PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Nel 1502 Leonardo da Vinci arrivò a Urbino al seguito di Cesare Borgia che aveva conquistato la città ducale nella notte tra il 20 e il 21 giugno 1502. Il suo incarico era quello di fare delle rilevazioni dei luoghi e delle fortezze del territorio. Borgia l’aveva assunto a corte come architetto e ingegnere militare al fine di rimodernare il territorio, appena conquistato, della città feltresca e Leonardo lasciò traccia della sua visita riconoscibile fino ai giorni nostri.
Rimase nella città feltresca per 40 giorni, disegnando appunti presenti nel manoscritto ‘L’ dove si possono attribuire a Urbino ben tredici pagine. Si tratta di schizzi che lui era solito mettere nero su bianco sui suoi blocchetti da viaggio. In particolare dalle prime pagine emerge che la cinta muraria era di epoca medievale, composta da torri cilindriche e quadrangolari.
Il celebre architetto riprodusse anche disegni della cinta muraria della fortezza Albornoz che lui stesso chiamò nei suoi manoscritti la “fortezza de Urbino”. Visitò anche Palazzo Ducale mettendo mano allo scalone d’onore, evidentemente colpito dalla sua armonia architettonica: nelle pagine del manoscritto si riconosce la scala con il soffitto di volte a botte e le colonne che sorreggono l’arco d’accesso delle rampe così come la colonna presente al secondo piano. Su un’altra pagina del manoscritto invece ritroviamo il disegno della Cappellina del Perdono che raffigura l’abside e altri particolari architettonici, dagli archi alle trabeazioni che ancora oggi la decorano.
Di seguito pubblichiamo un importante documento della Prof.ssa Sara Taglialagamba
Non ci è dato sapere se Leonardo, quando fu a Urbino da 26 giugno al 31 luglio del 1502, abbia avuto occasione di conoscere a Corte, Pacifica Brandani, la donna di Giuliano de’ Medici. Tutto si può dire, fuorché il Vinci fosse “uomo di mondo”; da grande studioso di certo preferiva appartarsi con le sue passioni. A Urbino giunse al servizio di Cesare Borgia, il Valentino, nella veste di soprintendente alle opere e strutture militari del territorio tra Romagna e Marche. Le funzioni affidategli, ma soprattutto il perenne desiderio di conoscenza, lo guidarono attraverso tutto il territorio del Ducato di Urbino per rilevare fortificazioni, rocche, castelli, strade e ponti, fino a raggiungere, per meglio osservarle, persino le cime più elevate dell’Appennino. Durante il soggiorno di circa quaranta giorni, prese alloggio appena fuori le mura della città, non lontano dalla Rocchetta, in una casa-torre gestita da monaci del Convento di San Francesco che, probabilmente, prima che ripartisse, gli chiesero di disegnare un modello di colombaia da introdurre nella loro torre.
tratta di studi, su due distinti fogli, per la realizzazione di una colombaia; in pratica, come costruire una sorta di ampio vano per moltiplicare colombi, formato da diverse piccole celle adatte per costruire un nido. Il tutto da inserire nella parte interna e più elevata d’una torre con apposite feritoie sull’esterno per il passaggio dei colombi. I due disegni sono molto noti (fig. 16) ma nessuno finora era riuscito a individuarne il luogo. Occorre precisare che tra Medioevo e Rinascimento il territorio del Montefeltro era arricchito da numerose torri colombaie alcune delle quali, ancora oggi, ben conservate.
Prof. Anna Falcioni, docente di Storia medioevale all’Università di Urbino, indica documenti storici inediti proprio sulla colombaia d‘Urbino descritta da Leonardo:
“1502 giugno 21, Leonardo da Vinci arriva in Urbino al seguito del duca Valentino e vi rimane fino al 30 di luglio ospitato a La Colombaia, casa padronale a un chilometro circa dalla città, nella vallata de “La Rocchetta di sotto”, in direzione della Pieve di Maciolla; La Rocchetta di Sopra, un’altra casa padronale oggi ricostruita e situata sul crinale delle Vigne, di fronte alla sede comitale, fungeva da torre di vedetta come si vede nelle più antiche cartine di Urbino. Durante questo soggiorno nella nostra città Leonardo disegnò 6 delle 94 pagine di un suo libretto tascabile di appunti oggi conservato nella Bibliothéque de l’Institut de France, poi denominato Codice L, anche alcuni schizzi riguardanti Urbino. Una delle cinque copie del libretto lo abbiamo potuto visionare durante un convegno tenutosi anni fa nella nostra città e del quale abbiamo riportato sopra la pagina 38r con lo schizzo delle mura di Urbino assieme alle misure ivi segnate da Leonardo” 16
Leonardo da Vinci, la colombaia d’Urbino. CODICE L , foglio 6, anno 30.7.1502.
Leonardo da Vinci, la colombaia d’Urbino. CODICE L , foglio 8, anno 30.7.1502.
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