PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Lisa Gherardini nacque a Firenze il 15 giugno 1479. Era la figlia di Antonmaria di Noldo Gherardini, un membro della nobiltà fiorentina, e di Lucrezia del Caccia. E' stata una nobildonna italiana, appartenente all’aristocratica famiglia fiorentina dei Gherardini di Montagliari. Secondo Giorgio Vasari, Lisa Gherardini sarebbe la donna ritratta nella Gioconda o Monna Lisa di Leonardo da Vinci, opera commissionata all’artista durante i primi anni del XVI secolo da Francesco del Giocondo, marito di Lisa.
La famiglia Gherardini di Montagliari era una delle antiche famiglie nobili toscane, con radici che risalgono al Medioevo. Originaria della zona del Chianti, questa famiglia ha avuto un ruolo significativo nella storia e nella società fiorentina.
1495
All'età di 16 anni Lisa sposò Francesco di Bartolomeo di Zanobi del Giocondo, è stato un ricco mercante di seta fiorentino molto influente in città, grazie anche ai rapporti con la Famiglia Pazzi, Benci e la famiglia Medici, con i quali stringerva rapporti commerciali non solo in toscana.
Nel Medioevo, i Gherardini erano tra le famiglie più potenti della Toscana. Possedevano castelli e fortificazioni, che sono testimonianze del loro potere e della loro influenza nella regione e nella città di Firenze, i Gherardini si integrarono nella nobiltà cittadina, mantenendo un ruolo prominente nelle attività politiche, economiche e culturali della città.
Questo matrimonio fu probabilmente vantaggioso per entrambe le famiglie: per i Gherardini, rappresentava una connessione con una famiglia economicamente solida, mentre per i del Giocondo, garantiva un'alleanza con una famiglia nobile.Lisa e Francesco ebbero cinque figli: Piero, Camilla, Andrea, Giocondo e Marietta. La famiglia viveva in una casa vicino alla chiesa di San Lorenzo a Firenze.
Visse tra Firenze e Il Castello di Montagliari è uno dei principali simboli della famiglia Gherardini, allora situato nei pressi di Greve in Chianti, una cittadina nota per la produzione vinicola e il suo incantevole paesaggio collinare.
Il castello fu un'importante sede della famiglia durante il Medioevo, servendo sia come residenza che come fortezza.
Molti castelli e proprietà della famiglia hanno subito modifiche e restauri nel corso dei secoli. Alcuni restano oggi come testimonianze storiche aperte al pubblico o trasformate in strutture ricettive.
Lisa Gherardini, «donna fu di Francesco Del Giocondo, morì addì 15 di luglio 1542, sotterrossi in Sant’Orsola», si legge in un documento che riporta altri atti di morte di cittadini fiorentini. Il documento venne ritrovato da Giuseppe Pallanti, docente appassionato di ricerche storiche, spulciando le carte di un archivio parrocchiale che si trova nel centro storico di Firenze.
Lisa Gherardini era descritta come una donna colta e molto bella, ed in aggiunta fu anche lo stesso Vasari che la cita riconoscendola come la modella dipinta dal Leonardo nè “Le Vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori”. Vasari infatti descrive la Monna Lisa, ritratta da Leonardo da Vinci, con grande ammirazione. Egli elogia la straordinaria capacità di Leonardo nel rendere il ritratto così realistico da far sembrare la figura viva. Vasari menziona in particolare il sorriso enigmatico di Monna Lisa e la delicatezza della sua espressione, sottolineando la maestria con cui Leonardo ha catturato la bellezza naturale e lo spirito della giovane donna, identificata appunto come Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo.
Trascorse gli ultimi anni della sua vita nel convento di Sant’Orsola a Firenze.
Non ci sono prove storiche che collegano Lisa Gherardini a Lagonegro, una città in Basilicata. Qualsiasi riferimento potrebbe essere il risultato di leggende locali o errori interpretativi. La vera storia di Lisa Gherardini è ben documentata e centrata su Firenze e la famiglia del Giocondo.
1537, gennaio
Francesco, nel suo testamento siglato da Piero da Vinci, padre del pittore toscano, aveva stabilito che, alla sua scomparsa, venisse restituita a Lisa la dote, consegnandole inoltre il suo abbigliamento personale ed i suoi gioielli. Riguardo alle cure riservate alla moglie, scrisse delle precise disposizioni alla loro figlia suor Ludovica e a suo figlio Bartolomeo. Il testamento di Francesco infatti recita:
«Item propter amorem et dilectionem dicti testatoris erga dictam dominam Lisam eius dilectam uxorem et attento qualiter se gessit prefata domina Lisa erga dictum testatorem ingenue et tanquam mulier ingenua; quapropter intendens prefatus testator providere ut post mortem dicti Francisci prefata domina Lisa pari modo aliquo habeat.»
«Dato l'affetto e l'amore del testatore nei confronti di Mona Lisa, la sua amata moglie, e tenuto conto del fatto che Lisa ha sempre agito con uno spirito nobile e come una moglie fedele; il predetto testatore intende provvedere che, dopo la morte del detto Francesco, a lei venga dato tutto ciò di cui ha bisogno.»
