PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Riceve la commissione di una pala d'altare per una cappella di Palazzo Vecchio, dipinta poi da Filippino Lippi: la Madonna in trono e Santi, ora agli Uffizi. Probabile la sua collaborazione ai rilievi in terracotta per il Cenotafio Forteguerri da realizzare a Pistoia e commissionato al Verrocchio, o per una Maddalena di cui rimangono due frammenti ora al Louvre.
1478, 10 gennaio
In questa data Leonardo ricevette finalmente quella che da considerarsi la sua prima commissione personale ricevendo un anticipo di 25 fiorini.
E' probabile che lavorasse ancor nella bottega del Verrocchio, bottega che avrebbe lasciato verso la fine dell'anno.
Si trattava di una pala d’altare per la cappella di San Bernardo nel Palazzo della Signoria. Si trattava certamente di un incarico priori erano custodi di una delle cappelle più importanti della città. Non si conosce il motivo ma Leonardo, una volta iniziata l'opera, la interruppe e i priori, piuttosto imbarazzati, diedero l'incarico di ultimarla nel 1483 a Domenico Ghirlandaio ma , anche lui per diversi motivi, nion la portò mai a termine; fu solo Filippino Lippi, successivamente, a portarla a compimento 1485 (si tratta della “Pala degli otto” attualmente esposta agli Uffizi).
1478, Madonna di Benois
Leonardo dipinse la Madonna Benois presumibilmente intorno al 1478, a 26 anni, ed emerge il distacco di Leonardo dal suo maestro Verrocchio dopo 10 anni di apprendistato.
Per la prima volta Leonardo si avvicina alla religiosità e alla sacralità di Maria che la raffigura, non come donna compiuta o mamma con bimbo in grembo, piuttosto una fanciulla quasi bambina che sorride e rilassata con il suo bambino con il quale sembra giocare. Il dipinto prende il nome dalla famiglia Benois, che lo possedeva nel XIX secolo. Attualmente è conservato presso il Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo, in Russia.
La "Madonna di Benois" è un esempio significativo del lavoro giovanile di Leonardo. Mostra le caratteristiche tipiche del suo stile artistico, inclusi i dettagli delicati e l'attenzione al realismo e all'espressione dei personaggi.
1478
In quest'anno, molto probabilmente, inizia la "Madonna del Garofano". Quest'opera è avvolta da mistero e incertezza. Il dipinto è stato oggetto di dibattito tra gli studiosi per molti anni, principalmente a causa della sua attribuzione incerta e della sua storia complicata.
Tuttavia, ci sono opinioni divergenti tra gli esperti sull'autenticità del dipinto e sull'effettiva mano che lo ha creato.
Alcuni sostengono che potrebbe essere stato realizzato da uno dei suoi allievi o seguaci, mentre altri credono che potrebbe essere stato completato dallo stesso Leonardo.
La "Madonna del Garofano" prende il nome dal garofano rosso che la Vergine Maria tiene tra le dita. Il dipinto mostra la Madonna con il Bambino Gesù e ha un'atmosfera intima e affettuosa. È stato oggetto di restauri e modifiche nel corso dei secoli, il che rende difficile stabilire con certezza la mano originale che lo ha creato.
1478, 26 aprile
il capoluogo toscano venne scosso dalla congiura dei Pazzi, il sanguinoso attentato ordito ai danni dei Medici nel quale perse la vita Giuliano, fratello minore di Lorenzo il Magnifico. La "Congiura dei Pazzi" è uno degli eventi più famosi e tragici della storia fiorentina del Rinascimento.
Si è verificata il 26 aprile 1478 ed è stata un tentativo di rovesciare il governo della famiglia Medici a Firenze.
Leonardo sarà presente personalmente come testimone ad uno dei tragici momenti di questo evento.
1478, taverna delle tre rane
Dopo la Taverna delle Tre rane, situata sul Ponte Vecchio andò a fuoco ( non confermato) e in quello stesso anno l’artista aprì con l’amico Sandro Botticelli la Taverna delle Tre Rane. Leonardo fece il “serviente” e si occupava del magazzino delle merci, molto probabilmente serviva anche ai tavoli. Malgrado si dica che fosse uno “Chef”, non risulta tale documentazione a riguardo.
1478, estate - locanda Le Tre lumache
In questo periodo Leonardo è ancora a bottega, che deciderà di lasciare molto probabilmente alla fine dell'anno; in bottega continua il suo lavoro di pittura ma si applica anche studiando le fusioni dei metalli. Lavorare in bottega dal verrocchio, uell'epoca una delle più importanti botteghe di arti e mestieri. Per lavorare dal Verrocchio infatti, occorreva una grande versatilità; non solo pittura, ma anche scultura, lavorazioni su legno, fusioni di bronzo, ceramica e ferro e questo, Leonardo, lo stava apprendendo giorno dopo giorno. Alla sera presta servizio come “serviere”,presso la locanda Le Tre lumache, adiacente all'attuale Pontevecchio in Firenze.
1478
Si dedica allo studio dei disegni preparatori per la Madonna del gatto. Lo "Studio della Madonna del Gatto" è un disegno preparatorio di Leonardo da Vinci per un dipinto che, tuttavia, non fu mai realizzato. Il disegno mostra una Madonna col Bambino che tiene un gatto tra le sue braccia.
Questo studio è significativo perché mostra l'interesse di Leonardo per la rappresentazione della figura umana e il suo desiderio di catturare la bellezza e l'espressione nei suoi dipinti. Inoltre, il fatto che la Madonna tenga un gatto è insolito e aggiunge un elemento di particolarità al lavoro.
