PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Come vestiva Leonardo da Vinci?
Questa è una delle domande che incuriosisce molto.
Il suo abbigliamento era molto ricercato: seta orient, drappi in velluto verde o chiaro, pantaloni a varsa aperta, scarpe curate. In alcuni momenti della sua vita, introno ai 40 anni, Leonardo utilizzava come abbigliamento una tunica corta flessibile, estremamente pratica. Si pensa anche che avesse sempre con se una borsa a tracolla ( questo dato è incerto) dove contenere fogli e disegni che spesso faceva semplicemente fermandosi nei posti ad osservare.
In vecchiaia Leonardo da Vinci si vestiva ancora come un giovanotto, utilizzando e prediligendo colori chiari e forti.
Quanto era alto?
Secondo le documentazioni della sua epoca, indicate anche dal Vasari, sembrerebbe che Leonardo fosse alto circa 1,73 cm. Secondo indagini incrociate Leonardo da Vinci era approssimativamente alto tra i 5 piedi e i 5 piedi e 7 pollici, che corrispondono a circa 165-170 centimetri.
Tuttavia, queste sono stime basate su resoconti storici e analisi di documenti dell'epoca che menzionano la sua altezza o forniscono indizi sulla sua statura. Non esistono testimonianze dirette o misurazioni fisiche sopravvissute di Leonardo da Vinci, quindi la sua altezza esatta potrebbe non essere mai stata registrata con precisione.
Portava capelli lunghi e barba?
Sin dall'età giovanili amava portare i capelli scuri sino alle spalle e non disdegnava avere una curata barba, anch'essa notevole. E' molto probabile che, essendo Leonardo piuttosto eccentrico e che amasse essere contraddistinto dagli altri, portare sia la barba che i capelli lunghi era per il suo tempo, una forma che lo contraddistingueva dai suoi coetanei e dalla gente comune che, nella maggior parte dei casi, non portava capelli troppo lunghi e, men che meno, la barba.
Che stile di vita aveva?
Leonardo da Vinci, noto genio rinascimentale, aveva uno stile di vita molto particolare e irregolare. Non è possibile fornire una risposta esatta su quando dormisse, ma ci sono alcune informazioni disponibili che suggeriscono i suoi possibili orari di sonno.
Secondo alcuni studiosi, Leonardo da Vinci seguiva un ritmo di sonno polifasico, ossia divideva il sonno in più periodi distribuiti durante il giorno e la notte. Questo tipo di schema di sonno è molto diverso dal sonno monofasico che la maggior parte delle persone adotta, con un unico periodo di sonno notturno.
Ad esempio, si ipotizza che Leonardo da Vinci potesse dormire per circa 20 minuti ogni 4 ore, ripetendo questo ciclo più volte durante il giorno e la notte. Questo stile di sonno polifasico era probabilmente adottato per permettergli di lavorare in modo continuativo e massimizzare la sua produttività.
Tuttavia, è importante sottolineare che queste informazioni sono basate su studi e ipotesi, poiché non esistono documenti o testimonianze dirette che indichino gli orari di sonno di Leonardo da Vinci in modo preciso.
Cosa mangiava Leonardo?
La storia di Leonardo vuole che fosse vegetariano. Numerose sono le citazioni a lui attribuite e, tra queste, una che sembra essere quella più copiata, afferma che Leonardo avrebbe scritto: “Fin dalla tenera età, ho rifiutato di mangiare carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all’uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all’uccisione degli uomini.” Purtroppo, questa è un'affermazione falsa.
Esiste invece una lettera del 1 gennaio 1516 scritta da Andrea Corsali, navigatore toscano, che in una lettera inviata dall'estremo oriente a Giuliano de’ Medici afferma: “Fra Goa e Rasigut over Carmania, vi è una terra detta Cambaia, dove l’Indo fiume entra nel mare. E’ abitata da Gentili detti Guzzarati, grandi mercatanti. Vestono parte di loro all’apostolica e parte all’uso di Turchia. Non si cibano di cosa alcuna che tenga sangue; né fra essi loro consentono che si noccia ad alcuna cosa animata, come il nostro Leonardo Da Vinci”.
