PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
COOKYE POLICY
In collaborazione con:
leonardodavinci-italy.com - all right reserved 2024 - divisione cultura, Sede legale: Milano Piazza IV Novembre 4, cap 20124 -P.IVA 11463490968 – CCIAA MI 90266 REA 2604702
Napoleone Bonaparte (1769-1821) è stato uno dei personaggi più influenti della storia moderna. Nato ad Ajaccio, in Corsica, da una famiglia nobile ma relativamente modesta, Fin dalla giovinezza, mostrò un'ambizione straordinaria e non voleva non solo distinguersi, ma dominare. Fu mandato in Francia per studiare, prima alla scuola di Autun, poi alla scuola militare di Brienne-le-Château e infine alla prestigiosa École Militaire di Parigi. Qui mostrò un talento precoce per le scienze militari.
Sposò Giuseppina di Beauharnais il 9 marzo 1796. Giuseppina era una vedova con due figli, Eugène e Hortense. Il matrimonio fu inizialmente una grande passione per Napoleone, ma divenne tempestoso a causa delle infedeltà di Giuseppina e della mancanza di un erede.
Nel 1810, non avendo avuto figli da Giuseppina e desiderando un erede, Napoleone decise di divorziare.
Il 2 aprile 1810, sposò l'arciduchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, figlia dell'imperatore d'Austria Francesco I. Questo matrimonio fu politico, volto a consolidare un'alleanza con l'Austria. Dal matrimonio nacque il loro unico figlio, Napoleone Francesco Giuseppe Carlo, noto come Napoleone II o il Re di Roma, il 20 marzo 1811
Napoleone si distinse rapidamente nelle file dell'esercito francese durante gli anni tumultuosi della Rivoluzione francese.
Emerse come un abile e ambizioso generale durante le guerre rivoluzionarie francesi. La sua capacità strategica lo portò rapidamente alla ribalta.
La sua visione andava oltre il semplice successo personale; aspirava a riformare e controllare l'Europa.
Era noto per la sua determinazione e forza di volontà. Non si scoraggiava facilmente e sapeva come motivare se stesso e i suoi uomini anche nelle situazioni più difficili.
1796-1797
Conquistò gran parte del nord Italia, consolidando il potere francese nella regione.
1804
Si autoproclamò Imperatore dei Francesi, coronandosi in una cerimonia sontuosa nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Implementò una serie di riforme amministrative e legali, tra cui il famoso Codice Civile (o Codice Napoleonico), che ha influenzato i sistemi legali di molti paesi. Napoleone condusse numerose campagne militari che cambiarono la mappa politica dell'Europa.
1805
La battaglia di Austerlitz fu una delle sue più grandi vittorie, dove sconfisse le forze austro-russe.
1812
Un disastroso tentativo di invadere la Russia, che culminò in una ritirata devastante per l'esercito francese.
1815
La battaglia di Waterloo, fu la sua sconfitta finale per mano delle forze alleate guidate dal Duca di Wellington, che segnò la fine del suo regno.
1815, 25 ottobre
Un enorme convoglio formato da 41 carri trainati da 200 cavalli. Su quei carri erano state caricate 249 opere che le truppe di Napoleone, su ordine dell'imperatore, avevano sottratto all'Italia.
1821
Anche a seguito della sconfitta a Waterloo di qualche anno prima, fu esiliato sull'isola di Sant'Elena nell'Atlantico meridionale, dove visse il resto dei suoi giorni fino alla morte nel 1821.
Napoleone lasciò un'impronta indelebile sulla storia europea e mondiale e il suo Codice Napoleonico è ancora la base del diritto civile in molti paesi.
Favorì lo sviluppo dell'arte e della cultura in Francia e portò numerose opere d'arte al Louvre.
