PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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Cos'è l'anatomia
Si intende quella Scienza biologica che ha come scopo lo studio la forma e la struttura degli esseri viventi, distinta, secondo che abbia per oggetto l'uomo, gli animali o le piante.
Per comprendere meglio la figura di Leonardo come anatomista e fisiologo è necessario fare qualche accenno alla storia dell’anatomia umana.
In passato le dissezioni delle salme, tecnica tipica di Leonardo, erano ritenute sacrileghe, sia in oriente che in occidente.
Buona parte degli anatomisti ellenici si limitavano allo studio di alcuni mammiferi superiori, dal cui esame trassero deduzioni circa la struttura dell’anatomia umana.
Soltanto nei luoghi influenzati dall’ellenismo, in particolare ad Alessandria, era nata una gloriosa tradizione di studi di anatomia umana.
A Roma, invece, le leggi punivano severamente chi violava l’integrità dei cadaveri, tanto che i soli organi del corpo umano accessibili a quegli antichi studiosi, per evitare gli scontri religiosi e anche giuridici, erano le ossa provenienti dai sepolcri.
Fu proprio nella scuola medica alessandrina che venne intrapreso per la prima volta il metodico e sistematico studio dei cadaveri per merito di Erofilo di Calcedonia.
Dopo la conquista dell’Egitto da parte di Roma l’anatomia umana venne messa da parte per circa un millennio. Nel mentre emerse un’unica nuova voce: quella di Galeno. Egli si dedicò esclusivamente a esperimenti di vivisezione sul maiale, animale che fornì agli studiosi un tributo scientifico maggiore rispetto agli altri animali.
1300
Mondino de Luzzi, professore dell’università di Bologna, intraprendeva lo studio diretto e metodico delle salme, dando così vita alla prima scuola di anatomia umana d’Italia e d’Europa. Tuttavia essa non portò al disancoramento dell’anatomia dalle concezioni allora dominanti, poiché risentì fortemente dell’influenza di Galeno, Aristotele e di Avicenna, (De medicina), influenzando i suoi insegnamenti.
Comunque l’opera di Mondino –Anatomia– del 1316 fu adottata per oltre duecento anni dalle università italiane e straniere.
Tuttavia l’opera anatomica di Leonardo soverchiò quella di Mondino sia per contenuto che per il livello qualitativo. Il primo infatti prese spunto dal secondo soltanto per gran parte della terminologia, come il termine”mirac“per designare la parete addominale, oppure”meri“per indicare l’esofago.
Tale metodo descrittivo fu più sistematico e più conscio dei rapporti topografici fra i diversi organi, della loro funzione e delle differenze con gli omologhi organi delle altre specie.
Per di più le sue capacità artistiche gli permisero di dar vita alla prima iconografia scientifica desunta direttamente dal vero.
Anatomia nel rinascimento
Il rinascimento diventa per gli artisti un momento di avvicinamento all'anatomia umana, proprio per la necessità di rappresentarne le fattezze, la muscolatura. In sostanza l'artista del rinascimento voleva andare oltre il principio rappresentativo dell'opera, ricercando nei dettagli muscolari quelle trazioni e contorsioni naturali delle forme che attraverso i muscoli si rappresentavano.
Non è da escludere che Leonardo abbia assistito a qualche dissezione effettuata dal Pollaiolo, che aveva la bottega vicina a quella del Verrocchio, dove il genio fiorentino era apprendista.
Altro contemporaneo di Leonardo, dal quale egli ebbe ispirazione, fu Alessandro Benedetti che scrisse un trattato, l’Anatomice, il quale ardì mettere in dubbio le affermazioni galeniche.
1500
Padova diviene fulcro della rivoluzione scientifica e medica, a partire dalla definizione di “teatro anatomico” del medico Alessandro Benedetti. E gli anatomisti della sua scuola conquisteranno artisti come Leonardo e Michelangelo. Il fascino oscuro della dissezione dei cadaveri di Vesalio e di Fabrici d’Acquapendente, gli studi sulla sifilide e i suoi rimedi, fra cui il profilattico, descritto per la prima volta da Gabriele Falloppio, l’anatomia patologica di Giovanni Battista Morgagni, sono punti fondamentali nel percorso, lungo secoli, della medicina patavina. Un percorso che a Padova ha preso forma, e che da Padova ha cambiato il mondo.
Tutte queste opere furono per Leonardo soltanto uno spunto iniziale, poiché esse, col passare del tempo, vennero ampliate, modificate e revisionate per consentire un ulteriore progresso nella storia dell’anatomia. Tale progresso fu garantito dall’insorgere di un nuovo metodo: lo studio dell’anatomia artistica, basato sulla ricerca metodica, sull’esame diretto e sull’osservazione obiettiva. Nei suoi dipinti egli cerca di non mettere troppo in evidenza le sue cognizioni di anatomia; ad eccezione del “S. Girolamo” , nel quale si ha una più accurata descrizione degli elementi anatomici, poiché egli fu, probabilmente, sotto l’influsso delle dissezioni.
Si può dire insomma che l’opera anatomica vinciana rappresenti l’atto di nascita della moderna anatomia e che se i suoi manoscritti fossero stati pubblicati quando il grande maestro era ancora in vita, egli sarebbe oggi considerato il fondatore della moderna anatomia umana.
