PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Il padre di Ser Piero, nonno Antonio, è solito trascrivere tutto ciò che accade alla sua famiglia.
E' molto meticoloso e registra con scrupolosa attenzione anche la potatura degli ulivi di famiglia e la produzione di olive dell'anno, come i quantali di grano raccolti e stipati nel fienile, piuttosto che le compravendite di vacche, maiali e agnelli.
In particolare sembrerebbe abbia appuntato, ma di questo non vi è ancora certezza documentale, anche le letture di Leonardo.
Il nonno Antonio possedeva un'ampia biblioteca di libri di contabilità, narrativa, mitologia e di misurazioni, come ad esempio testi di fisica e geometria, urbanistica e di politica, ma anche molti testi scritti a mano raccolti dal nonno negli anni precedenti. Dobbiamo infatti ricordare che la discendenza di Leonardo era di una casata importante, ove sia il padre, il nonno e i bisnonni erano contabili e notai che lavorarono al servizio delle Casate fiorentine da più di un secolo e, tra queste, va ricordato il lavoro del padre Piero presso la famiglia fiorentina dei Medici.
Tra le prime cose che vennero insegnate a Leonardo fu proprio la scrittura. Cominciò quindi a prendere in mano il suo primo pennino e probabilmente già in questa età, fu proprio il nonno ad accorgersi del suo “strano scribe”, questo suo originale modo di comporre le parole in modo “anomalo”.
Questa era una anomalia della famiglia, in quanto nessuno scriveva in modo speculare o da destra a sinistra, ma Leonardo si.
Non sappiamo con certezza se le cose andarono davvero in questo modo, cioè se fu in quest' anno che Leonardo cominciò a scrivere in modo "anomalo", ovvero in forma speculare ( la lettura di un suo scritto può avvenire attraverso uno specchio) ma, considerando che amava giocare e utilizzare i carboncini per scrivere e disegnare, è possibile che la sua scrittura ebbe un primo approccio grafologico creativo rispetto alla scrittura che adotterà in fase più avanzata, scrittura che evitava a chi gli stava vicino, di capire sbirciando dai suoi appunti, cosa lui aveva riportato per iscritto.
Gli anni della sua prima creatività…
Lo zio Francesco, fratello minore di Ser Piero, oltre che essere il meno adatto dei fratelli alla carriera di notabile, era il pazzerello di famiglia proprio per la sua declinazione artistica e meno letteraria.
Con il piccolo Leonardo si crea già a questa età, un bellissimo rapporto zio-nipote a tal punto che proprio lo stesso Francesco comincia ad accorgersi che il piccolo Leonardo sembrerebbe aver una marcia in più dei suoi coetanei.
E' ipotizzabile che lo zio Francesco mise a disposizione dei fogli di carta a Leonardo, fogli che all'epoca erano davvero preziosi e si potevano trovare solo nelle casate benestanti e non certamente presso le case contadine. Oltre a questi fogli, i primi calamai e penne d'oca, inchiostri di pece e vegetali per poter consentire al piccolo Leonardo di sviluppare su carta tutta la sua creatività di bambino iperattivo.
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