Napoleone e la campagna d'Italia
Durante le sue campagne militari e il suo dominio imperiale, Napoleone Bonaparte fu coinvolto nel traffico e nel trasferimento di numerose opere d'arte da diverse parti d'Europa. Queste azioni erano parte di una politica culturale volta ad arricchire la Francia con opere d'arte prelevate dai territori conquistati.
Napoleone desiderava consolidare il prestigio della Francia e la sua posizione come centro culturale e artistico d'Europa. Il trasferimento di opere d'arte era parte di questa strategia per promuovere l'immagine e la grandezza della Francia.
Le truppe napoleoniche confiscarono opere d'arte dai territori conquistati, spesso sotto il pretesto di proteggere le opere dalla distruzione o dal saccheggio.
Napoleone trasformò il Louvre in un grande museo, che ospitava molte delle opere d'arte trafugate. Questo museo divenne un simbolo del potere e della ricchezza della Francia.
Nominò commissari d'arte incaricati di identificare, catalogare e trasferire le opere d'arte trafugate in Francia. Questi commissari includevano figure come Dominique Vivant Denon.
Napoleone costituì collezioni d'arte imperiali per arricchire le residenze imperiali e i palazzi francesi con opere d'arte di valore.
Fu coinvolto attivamente nel traffico e nel trasferimento di opere d'arte durante le sue campagne militari e il suo dominio imperiale. Tuttavia, il suo coinvolgimento nel traffico d'arte è stato anche oggetto di controversie e dibattiti sulla giustezza etica delle sue azioni.
Cosa successe davvero?
Nella primavera del 1796 le truppe napoleoniche sconfissero l'esercito austriaco e occuparono la Lombardia: Milano divenne la capitale di uno stato satellite della Francia, denominato inizialmente Repubblica Cisalpina (1797-1802), quindi Repubblica Italiana (1802-1805) e infine Regno d'Italia (1805-1814).
Durante le campagne militari di Napoleone, diverse opere d'arte furono trafugate e trasferite in Francia. Tra queste, alcune opere di Leonardo da Vinci furono particolarmente significative. Di seguito, un elenco delle principali opere di Leonardo da Vinci che furono trasferite in Francia:
San Giovanni Battista
Anche questa opera si trovava già in Francia prima delle campagne napoleoniche, essendo stata acquistata da Francesco I.
È esposta al Louvre.
Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino
Quest'opera fu acquistata da Francesco I e rimase in Francia. Anch'essa è esposta al Louvre.
Vergine delle Rocce (seconda versione)
Questa versione, che si trova al Louvre, è stata trasferita in Francia prima delle campagne napoleoniche. La prima versione è esposta alla National Gallery di Londra.
Ritratto di Belle Ferronnière
Questo dipinto, probabilmente di Lucrezia Crivelli, amante di Ludovico il Moro, è stato portato in Francia e fa parte della collezione del Louvre.
Cenacolo (L'Ultima Cena) di Leonardo da Vinci:
Anche se l'affresco non poteva essere fisicamente spostato, Napoleone mostrò un grande interesse per quest'opera. Durante l'occupazione francese, furono fatte copie e studi dettagliati del Cenacolo, influenzando l'arte francese.
Opere di artisti vari:
Numerose opere di artisti del Rinascimento e del Barocco furono confiscate da chiese e palazzi milanesi. Tra queste, ci furono dipinti di Tiziano, Veronese e Tintoretto.
Molte delle opere trafugate durante le campagne napoleoniche furono restituite ai loro paesi d'origine dopo il Congresso di Vienna del 1815. Tuttavia, le opere di Leonardo da Vinci elencate sopra non furono soggette a restituzione perché erano già in Francia prima dell'epoca napoleonica, o non furono considerate trafugate durante le campagne militari.
Perchè Napoleone portò in Francia le opere italiane?
Come accennato precedentemente, il suo era un nel tentativo di creare un centro culturale universale, portando in Francia numerose opere d'arte da tutta Europa. Questo processo di trasferimento, giustificato con la volontà di proteggere e valorizzare le opere, ha avuto un impatto duraturo sulla collezione del Louvre e ha contribuito alla sua fama mondiale.
