PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Figlio di Girolamo, che fu professore e vice rettore dell'Università di Padova nel 1470, e di Beatrice Benintendi, prese il dottorato il 1º febbraio 1501.
Qui incontrò Leonardo da Vinci probabilmente nell'inverno del 1510-1511 con il quale studiò anatomia allo scopo di dare «la vera notizia della figura umana, la quale è impossibile che gli antichi e i moderni scrittori ne potessero mai dare vera notizia, sanza un'immensa e tediosa e confusa lunghezza di scrittura e di tempo; ma, per questo brevissimo modo di figurarla» - ossia rappresentandola direttamente con disegni, «se ne darà piena e vera notizia. E acciò che tal benefizio ch'io do agli uomini non vada perduto, io insegno il modo di ristamparlo con ordine».
Sia Giorgio Vasari sia Paolo Giovio sostengono che della Torre avesse scritto alcuni testi di anatomia, ma nessuno è giunto fino a noi.
Il della Torre deve principalmente la sua celebrità alle frequentzioni del da Vinci, Gerolamo Fracastoro, Niccolò d'Arco e Matteo Bandello.
Un ulteriore contributo all’approccio anatomico di Leonardo fu proprio l'incontro con Marco Antonio Della Torre , anatomista, medico e filosofo. La sua carriera fu rapida e ricca di successi e, in pochi anni, riuscì a occupare un ruolo di spicco presso l’Università di Padova in campo medico. Seguendo la sua passione per la natura, si dedicò anche allo studio di piante e al loro impiego terapeutico: tra i suoi studenti ci fu Francesco Bonafede.
1503
ebbe la cattedra di lettura straordinaria di medicina teorica a Padova;
1506
Sostituì Antonio Fracanzani, già professore di Anatomia all'Università di Padova e Bologna, insegnante e poi collega di Gabrielle Fallopio, nella lettura ordinaria in filosofia.
1510
Divenne lettore di medicina e promotore alle lauree presso l'Università di Pavia
1511,
Della Torre si trasferì a Pavia, dove ricevette il compito di istituire una Scuola anatomica come quella già presente nella città dove fino ad allora aveva lavorato.
Proprio a Pavia, probabilmente, da Vinci e Della Torre si incontrarono. Secondo Giorgio Vasari, pittore, architetto e autore de “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori”, una raccolta delle biografie degli artisti vissuti tra il Trecento e il Cinquecento, Leonardo aveva da sempre nutrito grande interesse per l’anatomia e, durante il secondo periodo dedicato a questo tipo di studi, partecipò alle lezioni del medico, in particolare a quelle con dissezioni di corpi.
Come riporta lo stesso Vasari, Leonardo e Della Torre si aiutarono reciprocamente. La loro relazione iniziò con tutta probabilità nell’inverno del 1510.
L’artista in seguito produsse un libro disegnato con sanguigna e annotato con penna – come ha descritto sempre Giorgio Vasari – con particolari riferimenti agli effetti dei movimenti sui muscoli delle articolazioni. Questi disegni sono datati a partire dal 1513, periodo in cui nonostante la chiesa vietasse la dissezione dei cadaveri, Leonardo esaminò ben 30 corpi nella cripta di Santa Maria Nuova, a Firenze.
La sala, mai aperta al pubblico, si trova all’interno della "stanza delle vasche di Leonardo", situata a sua volta nei sotterranei del “Santa Maria Nuova”, l'ospedale più antico del mondo ancora in funzione, fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre della Beatrice cantata da Dante Alighieri.
In questa sala Leonardo ha dissecato una trentina di cadaveri, dando inizio allo studio autoptico sistematico dell’anatomia umana. Delle dissezioni fatte all’Ospedale Santa Maria Nuova, Leonardo scrive in numerosi suoi manoscritti, uno dei quali in particolare, è entrato a far parte della Royal Library del Castello di Windsor. Sempre nella stessa sala Leonardo eseguì la dissezione di un uomo morto centenario, per scoprire il segreto di tale longevità.
I sotterrai del Santa Maria Nuova sono oggetto anche di una parte del documentario Rai “Leonardo. L’ultimo ritratto” in onda giovedì sera alle ore 21 su Rai Storia canale 54 del digitale terrestre. Il servizio mostrerà l’intervista al dottor Giancarlo Landini che descrive la leggendaria questione delle vasche di Leonardo associate alla figura del genio per il suo presunto utilizzo per dissezione anatomica.
Le basi anatomiche di questo lavoro, conservato nel Castello di Windsor e proprietà della regina di Inghilterra, hanno mostrato di essere già mature e consolidate, grazie al precedente supporto di Della Torre.
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