Esiste un'altra frase attribuita a Leonardo: “Fin dalla più tenera età, ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all’uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all’uccisione degli uomini”. Purtroppo anche questa citazione è falsa.
Giorgio Vasari che raccontò di trovarsi un giorno con Leonardo al Mercato di Firenze e Leonardo acquistò alcuni volatili rinchiusi in una voliera, per poi lasciarli andare. Questo è certamente dovuto al fatto che amava molto gli animali, ma non giustifica ilo fatto che avesse scelto una alimentazione vegetariana.
Oggi sappiamo che Leonardo acquistava bovi, manzo, polli, uccelli che possiamo trovare sia nei suoi menù, che nei pranzi organizzati come cerimoniere alla corte di Ludovico il Moro, sia a Milano che a Tortona. Non va dimenticato che molte delle sue invenzioni “culinarie” comprendevano marchingegni come il girarrosto e l’effetto del fuoco sulla carne, manzo ripieno e tacchino alla brace, e ancora pesce crudo, piuttosto che gamberetti rossicci con burrate e spezie.
Per quanto ci riguarda non possiamo affermare con assoluta certezza se fosse o meno vegetariano, ma ci ha lasciato un documento straordinario su quello che lui considerava il corretto stile di vita che ogni essere umano dovrebbe perseguire.
Secondo il Vasari:
«Nel normale corso degli eventi molti uomini e donne nascono con varie qualità e notevoli talenti, ma di tanto in tanto, in un modo che pare trascender la stessa Natura, una singola persona si mostra come pienamente dotata dal cielo di bellezza, grazia e talento in tale abbondanza che lascia tutti gli altri uomini molto indietro a lui... questo era vero per quanto riguarda Leonardo da Vinci, artista dotato di una straordinaria bellezza fisica e che ha donato di grazia infinita tutto ciò che faceva, che ha coltivato il suo genio così brillantemente che tutti i problemi che ha studiato sono stati felicemente risolti con facilità. Possedeva grande forza e destrezza, era un uomo di spirito regale e di una tremenda ampiezza di mente. "Vita di Leonardo da Vinci", in Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori.»
Giorgio Vasari
Qual'era il colore degli occhi di Leonardo ad Vinci?
Non ci sono descrizioni dirette del colore degli occhi di Leonardo da Vinci nelle fonti storiche. Tuttavia, ci sono alcune teorie e ipotesi basate su analisi di ritratti e scritti dell'epoca. Alcuni studiosi suggeriscono che i suoi occhi potrebbero essere stati di un colore marrone scuro o forse grigio-verdi, ma non c'è una conferma definitiva. La maggior parte delle rappresentazioni artistiche di Leonardo lo ritraggono con occhi scuri, ma è importante ricordare che queste sono interpretazioni degli artisti e potrebbero non riflettere necessariamente la realtà
Il Colore dei capelli?
Le fonti storiche non forniscono una descrizione dettagliata dei capelli di Leonardo da Vinci. Tuttavia, ci sono diverse rappresentazioni artistiche che suggeriscono che avesse capelli lunghi e fluenti, spesso raffigurati come biondi o castani chiari. Alcuni ritratti lo mostrano con i capelli legati o coperti da un berretto, mentre altri lo ritraggono con i capelli sciolti e fluenti. Come per molti aspetti della sua vita e del suo aspetto fisico, la descrizione esatta dei suoi capelli può variare a seconda dell'interpretazione degli artisti.
Non esistono descrizioni dettagliate sul tipo specifico di scarpe che Leonardo da Vinci indossava. Le fonti storiche non forniscono informazioni specifiche sul suo guardaroba o sulle sue calzature. Tuttavia, possiamo fare alcune ipotesi basate sul periodo storico in cui visse e sulle pratiche di calzature comuni all'epoca.
