumenti a tastiera come clavicembali, organi e spinette.

Questi artigiani spesso lavoravano in botteghe specializzate e potevano apprendere il loro mestiere attraverso l'apprendistato con maestri più esperti. La costruzione degli strumenti musicali richiedeva abilità artigianali, ma anche una buona conoscenza della teoria musicale e delle esigenze degli esecutori, in modo da poter produrre strumenti che fossero non solo ben costruiti, ma anche in grado di produrre il suono desiderato e di soddisfare le esigenze dei musicisti.

 

Le botteghe dei liutai  erano spazi di lavoro specializzati dove gli artigiani costruivano e riparavano strumenti musicali. 

Le botteghe potevano variare in dimensioni a seconda della città e della reputazione del liutaio. Alcune botteghe erano spazi più piccoli, gestiti da un singolo liutaio o da una famiglia di liutai, mentre altre potevano essere più grandi e ospitare più artigiani.

 

erano dotate di una vasta gamma di strumenti e attrezzature specializzate per la costruzione e la riparazione degli strumenti musicali. Questi includevano strumenti per la lavorazione del legno, attrezzi per la lavorazione dei metalli, bancali da lavoro, strumenti di misurazione e altro ancora. dotate di bancali da lavoro su cui gli artigiani lavoravano per costruire o riparare gli strumenti musicali. Queste bancali erano solitamente dotate di morse e altri dispositivi di fissaggio per mantenere saldamente gli strumenti durante il lavoro.

Erano fornite di materiali di alta qualità per la costruzione degli strumenti musicali, come legno pregiato per i corpi degli strumenti, metalli per le parti metalliche degli strumenti, corde di budello o materiali sintetici per le corde, e altri materiali accessori come pelli di animale per le parti di percussione. Alcune botteghe potevano includere anche spazi dedicati alla decorazione e alla finitura degli strumenti musicali. Qui gli artigiani potevano eseguire intarsi, incisioni, pitture e altre forme di decorazione per abbellire gli strumenti e renderli esteticamente gradevoli.

 

Selezione dei materiali 

Gli artigiani selezionavano attentamente i materiali appropriati per la costruzione dello strumento. Questi materiali potevano includere legno pregiato, metalli come ottone o bronzo per gli strumenti a fiato, corde fatte di budello o materiali sintetici, e altri materiali accessori come pelli di animale o piume.

 

Lavorazione dei materiali 

Una volta selezionati i materiali, gli artigiani li lavoravano con cura per creare le parti dello strumento. Questo poteva includere la scultura e la modellatura del legno per creare il corpo dello strumento, la fusione e la lavorazione dei metalli per creare parti come le chiavi o le canne, e la tessitura o la lavorazione delle corde per strumenti come liuti o violini.

 

Assemblaggio 

Una volta che tutte le parti dello strumento erano state create, gli artigiani le assemblavano insieme con attenzione. Questo poteva includere l'incollaggio o l'assemblaggio meccanico delle parti del corpo dello strumento, l'installazione delle corde o delle canne e la regolazione delle parti mobili come le chiavi o i meccanismi di azionamento.

Intonazione e regolazione: Dopo l'assemblaggio, gli strumenti venivano intonati e regolati per garantire che producessero il suono desiderato. Questo poteva includere la messa a punto delle corde, l'aggiustamento delle chiavi o dei fori per ottenere le note desiderate e altre regolazioni per garantire che lo strumento suonasse in modo ottimale.

 

Decorazione 

A seconda del contesto e dell'uso previsto, gli strumenti potevano essere decorati con intarsi, incisioni, pitture o altre forme di decorazione artistica per renderli esteticamente gradevoli e riflettere lo stile e il gusto dell'epoca.

Complessivamente, la costruzione degli strumenti musicali nel Rinascimento era un processo laborioso che richiedeva abilità artigianali e una buona conoscenza dell'acustica e delle tecniche di suonabilità degli strumenti. Gli strumenti musicali del Rinascimento erano opere d'arte in sé e rappresentavano un importante aspetto della cultura musicale di quell'epoca.

Gli strumenti musicali rinascimentali

 

Durante il Rinascimento, una vasta gamma di strumenti musicali veniva utilizzata per eseguire una varietà di composizioni musicali, sia sacre che secolari. Ecco un elenco più completo degli strumenti musicali comuni nel Rinascimento:

 

Strumenti a corda:

 

Liuto

Il liuto era uno strumento musicale a corde pizzicate molto popolare durante il Rinascimento. Aveva un corpo a forma di pera, un manico lungo e un numero variabile di corde che venivano suonate pizzicando o sfiorando con le dita della mano. Il liuto era ampiamente utilizzato sia come strumento solista che come strumento di accompagnamento per la musica vocale e strumentale. Era particolarmente popolare tra i compositori e i musicisti rinascimentali e era spesso utilizzato per eseguire danze, canzoni e composizioni polifoniche. Il liuto continuò ad essere importante anche nel periodo successivo al Rinascimento, mantenendo la sua popolarità nel periodo barocco.
 

