PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Nel 1502 Leonardo aveva cercato l'appoggio dell'allora sultano Bayezid II, potente sultano della dinastia ottomana.
L’apertura di Leonardo al Sultano mette in crisi la narrazione dell’imprescindibile scontro dell’Occidente e quella parte del mondo islamico e dimostra che nonostante le differenze religiose, la cultura scorreva, e l’estetica e la bellezza importate non erano soppresse in favore della religione o della geopolitica del tempo.
La corte ottomana corteggiava attivamente gli artisti del Rinascimento. Mehmet II, il conquistatore di Costantinopoli (e anche di Otranto), impiegò anche umanisti italiani che ogni giorno leggevano Livio al sultano e il pittore veneziano Gentile Bellini che giunse a Istanbul per dipingere il suo ritratto che oggi è conservato nella National Gallery di Londra.
Mentre il Rinascimento è visto come un fenomeno che funge da base per la “civiltà occidentale”, l’interazione tra la penisola italiana e l’Impero ottomano dimostra che si trattava di un processo mediterraneo più ampio, un prodotto di ibridità piuttosto che di dicotomie tra Oriente e Occidente.
proponendo al regnante turco un ponte che attraversasse il Corno d'Oro, in modo da collegare i distretti di Eminonu a Karakoy.
Leonardò lavorò per diversi mesi ad un progetto a campata unica lungo 295, ovvero un ponte che si regge su due soli piloni tra i quali è compresa la campata. progetto per l'epoca assai ambizioso. Purtroppo il Sultano non accettò il progetto di Da Vinci perché era troppo avanzato per il suo tempo
Nella sua Lettera del 1502 al sultano, custodita nell’Archivio Topkati a Istanbul, Leonardo scriveva:
“…vostro fedele servitore, capisco che è stata vostra intenzione erigere un ponte da Galata a Stambul, ma questo non è stato fatto perché non c’erano esperti disponibili. Io, tuo fedele servitore, so come farlo”
Il genio di Vinci, propose addirittura di costruire un ponte attraverso i continenti:
“Ho in programma di costruire un ponte sospeso sul Bosforo per permettere alle persone di viaggiare tra l’Europa e l’Asia. Per il potere di Dio, spero che crederai alle mie parole”.
Quel progetto non fu realizzato fino al 1973, ed è il quarto più grande ponte sospeso del mondo.
Il progetto per il ponte più piccolo è servito come ispirazione all’artista norvegese Vebjorn Sand, che ha utilizzato il progetto di Da Vinci per la costruzione di un passaggio pedonale a As, in Norvegia, il primo progetto di ingegneria civile basato su uno schizzo di Leonardo.
Quando l’artista Vebjorn Sand vide il disegno durante una mostra, decise di cimentarsi nella realizzazione dell’opera, a metà strada tra arte e ingegneria.
Per ovvi motivi, il ponte – inaugurato nel 2002, non è stato realizzato in scala (quello progettato da Leonardo aveva una campata di 234 metri e 40 metri d’altezza) ma è molto fedele al disegno originale.
La struttura è in legno, si slancia sulla strada E18 e viene utilizzato da pedoni e ciclisti. Nonostante la legge norvegese preveda che tutti i ponti debbano “durare” 100 anni (anche quelli in legno), per il Leonardo Golden Horn Bridge è stata fatta un’eccezione.
ponte tra la località di Karaköy e Eminönü
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