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Cosimo de' Medici, noto anche come Cosimo il Vecchio, è stato uno dei più importanti e influenti uomini politici e mecenati del Rinascimento italiano. Ecco una panoramica della sua storia:
Nascita e famiglia:
Cosimo de' Medici nacque il 27 settembre 1389 a Firenze, da Giovanni di Bicci de' Medici e Piccarda Bueri. Era il nipote di Salvestro de' Medici, un influente uomo politico fiorentino. La famiglia dei Medici era una delle più ricche e potenti di Firenze, grazie alle attività finanziarie della loro banca e al loro coinvolgimento nel commercio e nell'industria.
1429
Cosimo divenne capo della famiglia Medici dopo la morte di suo padre nel 1429. Pur non ricoprendo ufficialmente cariche politiche, riuscì a esercitare un'enorme influenza sulla politica fiorentina grazie alla sua vasta ricchezza e alla sua rete di alleanze. Era noto per la sua abilità diplomatica e per il suo talento nel negoziare compromessi tra le fazioni politiche rivali.
Cosimo de' Medici fu un grande mecenate delle arti e delle lettere, sostenendo finanziariamente artisti, scultori, architetti, filosofi e scrittori del Rinascimento. Tra i suoi protetti c'erano artisti come Filippo Lippi, Donatello e Fra Angelico, così come lo scrittore e umanista Marsilio Ficino. Cosimo era un grande collezionista d'arte e aveva una vasta biblioteca di manoscritti preziosi.
Cosimo investì notevoli risorse nel restauro e nell'abbellimento della città di Firenze, finanziando progetti di restauro per chiese, palazzi e piazze. Contribuì anche alla costruzione della Basilica di San Lorenzo e al completamento della cupola del Duomo di Firenze, progettata da Filippo Brunelleschi.
1433
Cosimo fu accusato di cospirazione contro la Repubblica fiorentina e condannato all'esilio. Tuttavia, il suo esilio durò solo un anno, poiché riuscì a rientrare a Firenze nel 1434, grazie al sostegno di alcuni suoi alleati politici. Dopo il suo ritorno, Cosimo consolidò ulteriormente il suo potere e la sua influenza sulla città.
Morte e eredità:
1464, 1° agosto
morì all'età di 74 anni. Lasciò un'eredità duratura come uno dei principali artefici del Rinascimento fiorentino e come fondatore di una dinastia che avrebbe governato Firenze per molti anni a venire. Suo nipote, Lorenzo il Magnifico, continuò il suo lavoro di mecenate delle arti e delle lettere, portando avanti il prestigio e l'influenza della famiglia Medici nella Firenze rinascimentale.
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