PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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1498:
Leonardo appunta nei sui scritti, molte frasi che verranno indicate in futuro come le profezie leonardesche
1498
Secondo alcune fonti che non possiamo verificare, sembrerebbe che in quest'anno sia entrato a alvorare nella sua bottega in qualità di apprendista, un certo Arrigo Tedescho, amico del Salài
1498, 9 febbraio
Pacioli ricorda il «laudabile scientifico duello», nel Castello Sforzesco, fra teologi, medici, astrologi, giuristi e il «geniale architetto e ingegnere e inventore Leonardo, che in scultura, fusione e pittura con ciascuno prova il suo cognome (vince)».
MEMORIE STORICHE |
trovava in mano che lire 15 dedotte le spese; che vuol mutare la sua arte ec. se non che il lavoro intorno alla statua non procedeva, e che non potea più mantenere del suo gli operai?
Tuttavia il duca, in mezzo ai maneggi politici, co’ quali l’Italia tutta studiavasi d’armare contro la Francia, e ai militari apparecchi, le usate conversazioni letterarie nel suo castello tenea, come veggiamo dalla già mentovata epistola dedicatorio di frate Luca, che così comincia: »Essendo, excellentissimo duca, a dì 8 di Febbraio, di nostra salute gli anni 1498 correndo... alla presenza vostra costituito in lo laudabile e scientifico duello de’ molti celeberrimi e sapientissimi accompagnata... del cui numero è Leonardo da Vinci ec.». Di tutti i più celebri uomini in ogni scienza ed arte che qui erano allora, fa in essa onorevol menzione, e Lionardo suo sopra tutti esalta, come altrove osservammo.
Così a quest’anno dobbiamo principalmente riferire i suoi studj di Fisica, e di Meccanica, de’ quali più sotto parlerassi; narrando lo stesso frate Luca, che Lionardo compiuta la gran dipintura del Cenacolo »non di questo sazio, all’opera inextimabile del moto locale, delle percussioni e pesi e delle forze tutte cioè pesi accidentali (avendo già con tutta diligentia al degno libro de pictura e movimenti humani posto fine) quella con ogni studio
1498, marzo
Leonardo lascia momentaneamente Milano per recarsi a Genova, dove si applica su alcuni progetti relativi alla ricostruzione parziale del porto della città
1498, 21 aprile
In quel periodo Leonardo si dedicò anche alla decorazione di alcune stanze del Castello Sforzesco. In una lettera del 21 aprile 1498, Gualtiero da Bascapè informa Ludovico il Moro che la "sala" sarà liberata dalle “asse” e che "Magistro Leonardo" completerà la sua decorazione entro settembre, ma, in realtà, non è nota con esattezza la data in cui i lavori furono terminati.Le Decorazioni della Sala delle Asse sono un ciclo di affreschi attribuiti a Leonardo da Vinci, situati nel Castello Sforzesco a Milano. La Sala delle Asse prende il nome dalle travi di legno ("asse" in italiano) che sostenevano il soffitto della sala prima delle ristrutturazioni.
1498, 26 aprile
Isabella d'Este scrive una lettera all'amica Cecilia Gallerani chiedendole informazioni circa il ritratto che Leonardo aveva eseguito, la Dama con ermellino. Isabella era rimasta incantata dalla bellezza del ritratto di Cecilia e chiese a Leonardo di essere ritratta. Il dipinto è noto per la sua resa realistica del soggetto e per l'abilità di Leonardo nel catturare l'individualità e l'espressione del ritratto. La luce e l'ombra sono utilizzate per creare un senso di profondità e tridimensionalità, e l'ermellino è reso con particolare cura e dettaglio.
1498
Leonardo dopo anni di lavoro, porta a termine presso il refettorio della basilica di Santa Maria delle Grazie il grande progetto voluto espressamente da Ludovico il Moro: il cenacolo. Fu testimone del tempo proprio Luca Pacioli, amico di Leonardo, il quale ne descrive ammirato nel suo trattato De divina proportione. Si legge nel suo scritto:“Non è possibile con maggiore attenzione vivi gli apostoli immaginare al suono della voce de l’ineffabile verità e quando disse: Unus vestrum me traditurus est. con acti e gesti l’uno e l’altro e l’altro e l’uno con viva e afflicta ammiratione par che parlino".
1498, 2 ottobre
Leonardo per i suoi lavori presso la corte degli Sforza, riceve come regalo una piccola vigna collocata all'esterno est del monastero di San Vittore e delle Grazie.
1498, 14 dicembre
Leonardo effettua un deposito di “600 fiorini d’oro larghi in oro” presso "banco" di proprietà della famiglia medici, probabilmente collocato in parte all'ospedale di Santa Maria Nuova, Quattro anni prima il banco milanese dei medici, venne chiuso e le altre filiali fiorentine stavano facendo la stessa fine, il tutto dovuto al Savonarola che aprì un aspro conflitto con i Medici. Forse Leonardo non era a conoscenza di tutto questo o fu semplicemente tranquillizzato che il suo deposito sarebbe stato al sicuro.
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