Viola da gamba

è uno strumento musicale a corda della famiglia degli archi, molto popolare durante il Rinascimento e il periodo barocco è stata protagonista di molte composizioni rinascimentali e barocche, contribuendo a definire il suono e lo stile della musica di quel periodo. Ha una forma simile al violoncello moderno, ma è più piccola e viene suonata appoggiandola sul ginocchio del musicista. La viola da gamba ha solitamente sei corde, accordate in quarti o terze, e presenta caratteristiche distintive come il manico decorato e le scanalature sulla tastiera per agevolare la suonabilità delle corde. Era utilizzata sia come strumento solista che in ensemble, sia per eseguire musica da camera che per accompagnare composizioni vocali e strumentali.

 

La Clavi-viola

Indicata nel foglio 93 r Codice Atlantico, uno strumento musicale portatile, azionato dalle gambe di chi lo suona camminando, nelle feste di paese. Il suono è prodotto mediante lo sfregamento di corde azionate da tasti.  
 

Viola da braccio

La viola da braccio è uno strumento musicale a corda della famiglia degli archi, simile al violoncello moderno ma con alcune differenze nelle dimensioni e nella forma. Era molto popolare durante il Rinascimento e il periodo barocco. La viola da braccio viene suonata appoggiandola sul braccio del musicista, da qui deriva il suo nome. Ha un manico lungo, una cassa armonica più piccola rispetto al violoncello e di solito presenta sette corde accordate in quinte. La viola da braccio era utilizzata sia come strumento solista che in ensemble, e aveva un ruolo importante nella musica da camera, nelle composizioni orchestrali e nell'accompagnamento di composizioni vocali. La sua ricca sonorità e la sua versatilità ne fecero uno degli strumenti più amati e diffusi durante il Rinascimento e il Barocco.


Violino

Il violino, così come lo conosciamo oggi, non era ancora stato sviluppato durante il Rinascimento. Tuttavia, esistevano strumenti a corde simili che potrebbero essere considerati precursori del violino moderno. Alcuni esempi includono la viella, la viola da braccio e il rebec. Questi strumenti avevano caratteristiche simili al violino, come una cassa armonica, un manico e corde tese su un ponte, ma differivano per dimensioni, forma e tecnica di suonabilità. Il violino come lo conosciamo oggi ebbe il suo sviluppo e la sua diffusione principalmente nel periodo successivo al Rinascimento, nel periodo barocco, con importanti innovazioni e contributi da parte di costruttori e musicisti come Andrea Amati, Gasparo da Salò e Antonio Stradivari.
 

Violoncello

Il violoncello, o viola da gamba bassa, non era ancora stato sviluppato durante il Rinascimento. Durante questo periodo, esistevano altri strumenti simili utilizzati come precursori del violoncello moderno, come la viola da braccio e la viola da gamba. Questi strumenti avevano una cassa armonica e corde, ma erano di dimensioni diverse rispetto al violoncello e avevano caratteristiche costruttive e sonore uniche. Il violoncello, come lo conosciamo oggi, ebbe il suo sviluppo e la sua diffusione principalmente nel periodo barocco, con l'opera di liutai come Andrea Amati e Stradivari, e con importanti contributi da parte di musicisti e compositori come Domenico Gabrielli e Antonio Vivaldi.
 

Arpa

Durante il Rinascimento, l'arpa era uno degli strumenti musicali più popolari e ampiamente utilizzati. Era presente in varie forme e dimensioni, ma aveva sempre le corde tese su una struttura a forma di arco con un manico e una cassa armonica. L'arpa rinascimentale aveva un numero variabile di corde, generalmente tra 22 e 36, e poteva essere utilizzata sia come strumento solista che come accompagnamento per la musica vocale e strumentale. Era diffusa in tutta Europa e veniva utilizzata in una vasta gamma di contesti musicali, dalle corti nobiliari alle chiese, dai salotti agli spettacoli teatrali. La sua dolce melodia e il suo suono armonioso ne facevano uno degli strumenti più apprezzati dell'epoca rinascimentale.
 

Chitarra rinascimentale

La chitarra rinascimentale era uno strumento musicale a corde pizzicate molto popolare durante il Rinascimento. Si differenziava dalla chitarra moderna per la sua forma e il suo numero di corde. Solitamente, la chitarra rinascimentale aveva quattro o cinque coppie di corde, accordate in modo simile alla chitarra moderna, ma con alcune variazioni. Era suonata usando le dita o con un plettro e veniva utilizzata sia come strumento solista che per accompagnare canzoni e danze. La chitarra rinascimentale era particolarmente popolare in Spagna e in Italia, ma era diffusa in tutta Europa. La sua musica veniva scritta in una notazione specifica per la chitarra, che prevedeva l'uso di numeri per indicare le posizioni delle dita sui tasti. La chitarra rinascimentale ebbe una grande influenza sulla musica del periodo, contribuendo alla creazione di nuove forme e stili musicali.

