PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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1499, 1 agosto
Dal Codice Atlantico emerge lo studio e i dispositivi per il bagno della duchessa Isabella d'Aragona che, ormai vedova di Gian Galeazzo Sforza, era stata allontanata presso la Corte Vecchia.
1499, 28 settembre
Ricorda la straordinaria esecuzione musicale di un bambino prodigio di nove anni, Taddeo di Nicolò del Turco.
Prende nota del ponte levatoio di Bramante nel Codice Atlantico e nel Ms. M.
Sempre in settembre i francesi occupano Milano; nel Ms. L Leonardo amaramente osserva: «Il duca perse lo stato e la roba e la libertà e nessuna opera si finì per lui».
In ottobre Luigi XII visita il Cenacolo e vorrebbe distaccarlo dalla parete per trasportarlo in Francia.
È di quest'anno il "Memorandum Ligny" (Codice Atlantico) in cui Leonardo progetta di tornare a Vinci e, di lì, a Roma per poi recarsi a Napoli con Luigi de Ligny, conte di Lussemburgo, cugino di Carlo VIII, originario del salernitano.
1499
Nel suo Codice “Madrid I”, conservato nella Biblioteca Nazionale della capitale spagnola, ci progetti di mulini e frantoi del tutto simili a quelli odierni.
1499, ottobre
Luigi XII visita il Cenacolo e vorrebbe distaccarlo dalla parete per trasportarlo in Francia.
È di quest'anno il "Memorandum Ligny" (Codice Atlantico) in cui Leonardo progetta di tornare a Vinci e, di lì, a Roma per poi recarsi a Napoli con Luigi de Ligny, conte di Lussemburgo, cugino di Carlo VIII, originario del salernitano.
1499
Intraprende un lungo viaggio verso gli Abruzzi insieme al suo amico di sempre, Paolo Trivulzio, noto esperto di stoffe .
Raggiunsero Taranta Peligna, piccola località dove vi erano le più importanti botteghe di produzione e lavorazione delle stoffe dove lo stesso Leonardo si interessò dei telai e alla loro meccanica, che per quel tempo era considerata all'avanguardia nel settore. La loro visita durò diversi giorni e prima di partire per altre mete, Leonardo donò alcuni schizzi relativi agli artigiani e al loro lavoro tessile.
In quei giorni visiterà la Maiella e la città de L'Aquila per poi tornare al nord.
1499
Leonardo lascia frettolosamente Milano in quanto le truppe francesi sono alle sue porte.
1499, dicembre
Si ferma a Mantova, dove fu accolto da Isabella d'Este, la carismatica e acculturata moglie di Francesco II Gonzaga. Isabella, durante il suo viaggio a Milano del 1498, aveva visto il Ritratto di Cecilia Gallerani, mostratole dalla stessa amante di Ludovico, e ne era rimasta talmente affascinata da desiderare intensamente un suo ritratto da parte di Leonardo.
L'intento originale della marchesa era quello di mettere in competizione il genio fiorentino con Giovanni Bellini, l'artista veneziano allora più noto, commissionando a entrambi un suo ritratto e scegliere poi il vincitore. In realtà l'iniziativa non andò in porto.
Si sa dalle fonti che Leonardo dovette eseguire almeno due ritratti, ma in tutta probabilità l'esecuzione non andò oltre il disegno preparatorio. Un primo disegno era rimasto a Mantova e nel 1501 venne donato dai Gonzaga, facendone perdere le tracce. Un secondo disegno, portato invece da Leonardo nella sua successiva tappa a Venezia, dai primi del Novecento viene in genere riconosciuto nell'opera conservata al Louvre. Il disegno ha una serie di forellini praticati con un ago lungo le linee di contorno della veste e della mano destra, testimoniando come l'opera fosse pronta per lo spolvero, la tecnica con cui si riportavano, tramite un tampone di polvere di carboncino, i puntini che avrebbero guidato la mano del pittore sul supporto finale.
Isabella d'Este fa il possibile per trattenere Leonardo a corte e arriva a prometterli di farlo diventare maestro d'arte per la corte stessa al posto dell'ormai vecchio e ipovedente Andrea Mantegna. Leonardo rifiutò in quanto voleva per se altri progetti e altre mete.
La donna è ritratta a mezzobusto con la testa di profilo, rivolta a destra, e il busto invece in posizione frontale, con le mani appoggiate in primo piano al centro. La posa è stata spesso indicata come un'anticipazione della Gioconda. I lineamenti del volto sono delicatamente modellati con un chiaroscuro morbido, con i capelli sciolti, lunghi e fluenti, leggermente mossi.
L'elegante abito scollato, con gonfie maniche a sbuffo e un corpetto rigato, è decorato da nastrini cuciti, come quello lungo la scollatura, accentuato dal lieve tono giallo di un pastello.
carboncino, sanguigna e pastello giallo su carta 63 X 46 cm
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