Il disegno è conservato nella Royal Collection Trust, una collezione di opere d'arte che appartenevano alla famiglia reale britannica, ed è considerato uno dei capolavori del periodo giovanile di Leonardo da Vinci.
1478
questi ottenne una prestigiosa committenza pubblica. Si trattava della pala d’altare della Cappella di San Bernardo in Palazzo Vecchio, che avrebbe dovuto raffigurare “La visione di San Bernardo”.
La Cappella di San Bernardo
Si tratta di una delle cappelle all'interno del Palazzo Vecchio di Firenze. Situata al primo piano del palazzo, la cappella fu commissionata da Cosimo I de' Medici e fu completata nel 1567 su progetto di Giorgio Vasari.
La cappella prende il nome da San Bernardo degli Uberti.
Chi era Bernardo degli Uberti?
San Bernardo degli Uberti (1060-1133) è stato un monaco e vescovo italiano, noto per il suo ruolo nell'ordine cistercense e per la sua santità di vita. Nato a Badia a Settimo, vicino a Firenze, Bernardo d'Uberti entrò nell'ordine cistercense presso l'Abbazia di San Michele a Passignano, dove divenne abate.
Bernardo fu conosciuto per la sua profonda devozione religiosa e per il suo impegno nel riformare l'ordine cistercense secondo i principi della regola di San Benedetto. Fu uno strenuo sostenitore della povertà e della disciplina monastica, e incoraggiò una vita di preghiera, lavoro manuale e studio spirituale tra i suoi frati.
Nel 1127, Bernardo fu nominato vescovo di Parma, dove continuò a promuovere la riforma religiosa e a difendere i diritti della Chiesa. Morì il 3 gennaio 1133 e fu canonizzato nel 1193 da papa Celestino III.
San Bernardo degli Uberti è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, e la sua festa liturgica cade il 3 gennaio. È considerato un esempio di santità e di dedizione alla vita monastica e alla Chiesa.
La cappella è decorata con affreschi e opere d'arte di noti artisti del Rinascimento, incluso il Giudizio Universale di Giorgio Vasari. Tra gli altri artisti che hanno contribuito alla decorazione della cappella ci sono anche Alessandro Allori e Ludovico Buti.
La cappella era originariamente destinata al culto privato della famiglia Medici e fu utilizzata per le loro cerimonie religiose. Oggi è aperta ai visitatori come parte delle visite al Palazzo Vecchio e offre una straordinaria testimonianza dell'arte rinascimentale fiorentina.
Chi era San Bernardo?
San Bernardo degli Uberti (o San Bernardo degli Uberti di Parma) è stato un vescovo italiano e santo della Chiesa cattolica. Nacque intorno al 1100 a Parma e morì nel 1133 a Vallombrosa, nei pressi di Firenze.
Bernardo degli Uberti fu un membro dell'importante famiglia Uberti di Firenze. Dopo aver condotto una vita di lusso e piaceri mondani, si convertì e decise di intraprendere la vita religiosa. Abbracciò l'ordine dei Vallombrosani, un'importante istituzione monastica fondata da San Giovanni Gualberto, e presto si distinse per la sua santità e il suo rigore ascetico.
Divenne abate del monastero di San Salvi a Firenze e successivamente vescovo di Parma nel 1128. Come vescovo, si distinse per la sua carità e la sua attenzione ai poveri. Morì nel 1133 nel monastero di Vallombrosa, dove era ritornato dopo aver rinunciato alla carica vescovile per trascorrere gli ultimi anni della sua vita in preghiera e contemplazione.
San Bernardo degli Uberti è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e la sua memoria liturgica cade il 3 ottobre. È considerato un esempio di santità e generosità per la sua dedizione alla vita religiosa e alla carità verso i più bisognosi.
Leonardo e l'opera incompiuta
Leonardo non completò l’opera pur avendo eseguito un cartone; l’incarico venne quindi assegnato al Ghirlandaio, ma fu Filippino Lippi a ultimare il dipinto che si conserva oggi agli Uffizi. Purtroppo anche quest'opera, come molte altre di Leonardo da Vinci, non fu mai portata a termine.
1478
Secondo le ricerche di Silvia Leporatti, Il breve passaggio nel paese natale fu richiesto dai suoi familiari che lo volevano presente alla stesura dell’atto con cui il comune di Vinci concedeva loro il mulino comunale. Il documento di locazione perpetua conteneva infatti una clausola che riguardava nello specifico Leonardo in quanto “figlio spurio”. Del mulino rimangono alcune tracce materiali in corrispondenza della vallecola che si affaccia sul botro di ponente, l’antico fossato del castello in cui si riversavano le acque della gora che alimentava il complesso di opifici idraulici del borgo di Vinci.
Cos'era la locazione perpetua?
La "locazione perpetua" nel Rinascimento era una pratica legale che consentiva ad un individuo o a una famiglia di ottenere il diritto di possedere un terreno o un immobile in modo perpetuo, in cambio di un pagamento o di un canone annuale. Questo tipo di contratto garantiva al locatario il diritto di usufruire della proprietà per un tempo indefinito, senza la necessità di rinnovare il contratto o di preoccuparsi della perdita della proprietà.
Questo tipo di contratto poteva essere vantaggioso sia per il proprietario che per il locatario: il proprietario poteva ottenere un flusso costante di reddito dall'affitto della proprietà, mentre il locatario poteva godere della stabilità e della sicurezza di una locazione a lungo termine.
La locazione perpetua era una pratica comune nella provincia di Firenze e in tutta la Toscana e le condizioni e i dettagli dei contratti di locazione potevano variare notevolmente a seconda della regione e delle circostanze specifiche.
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