 

Tiorba

La tiorba era uno strumento a corde pizzicate utilizzato durante il Rinascimento e il Barocco. Era simile al liuto, ma presentava delle caratteristiche distintive che lo differenziavano. La tiorba aveva un corpo più grande rispetto al liuto e un manico più lungo, spesso dotato di una doppia tastiera per facilitare la produzione di accordi e arpeggi complessi. Le corde della tiorba erano suddivise in due gruppi: le corde principali, accordate come quelle del liuto, e le corde bordone, accordate su note basse che venivano suonate a vuoto per aggiungere profondità e risonanza al suono complessivo dello strumento. La tiorba era utilizzata sia come strumento solista che per accompagnare composizioni vocali e strumentali, ed era particolarmente popolare nel contesto della musica da camera e delle opere barocche. La sua sonorità ricca e il suo timbro caratteristico ne fecero uno degli strumenti più distintivi e apprezzati del periodo.

 

Spinetta

La spinetta era uno strumento a tastiera simile al clavicembalo utilizzato durante il Rinascimento e il periodo barocco. Era un precursore del pianoforte moderno. La spinetta aveva corde tese sopra un corpo a forma di cassetta, e la produzione del suono avveniva quando le corde venivano percosse da piccoli martelletti azionati da tasti. La spinetta era disponibile in diverse dimensioni e configurazioni, e veniva utilizzata sia come strumento solista che per l'accompagnamento. Era particolarmente popolare nelle case nobiliari e nelle corti europee. La sua dolce melodia e la sua capacità di eseguire delicati arpeggi e ornamenti la resero uno strumento amato nel Rinascimento.


 

Strumenti a fiato:

 

 

Flauto dolce

Rinascimento. È uno strumento a fiato a becco, fatto di legno, con un'apertura per il flauto, otto fori per le dita e un foro per il pollice sul retro. Durante il Rinascimento, il flauto dolce era uno degli strumenti più comuni e veniva utilizzato sia per eseguire musica solista che in ensemble. Era ampiamente utilizzato in varie composizioni musicali, tra cui musica da camera, pezzi orchestrali, danze e brani vocali.

 

Flauto glissato

Una specie di piffero con una o due lunghe fessure (al posto dei fori classici) che si suonano con le due mani. Così lo descrive Leonardo: ”Questi due fiuti non fanno la mutazione delle loro voci a salti, anzi nel modo proprio della voce umana; e fassi col muovere la mano su e giù, come alla tromba torta, e massime nel zufolo a; e possi fare 1/8 e 1/16 di voce, e tanto quanto piace a te”(C s f 1106 r).  

L'innovazione di Leonardo consiste nel sostituire i fori con delle fessure,

il che dà al suono una grande flessibilità, sia in termini di dinamica che di altezza. La tecnica di esecuzione di questo suggestivo strumento dal suono simile a quello di un uccello si basa sull'uso dei palmi delle mani

Codice Atlantico , foglio 1106r (1498), dettaglio

Flauto doppio

con due canne dotate di fori, che si divaricano da una estremità con imboccatura   
 

Cornetto
Si trattava di uno strumento a fiato in legno o avorio, di forma conica, che produceva un suono simile a quello di una voce umana. Il cornetto era dotato di fori per le dita e veniva suonato soffiando nell'estremità del becco, come una tromba, mentre i fori venivano aperti o chiusi per produrre differenti note. Era spesso impiegato per eseguire la musica polifonica sacra e secolare dell'epoca, e veniva utilizzato sia come strumento solista che in ensemble. Il cornetto era apprezzato per la sua capacità di imitare la voce umana e di eseguire melodie espressive e ornate.

 

Tromba

La tromba era uno degli strumenti musicali a fiato più importanti e utilizzati. Era spesso utilizzata nelle corti nobiliari, nelle cerimonie religiose e nelle celebrazioni civili. La tromba rinascimentale, a differenza della tromba moderna, era generalmente senza pistoni o valvole, quindi il musicista doveva controllare l'altezza del suono principalmente con la pressione del fiato e con l'uso delle dita per chiudere o aprire le aperture. La tromba rinascimentale aveva un suono luminoso e penetrante ed era spesso impiegata per eseguire melodie solenni o marziali. Veniva utilizzata sia da sola che in combinazione con altri strumenti per creare arrangiamenti musicali complessi.

 

Tromba gigante

Le trombe rinascimentali erano generalmente realizzate in bronzo o argento e avevano dimensioni più standardizzate, utilizzate per accompagnare le cerimonie religiose, le processioni, le fanfare militari e altre occasioni formali.

LA TROMBA GIGANTE uno strumento lungo circa due metri, che necessitava di un appoggio sulla persona che lo suonava. Essendo molto lungo, Leonardo aveva studiato dei sistemi per otturare i fori lontani, irraggiungibili dalle braccia, azionati dalle dita del suonatore per variare le note. Questo sistema è poi quello che attualmente consente alle dita di otturare – a distanza -  i fori degli strumenti moderni come il sassofono, la cornetta, il controfagotto, la tromba ed altri, comunque a fiato.