(Testamento di Francesco di Bartolomeo di Zanobi del Giocondo, 29 gennaio 1537)
1538
Francesco morì di peste Lisa si ammalò e fu portata da sua figlia suor Ludovica al Monastero di Sant'Orsola, dove morì il 15 luglio 1542, all'età di 63 anni, e qui fu sepolta. Tra le prove relative alla fine della nobildonna vi sono alcune carte come l'attestato nel registro dei decessi della Basilica di San Lorenzo:
1542, 12 luglio
Lisa si ammalò e fu portata da sua figlia suor Ludovica al Monastero di Sant'Orsola, dove morì il 15 luglio 1542, all'età di 63 anni, e qui fu sepolta. Tra le prove relative alla fine della nobildonna vi sono alcune carte come l'attestato nel registro dei decessi della Basilica di San Lorenzo:
"Donna fu di Francesco del Giocondo morì addì 15 di luglio 1542 sotterrossi in Sant'Orsola tolse tutto il capitolo" e numerosi altri documenti dell'epoca sul padre Antonmaria e sul marito Francesco.
Il documento venne ritrovato da Giuseppe Pallanti, storico e docente italiano appassionato di ricerche storiche, spulciando le carte di un archivio parrocchiale che si trova nel centro storico di Firenze.
Secondo un altro studio, Francesco visse fino a 80 anni, morendo nel 1539, mentre Lisa potrebbe aver vissuto almeno fino al 1551, quando lei avrebbe avuto 71 o 72 anni. In ogni caso, il ramo toscano dei Gherardini si estinse nel 1743 con la morte di Fabio Gherardini, ultimo gentiluomo della famiglia in Toscana.
2011, 12 maggio
Iniziarono i lavori per la ricerca del corpo di Lisa Gherardini presso alcune tombe situate sotto l'ex-monastero di Sant'Orsola, allo scopo di comparare i resti del volto di Lisa con l'immagine della Gioconda: tra i resti mortali ritrovati, tre sono stati ritenuti compatibili con le caratteristiche di Monna Lisa.
monastero di Sant'Orsola a Firenze
Monna Lisa e Lagonegro
Per chi si occupa di leonardo, non sarà certamente nuova la teoria di Lagonegro: di cosa si tratta?
Sembrerebbe che Lisa Gherardoini in compagnia del consorte, al ritorno da un viaggio di piacere in terra di Calabria percorrendo l'Antica Popilia ( chiamata nel medioevo abche Acquilia) che passava per il paese di Lagonegro, ovvero quella che allora era la sola via di passaggio era l’antica Popilia od Acquilia, che passava per Lagonegro, unica strada di collegamento tra la Calabria e la basilicata ( in realtà vi erano altri due percorsi possibili) ed è proprio in questo piccolo paesino adagiato sul fianco della montagna che fu costretta da un fortissimo dolore alla gola a fermarsi. Qui vi rimase qualche giorno nell'attesa che il dolore passasse, ma non fu cosi: Lisa morì in pochi giorni.
Chi affermerebbe questo?
Dobbiamo pensare che a Lagonegro questa storia viene classificata poco più di una piacevole leggenda e chi ha contribuito abilmente e involonatriamente a crearla fi proprio Dmitrij Sergeevič Merežkovskij , che fu un importante scrittore, poeta e critico letterario russo, nonché uno dei principali esponenti del simbolismo russo.
Nato a San Pietroburgo, Merežkovskij divennen noto al mondo per le sue opere che combinano storia, filosofia e religione. Tra le sue opere più celebri c'è la trilogia "Cristo e l'Anticristo", che include i romanzi "La Morte degli Dei: Giuliano l'Apostata", "La Resurrezione degli Dei" (anche noto come "Il Sabba delle Streghe") e "Pietro e Alessio". La sua scrittura esplora profondamente i conflitti tra spiritualità e materialismo.
"La Resurrezione degli Dei" è il primo volume della trilogia "Cristo e l'Anticristo" scritta da Dmitrij Sergeevič Merežkovskij (conosciuto anche come Demetrio Mareshkowsky). Questo libro, intitolato “Il sabba delle streghe”.
"Il sabba delle streghe" è il primo volume della trilogia "Cristo e l'Anticristo" di Dmitrij Sergeevič Merežkovskij. Il romanzo esplora la figura di Leonardo da Vinci attraverso una lente che mescola storia e fantasia, raccontando la sua vita e le sue opere nel contesto del Rinascimento. Il libro presenta Leonardo come un uomo dai molteplici talenti, coinvolto in alchimia, stregoneria e filosofia, mettendo in luce il suo rapporto con Ludovico il Moro e le tensioni religiose del tempo.
il liubro tratta La dualità di fede ed eresia, Il conflitto tra scienza e religione e L'ambizione politica e personale
L'opera di Merežkovskij offre una visione complessa e affascinante di Leonardo, arricchita da elementi simbolisti e misticheggianti, rendendola un'importante contributo alla letteratura storica e filosofica.
Va ricordato che Dmitrij Sergeevič Merežkovskij non era studioso di leonardo ma come molti scrittori, ad esempio Dan Brown con il suo libro The Da Vinci Code, da l quale è stato prodotto l'omonimo film prodotto da Ron Howard che vede, tra i tanti attori protagonisti, il premio oscar Tom Hanks, e a seguire Audrey Tautou e Jean Reno. sul cebacolo che uscitò curiosità per molto tempo,avvolto dal fascino del genio toscano. I suoi libri non sono altro che un percorso nelle favola detto che i testo va preso come tale, cioè un romanzo affascinante ma non certamente un documento storico.
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