PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Nel 1490 Leonardo da Vinci soggiornò a Pavia, per poi tornarvi ripetutamente negli anni successivi fino al 1513. All’epoca la città era la capitale culturale del Ducato di Milano.
Leonardo diede il suo contributo nel cantiere pavese per la costruzione del Duomo, riprodusse scorci pavesi in noti disegni, interessandosi a monumenti come il Regisole, le chiese, il castello.
Partendo dal cuore della città, l’antica piazza Grande, su cui un tempo si affacciava l’Osteria del Saracino che ospitò Leonardo, visitiamo insieme i principali monumenti di Pavia, dal Duomo, all’Università, a San Pietro in Ciel d’Oro rievocando l’epoca sforzesca, per proseguire poi nel pomeriggio al Castello Visconteo e ai Musei Civici con una visita interattiva strutturata come una caccia al tesoro in cui i giovani visitatori divisi in piccole squadre vanno alla scoperta del grande modello ligneo del Duomo rinascimentale, della ricostruzione della biblioteca Visconteo Sforzesca, dei dipinti di epoca leonardesca, per cimentarsi infine con un laboratorio esperienziale presso l’aula didattica.
Prima occasione di coinvolgimento di Leonardo a Pavia fu la discussione intorno al modello ligneo del Duomo, il cui avvio dei lavori era iniziato nel giugno del 1488 con la posa della prima pietra.
Ma forse già un soggiorno precedente, all’altezza del 1487-1488, poteva aver spinto Leonardo a tracciare gli schizzi in relazione colDuomo pavese che figurano ad esempio nel Manoscritto B, dove compaiono anche ricordi alla perduta chiesa di Santa Maria alle Pertiche.
Anche nel Codice Atlantico conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano figurano studi sul Duomo pavese e anche nel foglio 611a recto Leonardo si dimostra strettamente legato a Pavia: elencando una serie di propositi che mettono in relazione personaggi come Fazio Cardano e Mariani, Leonardo esprime il desiderio di procurarsi un libro di matematica nella biblioteca di corte.
I contatti tra Leonardo e lo studium pavese dovettero originarsi già negli anni Novanta, ma si concretizzarono nel 1510-1511, quando Marcantonio Della Torre è Professore di Studi Anatomici. Come attesta Vasari, «Leonardo attese di poi, ma con maggior cura, all’anatomia degli uomini; aiutato, e scambievolmente aiutando in questo messer Marcantonio Della Torre».
Gli studi anatomici, ora nelle collezioni reali di Windsor, avrebbero dovuto comporre un trattato di anatomia lasciato incompiuto.
La statua del regisole
La statua del Regisole, anche conosciuta come il "Re Sole", è una celebre scultura antica di cui restano solo alcuni frammenti. Originariamente, la statua era collocata a Pavia, in Italia, e rappresentava un sovrano romano o un imperatore, probabilmente dell'epoca tardoantica o del periodo barbarico.
La statua era un simbolo importante per la città di Pavia e fu menzionata da numerosi storici medievali e rinascimentali. Tuttavia, nel corso dei secoli, la statua fu smembrata e il suo destino rimane in parte misterioso. Alcuni frammenti della statua sono stati ritrovati e sono esposti presso il Castello Visconteo di Pavia, mentre altri frammenti sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo del Louvre a Parigi.: il foglio 399 recto del Codice Atlantico riporta le parole di Leonardo sulla statua, ‘cosa antica’ che attirò la sua attenzione e lo stimolò nell’elaborazione del monumento equestre per il Moro, e sulla necessità di imitare le cose antiche.
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