Per informazioni e visite: Museo Leonardo3, Galleria Vittorio Emanuele II, 11, 20121 Milano MI - sito web: //www.leonardo3.net/

Sackbut

Noto anche come trombone rinascimentale, era uno strumento musicale a fiato molto popolare durante il Rinascimento. Si trattava di uno strumento a coulisse, simile al trombone moderno, ma con alcune differenze nel design e nella costruzione. Il sackbut aveva una campana più stretta e un corpo più stretto rispetto al trombone moderno, e le coulisse erano azionate manualmente dall'esecutore per produrre diverse altezze di suono. Era comunemente utilizzato in ensemble musicali rinascimentali per eseguire una varietà di composizioni, inclusa la musica sacra e secolare. Il sackbut aveva un suono chiaro e potente ed era apprezzato per la sua versatilità e la sua capacità di eseguire melodie espressive e ornamentate.
 

Scalmei

Esistevano strumenti a fiato simili, come il "shawm" o "schalmei", che potrebbero essere considerati i precursori dell'oboe moderno. Il shawm era uno strumento a fiato a doppio ance, fatto di legno, con un suono forte e penetrante. Era comunemente utilizzato in ensemble musicali rinascimentali, specialmente all'aperto, grazie alla sua potenza sonora. Mentre l'oboe come lo conosciamo oggi si sviluppò più tardi, nel periodo barocco, il suo antenato, lo shawm, era uno strumento importante nel panorama musicale del Rinascimento.

 

Dulciana 
La dulciana era un tipo di organo a canne, una delle sue voci, caratterizzata da un suono dolce e morbido. Questo nome potrebbe anche essere stato utilizzato per altri strumenti a fiato di costruzione simile, come il "dulcian", un antico strumento a fiato simile al fagotto. Mentre il clarinetto ha radici nel tardo periodo barocco, con il suo sviluppo principalmente attribuito a Johann Christoph Denner intorno al 1700, ci sono stati numerosi strumenti a fiato precedenti che hanno contribuito alla sua evoluzione, ma la dulciana non è direttamente collegata al clarinetto nel senso storico del termine.

 

 

Strumenti a tastiera:

 

 

Clavicembalo

Era uno strumento a tastiera molto popolare durante il Rinascimento e il periodo barocco. Era uno strumento a corde percosse, dove le corde venivano fatte vibrare da piccoli martelletti azionati dai tasti. Il clavicembalo era dotato di più file di corde e tasti, e permetteva al musicista di controllare il volume e il timbro del suono attraverso la pressione sui tasti. Era utilizzato sia come strumento solista che per accompagnare ensemble musicali e composizioni vocali. Il clavicembalo era presente in una vasta gamma di contesti musicali, dalle esecuzioni private nelle case nobiliari alle performance nelle chiese e nei teatri. La sua versatilità e la sua capacità di produrre una vasta gamma di sfumature sonore lo resero uno degli strumenti più importanti del periodo rinascimentale e barocco.

 

Viola organista

La “VIOLA ORGANISTA” (Manoscritto H.1488-89), simile al Clavicembalo, ma dal funzionamento analogo alla Ghironda. Delle corde azionate da tasti che suonano per frizione, in contatto con cinghie scorrevoli o cilindri ruotanti.  
La "viola organista" è uno strumento musicale inventato da Leonardo da Vinci, ma non è mai stato effettivamente costruito durante la sua vita. L'idea era di combinare le caratteristiche della viola da gamba con quelle di un organo, permettendo al musicista di suonare le corde mediante una tastiera e azionare un meccanismo simile a quello di un organo che le avrebbe fatte vibrare, producendo così il suono.

Il progetto di Leonardo da Vinci per la viola organista è sopravvissuto sotto forma di alcuni schizzi e disegni nei suoi famosi codici, ma non esiste alcuna evidenza che lo strumento sia mai stato realizzato o utilizzato effettivamente. Tuttavia, negli anni successivi, alcuni costruttori di strumenti musicali hanno tentato di realizzare versioni funzionanti della viola organista basandosi sui disegni di Leonardo, sebbene con risultati limitati.

In sintesi, la viola organista è uno strumento musicale concepito da Leonardo da Vinci, ma rimasto solo come un'idea nella storia della musica e dell'arte.

 

Organo

L'organo era uno degli strumenti musicali più importanti e ampiamente utilizzati. Era presente nelle chiese, nelle cattedrali, nei palazzi e nelle case nobiliari. L'organo rinascimentale era più semplice rispetto ai modelli successivi e spesso aveva una sola tastiera e un piccolo numero di registri. Era suonato utilizzando le mani e i piedi, con le mani che azionavano i tasti e i piedi che azionavano i pedali. L'organo rinascimentale veniva utilizzato per accompagnare la liturgia religiosa, eseguire musiche sacre e profane, nonché per accompagnare ensemble vocali e strumentali. Era apprezzato per la sua capacità di produrre una vasta gamma di suoni e timbri e per la sua versatilità nell'interpretare una varietà di repertori musicali.

 

La "piva a vento continuo" (o "organetto")

Strumento musicale a fiato che ha suonato un ruolo importante nella musica popolare e tradizionale europea, specialmente durante il Rinascimento e il Barocco. Si tratta di un tipo di organo portatile azionato da una manovella o da un soffiatore a mantice che fornisce un flusso d'aria costante alle canne dell'organo, consentendo al musicista di suonare in modo continuo senza interruzioni.

