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Il Codice Atlantico
Parlare è la più ampia collezione di scritti e disegni di Leonardo da Vinci: abbraccia l'intera vita intellettuale dell'artista, per un periodo di oltre quarant’anni, dal 1478 al 1519. In esso si trovano contributi dedicati alla meccanica, alla matematica, all’astronomia, alla botanica, alla geografia, all'anatomia e alla fisica.
Appunti, progetti e studi si mescolano a 1751 disegni di pregio, dando conto della varietà degli interessi di un genio universale.
La denominazione atlantico deriva dal formato dei fogli su cui vennero incollati i disegni di Leonardo, normalmente utilizzato per gli atlanti geografici.
I fogli sono assemblati senza un ordine preciso e abbracciano un lungo periodo degli studi leonardeschi, il quarantennio dal 1478 al 1519, secondo diversi argomenti tra i quali anatomia, astronomia, botanica, chimica, geografia, matematica, meccanica, disegni di macchine, studi sul volo degli uccelli e progetti d'architettura.
Al suo interno si è sempre affermato esservi collocati 1750 disegni, tutti di mano di Leonardo. In realtà, i disegni erano 1751.
Durante il restauro tutti i disegni furono staccati dai fogli e a pagina 1033 già 370 (antica numerazione 51) venne rimosso un disegno di 21 x 16 cm, attualmente posto sul foglio 1035 recto: sotto al foglio staccato apparvero evidenti tracce di colla, questo a dimostrazione che lì vi era incollato un disegno più piccolo di cui non si aveva avuto notizia. Questo foglio, di cui si erano perse le tracce, sarebbe stato ritrovato nel 2011.
Il Codice Atlantico è la più ampia collezione di scritti e disegni di Leonardo da Vinci: abbraccia l’intera vita intellettuale dell’artista, per un periodo di oltre quarant’anni, dal 1478 al 1519.
Il Codice Atlantico fu allestito nel tardo Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni. Il suo nome deriva dalle ampie pagine usate per confezionare gli atlanti, su cui furono incollati i disegni di Leonardo per meglio conservarli.
Nel 1796 la raccolta fu requisita dalle truppe napoleoniche di stanza a Milano e in seguito trasferita a Parigi. Restò al Louvre per 17 anni fino a quando, grazie all’intervento dello scultore Antonio Canova, fu incluso nell’elenco delle opere da restituire alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Lingua utilizzata: italiano rinascimentale
Attribuzione: Leonardo da Vinci
dimensione: 21x16 cm
Anno di riferimento: 1478 - 1519
Fogli contenuti: 1119
Stato di conservazione: buono
Attualmente: Biblioteca Ambrosiana, Milano
Il nome “atlantico” non indica il contenuto del codice, bensì il formato delle grandi pagine (che servivano normalmente per confezionare gli atlanti) su cui erano stati incollati i fogli di Leonardo per meglio conservarli e tutelarli da possibili dispersioni.
In esso si trovano contributi dedicati alla meccanica, alla matematica, all’astronomia, alla botanica, alla geografia, all’anatomia e alla fisica.
Appunti, progetti e studi si mescolano a 1751 disegni di pregio, dando conto della varietà degli interessi di un genio universale.
Nel Codice Atlantico si mescolano tutte le discipline coltivate dal grande genio di Leonardo da Vinci dagli anni giovanili fino a poco prima della morte: l’architettura e l’idraulica, la medicina e l’ottica, la meccanica e l’urbanistica, la geometria e l’astronomia, l’anatomia e le diverse arti figurative.
Notevoli sono i progetti di macchine semoventi, di armi sempre più sofisticate, di ingranaggi e di congegni, dei quali Leonardo ha lasciato stupendi disegni che spesso diventano vere e proprie opere d’arte.
Il Codice Atlantico fu allestito nel tardo Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni. Il suo nome deriva dalle ampie pagine usate per confezionare gli atlanti, su cui furono incollati i disegni di Leonardo per meglio conservarli.
Nel 1796 la raccolta fu requisita dalle truppe napoleoniche di stanza a Milano e in seguito trasferita a Parigi. Restò al Louvre per 17 anni fino a quando, grazie all’intervento dello scultore Antonio Canova, fu incluso nell’elenco delle opere da restituire alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
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