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PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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LEONARDO DA VINCI: ANNO 1472
1472
Le Cronache di Benedetto Dei registrarono a Firenze, attorno al 1472, ci descrivono nel dettalio, il numero esatto di botteghe artigiane, suddivise per tipologia mercantile.
Chi era benedetto Dei?
"Le Cronache di Benedetto Dei" sono un'importante fonte storica per la Firenze del XV secolo. Benedetto Dei, un mercante e uomo politico fiorentino, scrisse queste cronache nel XV secolo, fornendo una preziosa testimonianza della vita politica, sociale ed economica della città durante quel periodo tumultuoso.
Offrono una visione dettagliata della politica fiorentina, delle famiglie influenti, delle lotte di potere e degli eventi significativi dell'epoca. Inoltre, forniscono informazioni preziose sulla vita quotidiana, sull'economia, sulle pratiche commerciali e sulla cultura fiorentina del XV secolo.
Sono considerate importanti sia per gli storici che per gli studiosi della letteratura italiana, poiché forniscono un'analisi dettagliata della Firenze rinascimentale da una prospettiva contemporanea. Le sue cronache sono ancora studiate e utilizzate come fonte primaria per comprendere la storia di Firenze e dell'Italia rinascimentale.
Cita espressamente la presenza di ben quaranta botteghe di pittori, quarantaquattro di orafi, più di cinquanta di "maestri intagliatori" e più di ottanta tra “legnaiuoli di tarsie”.
Chi erano i maestri intagliatori?
Durante il Rinascimento, i maestri intagliatori erano artisti specializzati nell'arte dell'intaglio, che includeva la scultura in legno, pietra o marmo, nonché l'intaglio su metalli preziosi come l'oro e l'argento. Questi artisti giocarono un ruolo significativo nella produzione di opere d'arte decorative e funzionali, contribuendo alla bellezza e all'ornamentazione di molte opere architettoniche e artistiche del periodo.
I maestri intagliatori spesso lavoravano in collaborazione con architetti, pittori, scultori e altri artigiani per realizzare elementi decorativi come capitelli, cornici, pannelli intarsiati, mobili scolpiti, ornamenti per gioielli e altri manufatti preziosi. La loro abilità nel modellare il materiale e nel creare dettagli fini era fondamentale per la realizzazione di opere d'arte di alta qualità.
Tra i maestri intagliatori rinascimentali più famosi ci sono artisti come Andrea del Verrocchio, Tilman Riemenschneider, Giovanni Francesco Rustici e molti altri, la cui maestria nell'intaglio ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte e nell'artigianato rinascimentale. La loro opera ha contribuito a definire lo stile e l'estetica del Rinascimento e ha influenzato generazioni successive di artisti e artigiani.
Chi erano i legnaiuoli di tarsie?
I legnaiuoli di tarsie erano artigiani specializzati nell'arte della tarsia, una tecnica decorativa che consisteva nell'incastro di pezzi di legno di diversi colori e tonalità per creare disegni, motivi e scene decorative. Questa tecnica era particolarmente diffusa nel Rinascimento italiano e veniva utilizzata per decorare mobili, pannelli murali, cassapanche, porte e altri oggetti d'arredo.
I legnaiuoli di tarsie erano abilissimi nel selezionare, tagliare e assemblare i vari pezzi di legno per creare disegni complessi e dettagliati. Spesso utilizzavano legni di diverse specie e tonalità, come noce, ciliegio, mogano, ebano e palissandro, per ottenere contrasti di colore e texture.
Questi artigiani lavoravano spesso in botteghe specializzate e collaboravano con altri artigiani e artisti, come pittori e scultori, per realizzare opere d'arte di alta qualità. Le tarsie erano molto apprezzate per la loro bellezza e complessità e rappresentavano un elemento importante nell'arredamento rinascimentale, contribuendo a creare ambienti sontuosi e riccamente decorati.
Cosa succedeva a Firenze in questo periodo?
Firenze era diventato il centro per le arti decorative in quanto arrivavano in città richieste da tutte le località della penisola; era oramai risaputo che a Firenze si potevano trovare tra i migliori maestri di bottega per lavori fini, preziosi e particolarmente complessi.
1472, Leonardo si registra come pittore
Secondo il registro interno risulta ben chiaro che nell'elenco degli iscritti alla Compagnia di San Luca, vi era il giovane Leonardo da Vinci.
Cos'era la Compagnia di San Luca?
La Compagnia di San Luca di Firenze era un'associazione di artisti e artigiani attiva a Firenze durante il Rinascimento. Fondata nel 1349, la compagnia prese il nome da San Luca, il santo patrono degli artisti. Il suo obiettivo principale era promuovere l'arte e l'artigianato fiorentino, garantendo alti standard di qualità e professionalità nelle produzioni artistiche.
La Compagnia di San Luca svolgeva diverse funzioni, tra cui l'organizzazione di mostre d'arte, la regolamentazione delle pratiche commerciali degli artisti e degli artigiani, e la promozione della formazione e dell'apprendistato nelle arti visive e decorative. Inoltre, l'associazione svolgeva un ruolo importante nell'arbitrare le dispute tra gli artisti e stabilire le tariffe per i loro servizi.
Molti artisti e artigiani rinomati erano membri della Compagnia di San Luca, tra cui pittori, scultori, orafi, legnaioli, intagliatori e altri professionisti delle arti visive e decorative. Essendo un'organizzazione rispettata e influente nel panorama artistico fiorentino, la compagnia contribuì notevolmente allo sviluppo e alla diffusione dell'arte rinascimentale a Firenze e oltre.
Fra i membri della compagnia furono artisti come Benozzo Gozzoli, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Sandro Botticelli, Filippino Lippi.
Gli ordinamenti medievali non consideravano gli artisti come una classe di lavoratori a se stante, perciò dal punto di vista politico e amministrativo venivano iscritti a corporazioni diverse: i pittori alla corporazione dei Medici e Speziali per il loro produrre i colori mescolando e impastando varie sostanze analogamente a quanto facevano gli speziali per preparare i farmaci, gli scultori alla corporazione dei Maestri di Pietra e del Legname come gli scalpellini e i falegnami.
L'edificio, eretto nel Trecento su antiche case dei Macci, già dei Capitani di Orsanmichele, fu residenza dell'Arte dei Beccai fino al 1534, quindi, dal 1583, sede delle Arti riunite dei Fabbricanti e Legnaioli. Nella parte verso la piazza dei Tre Re si trovava anche l'Ufficio del magistrato dell'Onestà, che vigilava sull'esercizio della prostituzione.
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1472
Anche la paternità dell’Annunciazione degli Uffizi, del 1472, è stata data a Leonardo, ma in passato era contesa tra Lorenzo di Credi e Verrocchio. In questo periodo Leonardo iniziava a formare il suo stile personale, ma nelle sue prime opere emergono ancora elementi tipici del linguaggio verrocchiesco.
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