L'organo continuo, d'altra parte, è un termine utilizzato in musica barocca per indicare la pratica di suonare un organo (o un altro strumento a tastiera, come il clavicembalo) per fornire un accompagnamento continuo durante le esecuzioni musicali. L'organista improvvisava armonie basate sulle indicazioni fornite nella partitura, utilizzando accordi e bassi continui per sottolineare la struttura musicale e creare una base sonora per le voci o gli strumenti solisti.

Entrambi questi strumenti, la piva a vento continuo e l'organo continuo, erano importanti nell'interpretazione della musica del Rinascimento e del Barocco, ma avevano ruoli e caratteristiche distinti. La piva a vento continuo era più comune nelle esecuzioni di musica popolare e tradizionale, mentre l'organo continuo era spesso utilizzato in contesti più formali, come le esecuzioni di musica sacra o in ambienti di corte.

 

La PIVA A VENTO CONTINUO o L‟ORGANO CONTI-
NUO oppure l‟Organo Carta, (Foglio 76 r Codice di Madrid), detta erroneamente “la fisarmonica di Leonardo”. Ne sono state costruite diverse versioni da artigiani e liutai.  

 

Clavicordo

Si trattava di uno strumento a corda percosse, simile al clavicembalo, ma con alcune differenze nel meccanismo di produzione del suono. Nel clavicordo, le corde venivano percosse da piccoli martelletti che si trovavano all'interno dello strumento e che venivano azionati premendo i tasti. Una caratteristica distintiva del clavicordo era la sua capacità di produrre dinamiche sfumate e variazioni di volume controllate dalla pressione esercitata sui tasti. Era apprezzato per la sua sensibilità espressiva e la sua capacità di eseguire passaggi musicali con grande dettaglio e precisione. Il clavicordo era utilizzato sia come strumento solista che per accompagnare ensemble musicali e composizioni vocali. Era particolarmente popolare nelle case nobiliari e nelle corti europee, dove era apprezzato per il suo suono delicato e raffinato.
 

Spinetta

Era simile al clavicembalo e al clavicordo, ma con alcune differenze nel meccanismo di produzione del suono. La spinetta utilizzava una serie di piccoli martelletti per percuotere le corde quando i tasti venivano premuti, producendo così il suono. Era caratterizzata da un suono dolce e delicato e aveva una costruzione compatta, il che la rendeva adatta per l'uso in ambienti domestici. La spinetta era popolare sia come strumento solista che come accompagnamento per ensemble musicali più grandi. Era spesso presente nelle case nobiliari e nelle corti europee, dove era apprezzata per il suo suono melodioso e per la sua versatilità nell'esecuzione di una vasta gamma di repertori musicali.
 

Virginal

strumento a tastiera utilizzato durante il Rinascimento e il Barocco. Era simile al clavicembalo, ma più piccolo e più leggero. Il virginal prendeva il nome dal fatto che le corde venivano pizzicate, o "toccate", anziché percosse, come nel clavicembalo. Aveva una tastiera singola e spesso aveva una forma rettangolare o a spinetta. Era comunemente suonato nelle case nobiliari e nelle dimore private come strumento per intrattenimento domestico, e spesso era decorato con disegni elaborati e intarsi. Il virginal era apprezzato per il suo suono dolce e delicato e per la sua facilità di trasporto, il che lo rendeva ideale per l'uso in ambienti domestici e piccoli spazi. Era utilizzato sia come strumento solista che per accompagnare ensemble musicali più grandi.
 

 

Strumenti a percussione:

 

 

Tamburo

era uno strumento musicale a percussione comunemente utilizzato. Esistevano diverse varianti di tamburi, ma uno dei tipi più comuni era il tamburo a cornice, composto da una membrana tesa su un telaio circolare. Il tamburo veniva suonato battendo sulla membrana con le mani o con bacchette. Era spesso utilizzato per accompagnare la musica popolare, le danze e le marce, sia nelle celebrazioni civili che religiose. Il tamburo contribuiva ad aggiungere ritmo e dinamicità alle esecuzioni musicali e svolgeva un ruolo importante nelle festività e nei riti dell'epoca.
 

Timpani

I timpani, o "kettledrum", non erano strumenti comuni nel Rinascimento, ma divennero più diffusi nel periodo barocco. Tuttavia, alcune fonti storiche suggeriscono che ci fossero versioni primitive di timpani nel Rinascimento, anche se non erano ancora sviluppati come gli strumenti che conosciamo oggi. Durante il Rinascimento, i tamburi e altri strumenti a percussione erano più comuni, mentre i timpani, come li conosciamo, divennero più popolari e standardizzati in epoche successive.

 

Piatti

Durante il Rinascimento, i piatti, o cymbala, erano uno degli strumenti a percussione utilizzati. Erano composti da dischi di metallo che venivano colpiti insieme o contro altri oggetti per produrre suoni variabili. I piatti venivano impiegati principalmente per sottolineare i momenti salienti della musica, come climax o cambiamenti ritmici. Sebbene non fossero così comuni come oggi, facevano parte dell'orchestra rinascimentale e venivano usati anche in altre formazioni musicali.
 