In sintesi, mentre molte opere d'arte furono trafugate durante le campagne napoleoniche, le principali opere di Leonardo da Vinci presenti in Francia erano già state trasferite lì precedentemente o attraverso acquisizioni legittime prima dell'epoca napoleonica.
1815
Dopo la caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna stabilì che molte delle opere d'arte trafugate dovessero essere restituite ai loro paesi d'origine. Molte opere furono effettivamente restituite a Milano, ma alcune rimasero in Francia, generando controversie che perdurano fino ad oggi.
Il trasferimento delle opere d'arte milanesi in Francia ebbe un impatto significativo sulla cultura e sull'arte europea a tal punto che il Museo dell'Louvre diventò uno dei musei più importanti del mondo, arricchito da capolavori provenienti da tutta Europa.
La presenza di capolavori italiani al Louvre influenzò profondamente gli artisti francesi, contribuendo allo sviluppo di nuovi stili e tendenze artistiche.
Le confische napoleoniche delle opere d'arte a Milano rappresentano uno dei capitoli più significativi del trasferimento di patrimonio culturale durante le guerre napoleoniche. Mentre molte opere furono restituite dopo la caduta di Napoleone, alcune rimasero in Francia, contribuendo alla formazione delle collezioni del Louvre e alimentando dibattiti sul diritto alla proprietà culturale che continuano ancora oggi.
Il professor Benvenuti, rappresentante del Granduca di Toscana, è una figura storica di particolare interesse nel contesto delle confische napoleoniche delle opere d'arte italiane.
Era un erudito e Il suo compito principale era quello di negoziare e proteggere gli interessi del Granducato di Toscana di fronte alle richieste e alle confische imposte dalle autorità francesi.
Durante le campagne napoleoniche, molte opere d'arte toscane furono identificate per essere trasferite in Francia.
Giuseppe Benvenuti fu incaricato di trattare con Vivant Denon e altri commissari napoleonici. Il suo obiettivo era limitare le perdite e proteggere il patrimonio artistico toscano.
Benvenuti cercò di negoziare la riduzione del numero di opere d'arte confiscate. Tentò di dimostrare l'importanza delle opere per la cultura locale e l'impossibilità di sostituirle. Compilò inventari dettagliati delle opere d'arte per tener traccia di quelle trasferite e facilitare eventuali richieste di restituzione future. Redasse relazioni e corrispondenza dettagliate, che oggi costituiscono preziose testimonianze storiche delle confische napoleoniche.
Nonostante gli sforzi di Benvenuti, molte opere furono effettivamente portate via. Tra le opere di maggior rilievo trafugate dalla Toscana si ricordano:
"L'Adorazione dei Magi" di Leonardo da Vinci
Anche se non completata, questa importante opera fu requisita.
Opere di Raffaello
Alcune delle sue opere furono trasferite in Francia.
Sculture e altre opere rinascimentali:
Numerose sculture e dipinti di artisti rinascimentali toscani furono confiscate.
Mentre il regno Lombardo-Veneto, quello che ha subito le spogliazioni più gravi e sistematiche, soprattutto a Milano, è rappresentato dal barone Ottenfels, un funzionario del governo austriaco.
Il Barone Ottenfels
E' stato una figura storica di rilievo durante il periodo delle guerre napoleoniche e delle relative conseguenze politiche e culturali in Europa. Potrebbe essere stato uno dei numerosi funzionari governativi austriaci impegnati nelle questioni politiche e diplomatiche legate alle guerre napoleoniche.
Avrebbe partecipato a negoziati diplomatici con le potenze alleate contro Napoleone per coordinare strategie e azioni comuni.
Raccolto informazioni strategiche sulle mosse e le intenzioni di Napoleone e del governo francese per informare le decisioni del governo austriaco.
