PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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1517, maggio
Leonardo arrivò in Francia nel maggio del 1517, con Francesco Melzi e si registra anche la presenza di Battista de Vilanis.
Portò con sé numerosi manoscritti e dipinti, tra cui la Gioconda, probabilmente ancora incompleta.
Viene ricevuto con tutti gli onori reali nel Palazzo reale di Cloux, presso la corte di Francesco I.
Il re in persona gli conferisce la qualifica di “premier peintre, architecte, et mecanicien du roi,”; da questo momento riceverà mensilmente una pensione pari a 5.000 scudi mensili (circa le attuali 18.500 Euro).
Il maniero di Clos Lucé si trova nella parte più elevata della località francese di Amboise, nel dipartimento dell'Indre e Loira. Il Castello ricostruito nella seconda metà del XV secolo e restaurato da Francesco I ha l'aspetto di un edificio civile in stile Luigi XII.
L'impiego delle mattonelle rosse e del tufo bianco per gli angoli e le finestre la facciata principale in gotico fiammeggiante ne sono un esempio. Il castello, contornato da ampie finestre a croce, ha nella facciata accanto alla torre ottagonale delle finestre in stile gotico. È poi coronato da alti tetti in ardesia e da lucernai. Gli interni sono freschi e confortevoli e conservano in gran parte gli arredamenti dell'epoca.
Il passaggio segreto:
Alcuni studiosi hanno affermato per anni che sotto il maniero vi fossero una serie di passaggi, uno di questi dalle cucine sotterranee, che avrebbero portato, attraverso un percorso stretto, fuori dal maniero, direttamente nel bosco. tale “tunnel” sarebbe servito al re in caso di fuga improvvisa.
Secondo i testimoni che si occuparono dei lavori di ristrutturazione, non fu trovato nessun passaggio segreto nè tantomento tracce di collegamenti tra il maniero e l'esterno.
1517, 30 settembre
il suo "leone meccanico" è protagonista della scenografia per l'ingresso del re ad Argentan, città situata nella regione della Normandia, nel nord-ovest della Francia, dove leonardo, con ogni probabilità, vide la Chiesa di San Gerardo, risalente al XII secolo e famosa per la sua architettura gotica, e il castello di Argentan, costruito nel XIV secolo.
1517
Su specifica richiesta di re Francesco I, Inizia il grande progetto del palazzo e del giardino di Romorantin.
Il castello di Romorantin-Lanthenay fu costruito nel XV secolo da Luigi XII di Francia e fu la sua residenza principale per un certo periodo. Per Leonardo risulterà essere anche l'ultimo del suo progetto architettonico, e somigliava fino all'ultimo dettaglio alla sua città ideale. Da alcuni appunti presenti sul Codice Arundel, di Codice Windsor e Codice Atlantico, risulta che si stava dedicando ad un progetto relativo alla creazione di una vasca per naumachie,
Cos'è la vasca per naumachie?
Una "vasca per naumachie" era una struttura architettonica utilizzata nell'antica Roma per simulare battaglie navali, chiamate naumachie, all'interno di anfiteatri o altri edifici appositamente costruiti.
Queste vasche erano spesso di grandi dimensioni e venivano riempite d'acqua per consentire la navigazione di imbarcazioni di dimensioni ridotte, talvolta in scala ridotta rispetto alle vere navi da guerra. Le naumachie erano spettacoli molto popolari nell'antica Roma e venivano spesso organizzate per celebrare vittorie militari o eventi importanti.
Le vasche per naumachie potevano essere costruite sia in legno che in pietra, e alcune di esse avevano sistemi di drenaggio per svuotare rapidamente l'acqua dopo gli spettacoli. Tuttavia, poche di queste strutture sono sopravvissute fino ai giorni nostri, e la maggior parte delle informazioni su di esse ci è pervenuta attraverso resoconti storici e reperti archeologici.