Campane

Le campane, o "campanelli", erano strumenti a percussione utilizzati durante il Rinascimento. Esistevano diverse varietà di campane, che potevano essere realizzate in metallo o altri materiali. Queste campane venivano suonate principalmente per scopi cerimoniali o liturgici nelle chiese e nelle processioni religiose. Possono essere state anche utilizzate occasionalmente in contesti musicali, specialmente in formazioni più grandi. Le campane contribuivano ad aggiungere colore e atmosfera alle esecuzioni musicali e cerimoniali dell'epoca rinascimentale.
 

Tamburello

Si trattava di un piccolo tamburo con una membrana tesa su un telaio circolare, solitamente senza alcun tipo di snares. Era suonato principalmente battendo sulla membrana con le dita o con una bacchetta. Il tamburello veniva utilizzato per accompagnare la musica popolare, le danze e le canzoni, sia nelle celebrazioni civili che religiose. Era spesso suonato in ensemble musicali più piccoli o come strumento solista, aggiungendo ritmo e dinamica alle esecuzioni musicali dell'epoca rinascimentale.

 

Tamburo meccanico

(dal Codice Atlantico foglio 837). Una sorta di carriola da trainare, la cui ruota anteriore, girando, aziona due tamburi verticali dotati di punte sporgenti che attivano (come i carillon) delle leve che battono su una grande tamburo all‟interno della carriola. Sembra che servisse per dare il tempo di marcia militare e allietare contemporaneamente truppe o festaioli. Qualcosa di simile Leonardo deve aver costruito per allietare i lavoranti della sua grande cucina alla corte degli Sforza.  

 

Il CAN(N)NONE 

(Codice Arundel 263, C.136 r). Un ventaglio circolare di canne fisse, che suonano quando vengono percosse, da una ruota azionata dall‟operatore e munita di quattro denti.  
 Il "cannone" descritto nei manoscritti di Leonardo da Vinci non era uno strumento musicale nel senso tradizionale del termine. Piuttosto, si trattava di un dispositivo meccanico che utilizzava canne fisse per produrre suoni ritmici quando venivano percosse. Il dispositivo era azionato da una ruota con denti, che faceva vibrare le canne quando veniva fatto ruotare dall'operatore.

Sebbene il Cannone di Leonardo non fosse un vero e proprio strumento musicale destinato all'esecuzione di melodie, faceva parte dei suoi esperimenti e delle sue invenzioni legate alla produzione del suono e alla meccanica. Leonardo era interessato a esplorare le possibilità dell'acustica e dell'ingegneria meccanica per creare dispositivi che potessero produrre suoni e ritmi in modo innovativo.

 

 

Strumenti a corda pizzicata:

 

 

Mandolino

Il mandolino, come lo conosciamo oggi, ha avuto origine nel tardo Rinascimento e si è sviluppato ulteriormente nei secoli successivi. Tuttavia, il suo antenato più vicino nel Rinascimento potrebbe essere stato il mandolino rinascimentale, noto anche come mandora o mandola. Era uno strumento a corde suonato con le dita o con un plettro e faceva parte della famiglia delle liuto. Il mandolino rinascimentale aveva un suono dolce e melodioso ed era utilizzato principalmente per accompagnare canzoni o per eseguire musica strumentale. Tuttavia, non era così diffuso come lo strumento che conosciamo oggi, e il mandolino come lo conosciamo ha subito ulteriori sviluppi e modifiche nel periodo barocco e successivamente.
 

Mandola

Era simile al mandolino, ma più grande e di tonalità più bassa. La mandola faceva parte della famiglia degli strumenti a corda pizzicata, come il liuto, ed era utilizzata sia come strumento solista che per l'accompagnamento in ensemble musicali. Era spesso utilizzata per eseguire musica sia strumentale che vocale. La sua presenza è documentata in varie opere musicali e dipinti rinascimentali, ed era uno degli strumenti popolari del periodo. La mandola rinascimentale ha contribuito alla formazione dello sviluppo del mandolino moderno nel corso dei secoli successivi.
 

Cetra

La cetra aveva una cassa armonica tondeggiante o a forma di pera e un manico allungato, su cui erano tese le corde. Era suonata pizzicando o sfiorando le corde con le dita. La cetra era utilizzata sia come strumento solista che per accompagnare canti e danze. Era particolarmente popolare nelle corti nobiliari e nelle dimore private, dove veniva suonata per intrattenere gli ospiti. La sua dolce melodia e il suo suono armonioso la rendevano un elemento caratteristico della musica rinascimentale.
 

Vihuela (chitarra spagnola rinascimentale)

La vihuela era uno strumento a corda utilizzato durante il Rinascimento, particolarmente diffuso nella Spagna del XVI secolo. Si trattava di uno strumento simile al liuto, ma con alcune differenze nella forma e nella costruzione. La vihuela aveva un corpo piatto, a differenza del liuto che aveva una cassa armonica bombata, e solitamente aveva sei o sette doppie corde. Era suonata pizzicando o raschiando le corde con le dita, e veniva utilizzata sia come strumento solista che per l'accompagnamento di canzoni e danze. La vihuela era particolarmente popolare tra i musicisti della corte e veniva spesso suonata nelle dimore nobiliari e nei palazzi reali. La sua ricca sonorità e la sua versatilità la resero uno degli strumenti più apprezzati del periodo rinascimentale in Spagna.
 