Avrebbe gestito l'amministrazione interna e le questioni burocratiche legate alla partecipazione dell'Austria alle guerre napoleoniche, compresa la gestione delle risorse e delle truppe.
Il Barone Giovanni Antonio Aloys von Hoheneck
Noto come il Barone von Hügel, è stato uno dei personaggi coinvolti nel recupero del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, che era stato trafugato dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano durante le guerre napoleoniche. La sua figura è stata associata al recupero di questo importante manoscritto, sebbene ci siano diverse versioni e interpretazioni della sua partecipazione al recupero.
Dopo che il Codice Atlantico fu trafugato dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano durante l'occupazione francese, finì per essere conservato a Parigi.
La storia del recupero del Codice Atlantico da parte del Barone von Hügel è circondata da alcune controversie e incertezze. Alcuni storici mettono in dubbio il ruolo effettivo del Barone von Hügel nel recupero del manoscritto, suggerendo che altri funzionari o diplomatici austriaci potrebbero aver avuto un ruolo più significativo. Tuttavia, il suo nome è stato associato a questa impresa nella narrazione storica.
L'intervento di Antonio Canova
Antonio Canova, il famoso scultore neoclassico italiano, giocò un ruolo cruciale nel recupero delle opere d'arte italiane trafugate dai francesi durante le campagne napoleoniche. Dopo la caduta di Napoleone, Canova fu incaricato dal Papa e dal governo italiano di negoziare il ritorno di questi tesori artistici.
Durante le campagne napoleoniche, molte opere d'arte furono confiscate dalle truppe francesi e trasferite a Parigi per arricchire il Louvre e altre collezioni pubbliche e private francesi. L'Italia fu particolarmente colpita, perdendo numerosi capolavori.
Dopo la sconfitta di Napoleone nel 1815 e la sua prima abdicazione, Canova fu inviato a Parigi come rappresentante del Papa e del governo italiano. Il suo compito era negoziare il ritorno delle opere d'arte trafugate.
Il Congresso di Vienna (1814-1815), che ridisegnò la mappa dell'Europa dopo le guerre napoleoniche, offrì un'opportunità diplomatica per il recupero delle opere d'arte. Canova utilizzò questa piattaforma per avanzare le sue richieste.
Canova sfruttò le sue relazioni personali e il suo prestigio come artista di fama internazionale per influenzare i negoziati. La sua reputazione e il suo carisma furono fondamentali nel persuadere le autorità francesi a restituire le opere.
Canova preparò elenchi dettagliati delle opere trafugate, basandosi su inventari e testimonianze, per sostenere le sue richieste. Questo lavoro di catalogazione fu essenziale per identificare le opere da recuperare.
Canova adottò un approccio diplomatico e non conflittuale, appellandosi al senso di giustizia e alla necessità di restituire i capolavori ai loro legittimi proprietari. Questo approccio fu più efficace rispetto a una richiesta autoritaria.
Grazie agli sforzi di Canova, molte opere d'arte trafugate furono restituite all'Italia. Tra queste, capolavori di artisti come Raffaello, Tiziano e Veronese. Uno dei recuperi più significativi fu il ritorno della "Venere Capitolina" e altre statue antiche al Museo Capitolino di Roma.Il successo di Canova non solo restituì fisicamente le opere d'arte all'Italia, ma contribuì anche a ripristinare il patrimonio culturale italiano e il morale nazionale dopo anni di occupazione e saccheggi.
L'opera di Canova come diplomatico culturale ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte e della diplomazia. Il suo successo nel recupero delle opere trafugate dimostrò l'importanza dell'arte come patrimonio universale e la necessità di proteggere e preservare questi tesori per le generazioni future.
