.webp "cooltext447273776987562")
.jpeg "sistema-nervoso.jpeg")
PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
COOKYE POLICY
In collaborazione con:
leonardodavinci-italy.com - all right reserved 2024 - divisione cultura, Sede legale: Milano Piazza IV Novembre 4, cap 20124 -P.IVA 11463490968 – CCIAA MI 90266 REA 2604702
LEONARDO DA VINCI: ANNO 1514
Dal settembre 1514
al 1516, Leonardo trascorse la maggior parte del tempo vivendo nel cortile del Belvedere nel Palazzo Apostolico, dove Michelangelo e Raffaello erano entrambi attivi.
cos'è il cortile del Belvedere nel Palazzo Apostolico?
Durante il Rinascimento, il cortile del Belvedere nel Palazzo Apostolico, situato nei Musei Vaticani a Città del Vaticano, era un luogo di grande importanza culturale e artistica. Progettato da Donato Bramante nel XVI secolo, il cortile del Belvedere fu poi ampliato e arricchito da altri artisti rinascimentali, tra cui Raffaello Sanzio.
Nel Rinascimento, questo cortile era un centro di attività intellettuale, artistica e culturale. Le gallerie del cortile ospitavano una vasta collezione di opere d'arte antiche, incluse sculture, mosaici e dipinti, che venivano studiate e apprezzate dai visitatori, tra cui artisti, studiosi e membri dell'élite papale.
Il cortile del Belvedere era anche un luogo dove gli artisti potevano trovare ispirazione e interagire con altre menti creative. Raffaello Sanzio, ad esempio, lavorò su progetti all'interno del cortile e fu coinvolto nella decorazione delle logge e delle terrazze.
Questo cortile era un simbolo del Rinascimento, un periodo caratterizzato da una rinascita dell'interesse per l'arte, la cultura classica e l'innovazione architettonica. Ancora oggi, il cortile del Belvedere è una delle attrazioni principali dei Musei Vaticani, testimoniando l'eredità artistica e culturale di quel periodo storico.
1514
In un foglio con la «sinistra mano» e centine, Leonardo disegna l'Arianna del Belvedere Vaticano (Codice Atlantico); va detto che Leonardo aveva semplicemente copiato dalla statua di Arianna dormiente nel cortile del Belvedere in Vaticano.
Cosa rappresenta la scultura originale?
"L'Arianna del Belvedere" è una scultura antica di notevole importanza storica e artistica, ospitata nei Musei Vaticani a Città del Vaticano. La scultura rappresenta Arianna, la figura della mitologia greca associata al mito del Labirinto di Creta e del Minotauro.
Questa scultura, spesso chiamata semplicemente "Arianna", è stata realizzata in marmo e risale al periodo romano, probabilmente al II secolo d.C. Rappresenta Arianna in una posa drammatica e struggente, mentre si appoggia su un supporto e sembra esprimere dolore e disperazione.
Il mito del Labirinto di Creta e del Minotauro
è una delle storie più famose della mitologia greca. Si narra che il re Minosse di Creta, dopo aver offeso Poseidone, il dio del mare, ricevette come punizione la maledizione di far nascere un mostro, il Minotauro, metà uomo e metà toro. Minosse, incapace di uccidere il figlio, lo rinchiuso in un labirinto costruito da Dedalo, un abile architetto.
Il labirinto era così intricato e complesso che chiunque vi entrasse si sarebbe perso senza speranza di uscirne. Per placare l'ira di Minosse e porre fine ai suoi attacchi contro Atene, la città greca inviò ogni nove anni sette giovani uomini e sette giovani donne come tributo umano al Minotauro.
La storia raggiunge il suo apice con Teseo, principe di Atene, che decide di porre fine a questa pratica spietata. Accompagnato da una di queste giovani, Arianna, figlia di Minosse, Teseo entra nel labirinto armato di una spada e un filo che Arianna aveva dato a lui, consigliandogli di legarlo all'entrata e di svolgerlo mentre camminava, in modo da poterlo seguire per uscire. Riuscito a trovare e uccidere il Minotauro, Teseo scappò dal labirinto seguendo il filo.
Il mito del Labirinto di Creta e del Minotauro affronta temi universali come il coraggio, l'inganno, la redenzione e il sacrificio. È stato oggetto di numerose rappresentazioni artistiche e letterarie nel corso dei secoli, rimanendo uno dei racconti più iconici della mitologia greca.
disegna e descrive anche i Diluvi, con l'annotazione «Onde del mare di Piombino» in RL 12665r.
1513, 24 settembre
Continua le annotazioni per il Libro di pittura.
“Partii da Milano per Roma addì 24 settembre 1513 con Giovan Francesco de’ Melzi, Salai, Lorenzo e il Fanfoia”. Si trasferisce, infatti, a Roma su invito dell’amico e mecenate Giuliano de’ Medici, fratello del nuovo papa Leone X, grazie al quale in dicembre ottiene uno studio nel Belvedere del Vaticano. Fra le memorie del Codice Atlantico, in un foglio di studi geometrici, si legge: “a dì 7 di luglio a ore 23 a Belvedere nello studio fattomi dal Magnifico”, si riferisce quindi a Giuliano de’ Medici.
1513, 8 ottobre
A Roma viene accettato come novizio dall’Arciconfraternita di San Giovanni dei Fiorentini, ma a distanza di poco tempo, deciderà di lasciare.
Cos'è l'Arciconfraternita di San Giovanni dei Fiorentini?
Si trattava di un'istituzione religiosa fondata a Roma nel XVI secolo.
La chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, a cui è associata l'arciconfraternita, fu fondata nel 1519 per servire la comunità fiorentina residente a Roma. L'arciconfraternita era responsabile di organizzare processioni, cerimonie religiose e opere di carità per i membri della confraternita e per la comunità più ampia.
Durante il Rinascimento, l'Arciconfraternita di San Giovanni dei Fiorentini ha sostenuto artisti e commissionato opere d'arte per decorare la chiesa e celebrare la propria devozione religiosa. Molte chiese e istituzioni religiose del periodo rinascimentale avevano un forte patronato artistico, contribuendo così allo sviluppo e alla diffusione dell'arte rinascimentale.
L'Arciconfraternita di San Giovanni dei Fiorentini continuò a esistere e a svolgere il proprio ruolo nella vita religiosa di Roma anche dopo il Rinascimento, mantenendo la sua importanza culturale e spirituale nel corso dei secoli.
chiesa di San Giovanni dei Fiorentini
Per segnalazioni su questa pagina clicca qui