Chitarra battente

è uno strumento musicale a corde pizzicate originario dell'Italia meridionale. È caratterizzato da un corpo acustico piatto e da quattro o cinque coppie di corde in metallo o nylon. La chitarra battente era ampiamente diffusa in varie regioni dell'Italia meridionale, come la Sicilia, la Calabria e la Puglia, durante il Rinascimento e ha continuato a essere suonata fino ai giorni nostri, soprattutto nelle tradizioni folkloristiche e popolari. Era spesso utilizzata per accompagnare canti popolari, danze e feste tradizionali, ed è apprezzata per il suo suono brillante e allegro.

 

 

Strumenti a fiato a bocchino:

 

 

Trombone

Il trombone, o trombone a coulisse, era uno strumento musicale a fiato utilizzato durante il Rinascimento. Era composto da un lungo tubo metallico piegato in forma di S, con una scorrimento scorrevole (coulisse) che permetteva di cambiare la lunghezza del tubo e di produrre differenti tonalità. Durante il Rinascimento, il trombone veniva utilizzato principalmente nella musica sacra, in particolare nelle esecuzioni delle messe e dei mottetti nelle chiese e nelle cappelle. Tuttavia, veniva occasionalmente impiegato anche in ensemble musicali più ampi per eseguire musica profana. Il suono pieno e potente del trombone lo rendeva ideale per enfatizzare i momenti salienti della musica sacra e per aggiungere colore e dinamica alle esecuzioni musicali dell'epoca.
 

Tromba marina

La tromba marina era uno strumento musicale a corda utilizzato durante il Rinascimento. Nonostante il nome, la tromba marina non è uno strumento a fiato, ma piuttosto uno strumento a corda pizzicata. Era composto da una lunga cassa armonica a forma di violino, con una o più corde tese sopra di essa. La particolarità della tromba marina risiedeva nel suo ponte a forma di "T" o di "V", che vibrava quando le corde venivano pizzicate e produceva un suono simile al canto di una tromba. Era spesso utilizzata per imitare il suono del corno marino o per aggiungere effetti sonori speciali nelle esecuzioni musicali. La tromba marina non era uno degli strumenti più diffusi del Rinascimento, ma era comunque presente in alcuni contesti musicali dell'epoca.

 

Serpentone

Era una versione più grande e più profonda del serpentone, un antenato del moderno serpentone, che faceva parte della famiglia dei corni. Il serpentone rinascimentale era generalmente realizzato in legno o in metallo e aveva una forma ricurva con più giri, simile a un serpente, da cui derivava il suo nome. Era suonato soffiando nell'imboccatura e controllando la tonalità attraverso i fori presenti sul tubo. Il serpentone rinascimentale era spesso utilizzato nelle esecuzioni musicali sacre, come parte di ensemble strumentali nelle chiese e nelle cappelle, ma poteva essere presente anche in contesti più profani. Contribuiva ad aggiungere colore e profondità al suono degli ensemble rinascimentali, e la sua voce profonda e calda lo rendeva adatto per accompagnare le parti basse della musica polifonica dell'epoca.
Strumenti a fiato senza bocchino:

 

Zampogna

Era composta da uno o più canne, simili a quelle di un'organo, inserite in un mantice che veniva gonfiato dall'esecutore. Le canne della zampogna producevano suoni mediante la vibrazione dell'aria, controllata dal musicista soffiando nel mantice e premendo i tasti o le dita sulle aperture delle canne. La zampogna rinascimentale era spesso utilizzata come strumento popolare nelle feste, nelle celebrazioni di piazza e nei mercati, nonché nelle processioni religiose e nei cortei festivi. Era apprezzata per il suo suono allegro e vivace e per la sua capacità di animare le celebrazioni e gli eventi pubblici dell'epoca.
 

Ciaramella

La ciaramella era uno strumento musicale a fiato utilizzato durante il Rinascimento. Era simile ad un'oboe, ma con un suono più brillante e meno raffinato. La ciaramella era composta da un cilindro di legno con diversi fori per le dita e una doppia canna. Veniva suonata soffiando nell'imboccatura e utilizzando le dita per coprire e scoprire i fori, producendo una serie di note. La ciaramella era spesso impiegata in varie occasioni, come feste, celebrazioni religiose, matrimoni e eventi pubblici. Contribuiva ad aggiungere allegria e vivacità alla musica rinascimentale, ed era apprezzata per il suo suono caratteristico e per la sua capacità di animare gli eventi sociali e culturali dell'epoca.
Questi sono solo alcuni degli strumenti musicali comuni utilizzati durante il Rinascimento. La musica di questo periodo era caratterizzata da una grande varietà di strumenti e stili musicali, che contribuivano alla diversità e alla ricchezza del panorama musicale rinascimentale.

Gli spartiti musicali

Durante il Rinascimento, gli spartiti musicali erano scritti utilizzando una notazione musicale che includeva principalmente la notazione mensurale. La musica veniva spesso trascritta e preservata in spartiti musicali scritti a mano. 