Nel Rinascimento, le scarpe comuni per gli uomini erano spesso fatte di pelle e potevano variare dal semplice sandalo alla scarpa chiusa con suola di cuoio. Tuttavia, non c'è documentazione diretta sul tipo esatto di scarpe che Leonardo preferiva indossare. Potrebbe aver indossato calzature adatte alle sue attività, che potevano variare dal lavoro in studio al lavoro sul campo, a seconda delle circostanze.
Inoltre, come artista e ingegnere, potrebbe aver prestato più attenzione alla funzionalità e alla comodità delle sue scarpe rispetto alla moda o allo stile.
ECCO COME ERA DAVVERO LEONARDO DA VINCI
Secondo il Professor Minoru Asada, considerato il maggior esperto di robotica mondiale Leonardo da Vinci oggi ha un volto preciso.
Il suo gruppo di lavoro fa parte del Centro di ricerca sui sistemi intelligenti simbiotici presso l'Istituto per le iniziative di ricerca aperte e transdisciplinari, Università di Osaka.
Dal 1992 si concentra sulla robotica emergente che cerca il principio di progettazione dei comportamenti dei robot attraverso l'interazione tra il robot e il suo ambiente. Adotta l'approccio della robotica cognitiva dello sviluppo attraverso il quale cerca di comprendere lo sviluppo di processi cognitivi sempre più complessi nei sistemi naturali e artificiali e come tali processi emergono attraverso l'interazione fisica/sociale.
ha conseguito il dottorato di ricerca in ingegneria di controllo presso l'Università di Osaka nel 1982. Dal 1997 è professore del dipartimento di Sistemi di macchine adattive presso la Graduate School of Engineering, Università di Osaka. È stato presidente della International RoboCup Federation (2002-2008) ed è stato direttore della ricerca del “ASADA Synergistic Intelligence Project” di ERATO (2005-2012). Nel 2012, la Società giapponese per la promozione della scienza (JSPS) lo ha nominato responsabile della ricerca per il progetto di ricerca appositamente promosso (Tokusui) sulla scienza costruttiva dello sviluppo basata sulla comprensione del processo dalla neurodinamica all'interazione sociale.
Dal 2018 è direttore amministrativo del Symbiotic Intelligent Systems Research Center presso l'Institute for Open and Transdisciplinary Research Initiatives, Università di Osaka.
Sopracciglia aggrottate e una lunga barba bianca, c'è Leonardo a Milano ad accogliere i visitatori del Museo nazionale della scienza e della tecnologia. Arriva dal Giappone il primo androide che riproduce il volto e la mimica facciale del celebre genio del Rinascimento italiano così come doveva apparire negli ultimi anni della sua esistenza. Interagisce con i visitatori attraverso tecnologie di mimica facciale di ultima generazione e risponde al pubblico con frasi tratte dai suoi manoscritti.
"E' la prima volta che un robot ha le sembianze di un personaggio storico", racconta Minoru Asada, direttore del dipartimento di robotica di neuroscienze cognitive dell'università di Osaka, alla guida del gruppo di progettazione del genio fatto di chip. Da anni lavora allo sviluppo di androidi sempre più capaci di interagire con le persone secondo modalità umane e il suo obiettivo è quello di portare un personal robot in ogni casa.
"Dal momento che era impossibile fare la scansione dal modello reale - spiega - abbiamo usato immagini e informazioni dai testi storici per ricostruire un modello che rispondesse all'immaginario comune di Leonardo". Se fosse vivo, anche lui costuirebbe robot. Era un pioniere della ricerca interdisciplinare, e oggi abbiamo ancora bisogno del suo spirito per avere una visione globale e più umana della scienza".
Ricostruzione dell'aspetto estetico di Leonardo all'eta di 65 anni circa, due anni prima della morte
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