Lavorando al progetto per il palazzo reale di Romorantin, che Francesco I volle erigere per la madre Luisa di Savoia, si capisce che Leonardo mirava ad un intervento idrogeologico importante che prevedeva lo spostamento del un fiume che avrebbe avuto il compito di irrigare attraverso uno studio estetico e geometrico, tutta la parte interna alle mura della città, ma anche esterna, con lo scopo di fertilizzare e creare lotti di terra tra loro uniti da canalizzazioni sistemiche. A propostito di questo scrisse: «El fiume di mezzo non riceva acqua torbida, ma tale acqua vada per li fossi di fori della terra, con quattro molina dell'entrata e quattro all'uscita [...] il fiume di Villafranca sia condotto a Romolontino, e il simile sia fatto del suo popolo [...] se il fiume mn [Bonne Heure], ramo del fiume Era [Loira] si manda nel fiume di Romolontino, colle sue acque torbide esso grasserà le campagne sopra le quali esso adacquerà, e renderà il paese fertile».
1517, 10 ottobre
Leonardo riceve la visita del cardinale d'Aragona.
Il cardinale d'Aragona più famoso durante il periodo di Leonardo da Vinci fu il cardinale Luigi d'Aragona, figlio di Alfonso II d'Aragona e Ippolita Maria Sforza. Luigi d'Aragona era anche un mecenate delle arti e uno dei principali sostenitori di Leonardo durante il suo periodo a Milano.
Leonardo da Vinci visse a lungo a Milano, dove fu patronizzato da Ludovico il Moro, duca di Milano, e dalla sua corte e proprio alla corte sforzesca conobbe Il cardinale Luigi d'Aragona, molto influente nella vita politica e culturale di Milano.
Insieme al Cardinale vi era Antonio de Beatis che lasciò scritto nel suo diario di viaggio che Leonardo, colpito da una «certa paralesi ne la dextra», gli mostrò:
«tre quadri, uno di certa donna Fiorentina facta di naturale ad istantia del quondam mag.co Juliano de Medici, l'altro de San Joane Bap.ta giovane et uno de la Madona et del figliolo che stan posti in grembo di S.ta Anna tucti perfectissimi, et del vero che da lui per esserli venuta certa paralesi ne la dextra, non se ne può expectare più bona cosa. Ha ben facto un creato Milanese chi lavora assai bene, et benché il p.to M. Lunardo non possa colorir con quella dulceza che solea, pur serve a far disegni et insegnar ad altri.
Questo gentilhomo ha composto de notomia tanto particularmente con la demonstratione de la pictura sì de membri come de muscoli, nervi, vene, giunture, d'intestini tanto di corpi de homini che de done, de modo non è stato mai facto anchora da altra persona [...] Ha anche composto la natura de l'acque, de diverse machine et altre cose, secondo ha riferito lui, infinità di volumi et tucti in lingua vulgare, quali se vengono in luce saranno proficui et molto dilectevoli».
Antonio de Beatis aggiunge "andammo a visitare messer Leonardo da Vinci fiorentino, vecchio di più di 70 anni’.
Questa affermazione sembrerebbe rivoluzionare quelle certezze sulla data della futura morte di Leonardo, e dimostrerebbero che Leonardo da Vinci non sia nato nel 1452 ma prima del 1446.
Gli anni francesi di Leonardo
Leonardo da Vinci trascorreva da diversi mesi il suo tempo sdraiato nel letto della sua stanza, in quanto non era più in grado di dedicarsi alle linghe e spesso solitarie passeggiate all'interno dei giardini reali dove per molti mesi trascorreva le sue giornate di contemplazione e di riflessione. I suoi pensieri erano la somma di una vita fatta di rincorse e rinunce, di progetti iniziati e poi abbandonati, lasciati agli altri da finire. Forse erano giornate di riflessione di un'intera esistenza passata alla ricerca irrefrenabile di dare all'uomo quegli strumenti ideali affinchè potesse vivere una vita senza sforzi, senza difficoltà, una vita che credeva dover essere degna di essere vissuta da chiunque.
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