 

Questi spartiti includevano le partiture vocali e strumentali utilizzate per eseguire le composizioni musicali dell'epoca. Poiché la stampa musicale era ancora agli inizi, la maggior parte dei spartiti rinascimentali sopravvissuti sono manoscritti realizzati da copisti.

Erano spesso decorati con illustrazioni e ornamenti elaborati, specialmente quelli destinati ai cori delle chiese o alle corti nobiliari. Essi includevano canti liturgici, madrigali, messe, inni, canzoni profane e altre forme musicali popolari dell'epoca.

 

I libri corali

Durante il Rinascimento, un "libro corale" era un manoscritto contenente la musica vocale utilizzata nei servizi religiosi e liturgici delle chiese cristiane. Questi libri corali contenevano le partiture per i canti polifonici eseguiti dai cori delle chiese durante le celebrazioni liturgiche, compresi gli inni, i salmi, le messe e altre composizioni sacre.

I libri corali erano scritti a mano e decorati con cura, spesso con elaborati ornamenti e miniature. Erano preziose risorse per i cori delle chiese e per i cantori, poiché fornivano le partiture musicali necessarie per eseguire le melodie in modo armonico durante i servizi religiosi.

Questi libri corali venivano utilizzati in tutta Europa e costituivano una parte importante della pratica musicale nel contesto ecclesiastico del Rinascimento. Grazie alla loro conservazione e alla loro trasmissione nel corso dei secoli, possiamo oggi studiare e apprezzare la ricchezza della musica sacra rinascimentale.

I libri corali del Rinascimento erano realizzati con grande cura e artigianalità. Ecco un breve riassunto delle caratteristiche principali:

 

Materiali

Di solito i libri corali erano realizzati su pergamena, anche se in alcuni casi potevano essere utilizzati altri materiali come carta pregiata o velluto.

 

Scrittura a mano

Le partiture musicali e i testi erano scritti a mano da copisti esperti, che utilizzavano inchiostri neri e colorati. La scrittura era spesso adornata con calligrafia elaborata e decorazioni artistiche.

 

Decorazioni artistiche

I libri corali erano spesso decorati con miniature e ornamenti elaborati, che potevano includere disegni religiosi, motivi floreali, figure angeliche e altro ancora. Queste decorazioni rendevano ogni libro corale un'opera d'arte unica e preziosa.

 

Legatura

Dopo che le pagine venivano scritte e decorate, il libro veniva assemblato e legato insieme. La legatura poteva essere fatta con cuoio, velluto, tessuto o altri materiali, e poteva essere decorata con ornamenti metallici, gemme o altre decorazioni.

 

Dimensioni

I libri corali potevano variare di dimensioni a seconda delle esigenze della chiesa o dell'istituzione per cui erano destinati. Alcuni erano relativamente piccoli e portatili, mentre altri potevano essere molto grandi e pesanti, destinati all'uso in chiese e cattedrali.

Complessivamente, i libri corali del Rinascimento erano opere d'arte straordinarie che combinavano la musica sacra con l'artigianato e la creatività artistica, testimoniando la ricchezza e la complessità della cultura musicale di quell'epoca.

Le feste di corte erano eventi importanti che coinvolgevano spesso l'arte e la musica. La musica svolgeva un ruolo significativo in queste occasioni, fornendo intrattenimento e aggiungendo fascino e prestigio agli eventi. Ecco alcuni elementi della musica nelle feste di corte del Rinascimento:

 

Musica vocale 

Le feste di corte presentavano spesso esibizioni di musica vocale, con ensemble vocali o solisti che eseguivano canti polifonici, madrigali, canzoni e altre composizioni vocali. Queste esibizioni potevano essere accompagnate da strumenti musicali o presentate a cappella.

 

Musica strumentale 

Gli strumenti musicali avevano un ruolo prominente nelle feste di corte del Rinascimento. Ensemble strumentali eseguivano musiche polifoniche, danze e improvvisazioni strumentali. Gli strumenti comuni utilizzati includevano liuti, violini, viole da gamba, flauti dolci, cornamuse, tromboni e altri strumenti a fiato e a corda.

 

Danze 

Le danze erano un elemento importante delle feste di corte rinascimentali e spesso erano accompagnate da musica dal vivo. Le danze potevano essere eseguite da ballerini professionisti o dai partecipanti stessi alla festa. I balli popolari del Rinascimento includevano pavane, galliarde, branles e altre forme di danza sociale.

 

Spettacoli teatrali e intermezzi musicali 

Le feste di corte potevano includere spettacoli teatrali, intermezzi musicali e altre forme di intrattenimento scenico. Questi spettacoli potevano combinare musica, recitazione, danza e scenografie elaborate per creare esperienze multisensoriali per gli ospiti.

 

Composizioni commissionate 

Le feste di corte offrivano spesso un'opportunità per i compositori di presentare nuove opere e composizioni musicali. I sovrani e i nobili potevano commissionare composizioni speciali per le loro feste, che venivano eseguite da musicisti professionisti o da ensemble musicali di corte.

Complessivamente, la musica era una parte integrale delle feste di corte nel Rinascimento, contribuendo a creare un'atmosfera di lusso, raffinatezza e divertimento per gli ospiti.


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