Antonio Canova, con il suo intervento determinante e le sue abilità diplomatiche, riuscì a riportare in Italia molte delle opere d'arte trafugate dai francesi durante le campagne napoleoniche. La sua missione, svolta con grande tatto e determinazione, rappresenta un esempio di come l'arte e la diplomazia possano intersecarsi per il bene del patrimonio culturale mondiale.
Oggi dove si trovano le opere trafugate?
Secondo le informazioni in nostro possesso, sembrerebbe che l'espoliazione napoleonica abbia prodotto tra opere d'arte pittoriche, monili, argenteria, ori, arazzi, mobili intarsiati, specchi e molti altri monili, qualcosa come 15.000 pezzi ( in realtà si ipotizza che siano più di 60.000, ma questa è solo un'ipotesi) e in particolare la lista delle 506 opere che risulterebbero protocollate dai francesi e portate in Francia che non sono state mai restituite sarebbero almeno 248. Per certo di queste 248 almeno 9 di queste non risultano più rintracciabili, per cui vengono classificate come “disperse”. Fare l'elenco completo delle opere ancora in possesso dei francesi, diventa piuttosto complesso in quanto sarebbero esposte o stipate in diversi luoghi, ad esempio: il museo dell' Louvre, il museo di napoleone, ma probabilmente altre si troverebbero ancora “imballate” in qualche caveau o, molto più probabilmente, presso qualche collezione privata.
Quali sono le opere non restituite all'Italia?
Fra i capolavori ancora non restituiti ci sono:
Non è possibile sapere il numero esatto di tutte le opere che scomparvero in quel periodo in tutti i paesi coinvolti e quante furono distrutte nella concitazione del momento.
Cosa prevede la legge italiana nel 2024?
Il tema della restituzione delle opere d'arte rubate durante le campagne napoleoniche è complesso e delicato, coinvolgendo aspetti storici, legali e diplomatici.
Durante le campagne militari di Napoleone Bonaparte, molte opere d'arte furono sottratte dai paesi occupati, inclusa l'Italia. Queste opere vennero portate in Francia e spesso esposte in musei come il Louvre, dove alcune rimangono tutt'oggi.
Nonostante non esista una normativa specifica che obblighi la Francia a restituire queste opere, diversi accordi e convenzioni internazionali stabiliscono principi che potrebbero essere applicati:
1954, Convenzione dell'Aia
Protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato. Sebbene questa convenzione sia successiva all'era napoleonica, stabilisce un precedente per la protezione e la restituzione dei beni culturali.
1970, Convenzione UNESCO
Promuove il ritorno delle opere d'arte ai loro paesi di origine quando queste siano state illecitamente esportate.
1995, Convenzione UNIDROIT
Facilita la restituzione dei beni culturali rubati o illecitamente esportati, anche se questa convenzione ha effetto retroattivo limitato.
La Francia ha iniziato a restituire alcune opere d'arte e beni culturali ai loro paesi di origine, soprattutto quelli sottratti durante il periodo coloniale. Tuttavia, per quanto riguarda le opere d'arte trafugate durante le campagne napoleoniche, la restituzione non è stata sistematica.
Il tempo trascorso potrebbe rendere legalmente complesso richiedere la restituzione.
Alcuni sostengono che le opere d'arte, esposte in musei di fama mondiale, appartengano a un patrimonio culturale condiviso a livello globale.
Alcuni paesi hanno avviato processi di restituzione per altre opere e beni culturali. Per esempio, il Regno Unito è sotto pressione per restituire i marmi Elgin alla Grecia, e la Germania ha avviato la restituzione di beni sottratti durante il periodo coloniale.
La restituzione delle opere d'arte rubate da Napoleone richiederebbe un dialogo diplomatico tra la Francia e i paesi interessati, come l'Italia. L'adozione di una posizione concertata a livello internazionale e il rispetto delle convenzioni esistenti potrebbero facilitare questi processi, bilanciando considerazioni storiche, legali e morali.
Per segnalazioni su questa pagina clicca qui