PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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"Monbracho sopra saluzo, sopra la certosa un miglo, a pie di Monviso a una miniera di pietra faldata, la quale e biancha come marmo di carrara, sanza machule, che e della dureza del porfido obpiu, delle quali il compare mio maestro benedecto scultore a inpromeso donarmene una tabuletta x li colori. Adi 5 di genaro 1511 (Manoscritto G, foglio 1 v.) presente nei manoscritti di Francia .
Leonardo scrive di suo pugno le sue impressioni circa quello che vede. ma di cosa si tratta?
“Monbracho sopra saluzo”
Questa citazione si riferisce a ue luoghi certi: il monte Bracco e il paese di Saluzzo.
Il monte Bracco, conosciuto anche come Mombracco, è una montagna facente parte delle Alpi Cozie e raggiunge un'altezza di 1.306 m s.l.m. Si trova in provincia di Cuneo dove convergono i territori di Barge, Envie e Sanfront.
All'poca di Leonardo molti artisti frequentavano questo monte in quanto vi erano e vi sono ancora oggi, le cave estrattive dalle quali si ricavano lastre di pietra (lòse) utilizzate per la copertura dei tetti. la convinzione di Leonardo sembrerebbe quella di credere che che si tratti di pietra faldata è uno gneiss di colore grigiastro, mentre biancha come marmo di Carrara è una quarzite, che localmente era chiamata marmurina. le due pietre erano e sono molto simili, soprattutto per la colorazione.
“sopra la certosa”
Leonardo si riferisce alla Certosa di Mombracco, chiamata anche Certosa della Banda. Si tratta di un antico monastero certosino fondato nel 1199 dal marchese Bonifacio del Vasto e fu affidata ai monaci certosini. La certosa fu costruita per volontà di Bonifacio, che voleva creare un luogo di preghiera e contemplazione dedicato a San Giovanni Battista.
Durante il Rinascimento, la certosa visse un periodo di prosperità e sviluppo. Nuovi edifici furono costruiti e la certosa divenne un importante centro religioso e culturale nella regione.
Nel corso dei secoli successivi, la certosa subì periodi di declino e rinnovamento. Nel XVIII secolo, durante l'epoca napoleonica, la certosa fu soppressa e i monaci furono costretti ad abbandonare il monastero.
Negli anni '60 del XX secolo, la certosa fu oggetto di restauri e ristrutturazioni per preservarne il patrimonio storico e artistico.
“a pie di Monviso a una miniera di pietra faldata”
La miniera di pietra faldata, come accennato sopra, è una miniera di ardesia situata nelle Alpi Marittime, in Piemonte, Italia. L'ardesia è una pietra metamorfica, nota per la sua capacità di suddividersi in sottili lastre, ed è comunemente utilizzata per la copertura dei tetti e per scopi decorativi.
L'ardesia viene estratta tramite l'utilizzo di tecniche di scavo e taglio nelle cave. Oltre alla copertura dei tetti, l'ardesia è utilizzata anche per pavimentazioni, rivestimenti murali, tavoli, lavandini e altri elementi architettonici e decorativi.
“la quale e biancha come marmo di carrara, sanza machule, che e della dureza del porfido obpiu”
Durante il Rinascimento, il porfido veniva utilizzato principalmente come materiale da costruzione e decorativo per vari progetti architettonici e artistici. Tuttavia, la sua popolarità non era così diffusa come in epoche precedenti o successive. Ecco alcune informazioni su come il porfido è stato utilizzato durante il Rinascimento:
Anche se meno comune rispetto ad altri materiali come il marmo o il calcare, il porfido veniva talvolta utilizzato nella costruzione di edifici civili e religiosi per particolari dettagli architettonici, come colonne, cornici e capitelli.
Il porfido è stato occasionalmente utilizzato da scultori rinascimentali per creare opere d'arte. La sua durezza lo rendeva difficile da lavorare, ma i risultati potevano essere impressionanti, con sculture che mostravano dettagli finemente rifiniti.
In alcuni casi, il porfido è stato impiegato per la creazione di colonne e capitelli, soprattutto in contesti dove la disponibilità di altri materiali era limitata.
L'uso del porfido in progetti architettonici e artistici durante il Rinascimento poteva essere associato a uno status sociale elevato, data la sua relativa rarità e il suo costo più elevato rispetto ad altri materiali da costruzione.
Il porfido era apprezzato per la sua bellezza estetica e la sua resistenza, e veniva quindi utilizzato per progetti che richiedevano una combinazione di durabilità e appeal visivo.
“delle quali il compare mio maestro benedecto scultore a inpromeso donarmene una tabuletta x li colori”
Maestro Benedecto era lo scultore e architetto Benedetto Briosco (1460 ca – 1517 ca)
E' stato un importante architetto e scultore italiano del Rinascimento. È noto principalmente per le sue opere in Lombardia, in particolare a Milano e Pavia. Una delle opere più significative è il suo contributo alla Certosa di Pavia, al tempo, era al servizio del Marchese di Saluzzo, un grande complesso monastico situato vicino a Pavia. Lavorò alla facciata della Certosa, realizzando numerose sculture decorative che adornano l'esterno dell'edificio.
Briosco è anche noto per aver scolpito l'Arca di San Lanfranco, situata nella chiesa di San Lanfranco a Pavia. Questa tomba monumentale è un esempio della sua abilità nel creare sculture religiose complesse e dettagliate.
Briosco lavorò alla decorazione scultorea di questa chiesa a Milano, contribuendo a realizzare uno degli esempi più notevoli di architettura rinascimentale in città.
Lo stile di Benedetto Briosco è caratterizzato da una grande attenzione ai dettagli e da una padronanza nella lavorazione della pietra. Le sue sculture sono note per la loro eleganza e la precisione dei dettagli anatomici e decorativi.
Fu amico di Leonardo e proprio il Briosco volle Leonardo quale testimone di battesimo a uno dei suoi figli. Secondo le informazioni riguardanti Leonardo e il Briosco, quest'ultimo donò a Leonardo un piccola base di quarzite che Leonardo utilizzava per la lavorazione dei pigmenti per la creazione dei colori.
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