Diversamente da uno scienziato, che in un corpo vede la correttezza anatomica, l'artista vede linee e volumi, e una perfetta combinazione di proporzioni: un classico esempio è costituito dall'Uomo Vitruviano, ovvero uno studio delle proporzioni dell'organismo.
Il nome del disegno prende il nome da Vitruvio (un architetto romano vissuto nel primo secolo avanti Cristo e ritenuto il più grande teorico dell'architettura di tutti i tempi).
L'obiettivo di Leonardo era quello di stabilire un rapporto tra le proporzioni dell'uomo ei principi dell'armonia enunciati da Vitruvio. Come orgogliosamente Leonardo disse dei suoi disegni, “questa mia figurazione del corpo umano ti sarà dimostra non altrementi che se tu avessi l'omo naturale innanzi” .
Inoltre, nelle accademie artistiche iniziarono ad essere sfruttati manichini disposti entro quadrature distinte.
Leonardo e il rapporto con i medici
Leonardo diffidava dei medici Egli desiderava seguire le orme dei suoi precursori che avevano dato molta importanza allo studio della natura fisica dell’uomo. Probabilmente Leonardo sapeva di essere il primo a cimentarsi in uno studio dettagliato dell’anatomia umana e la sola consapevolezza della propria audacia dovette causargli una certa trepidazione. Nei suoi studi anatomici riesce ad identificare nel cuore elementi che gli studiosi confermeranno 500 anno dopo, ma anche in grado di descrivere con una straordinaria capacità, il funzionamento del sistema sanguigno e la formazione dell'arterosclerosi.
Di seguito pubblichiamo tutte le tavole anatomiche di Leonardo da Vinci, attualmente custodite presso la Queen’s Gallery di Londra, a Palazzo Buckingham.
fonte: modellianatomici.it
Tavola 01 - Leonardo da Vinci Scheletro del braccio e della gamba
Tavola 02 - Leonardo da Vinci Anatomia della colonna vertebrale
Tavola 03 - Leonardo da Vinci Scheletro del piede, del braccio e del muscolo
Tavola 04 - Leonardo da Vinci Scheletro della gamba, muscoli della spalla, braccio e collo
Tavola 06 - Leonardo da Vinci Scheletro del piede, muscoli della gamba, muscoli del collo e la gola
Tavola 10 - Leonardo da Vinci
La vulva e l'ano, il sistema riproduttivo maschile e femminile
Tavola 26 - Leonardo da Vinci
Gli strati del cuoio capelluto
e dei ventricoli cerebrali
Tavola 32 - Leonardo da Vinci
Studio del Sistema Nervoso – Scheletro e nervi del braccio
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Dove si trovano le tavole?
L'intera collezione delle tavole anatomiche di Leonardo da Vinci, sono custodite presso la Queen’s Gallery di Londra, a Palazzo Buckingham.
Gli scritti personali di Leonardo sull'anatomia
Leonardo da Vinci è noto anche per i suoi scritti sull'anatomia umana, che sono tra le sue opere più significative e influenti. Leonardo, oltre ad essere un artista di grande talento, era anche un osservatore attento e un pioniere nello studio del corpo umano.
I suoi scritti sull'anatomia includono numerosi disegni, schizzi e appunti dettagliati che mostrano i suoi studi sulla struttura e sul funzionamento del corpo umano. Questi scritti riflettono la sua curiosità scientifica e il suo desiderio di comprendere la natura umana in modo più completo.
Di seguito pubblichiamo gli scritti che Leonardo ha scritto di suo pugno.
An. C I, 2r (W 19061)
Ordine del libro. – Questa mia figurazione del corpo umano ti sarà dimostra non altrementi che se tu avessi l'omo naturale innanti...
Adunque qui con 15 figure intere ti sarà mostro la cosmografia del minor modo, col medesimo ordine che innanti a me fu fatto da Tolomeo nella sua cosmografia; e così dividerò poi quelle membra, come lui divise il tutto in province, e poi diro l'uffizio delle parti per ciascun verso, mettendoti dinanti alli occhi la notizia di tutta la figura e valitudine dell'omo, in quanto ha moto locale mediante le sue parte.
E così piacessi al nostro autore che io potessi dimostrare la natura delli omini e loro costumi nel modo che io descrivo la sua figura.
An. A 14v (W 19013)
E tu, che vogli con parole dimostrare la figura dell'omo con tutti li aspetti della sua membrificazione, removi da te tale openione, perchè, quanto più minutamente descriverai, tanto più confonderai la mente del lettore e più lo removerai dalla cognizione della cosa descritta.
Adunque è necessario figurare e descrivere.
D. 10r
O scrittore, con quali lettere scriverai tu con tal perfezione la intera figurazione, qual fa qui il disegno? [del cuore e «delle vene che notriscano il core»]...
Io ti ricordo che tu non t'impacci colle parole se non di parlare con orbi; o se pur tu voi dimostrar con parole alli orecchi e non all'occhi delli omini, parla di cose di sustanzie o di nature, e non t'impacciare di cose appartenenti alli occhi col farle passare per li orecchi, perchè sarai superato di gran lungo dall'opera del pittore.
Con quali lettere descriverai questo core che tu non empia un libro?
An. B 12r (W 19029)
Del cuore. – Instrumento mirabile, invenzionato dal sommo maestro.
An. A 11r (W 19010)
Fa una dimostrazion di questo piedi colle simplici ossa; poi lascia stare il pannicolo che le veste, e fa una simplice dimostrazion di nervi; e poi sopra le medesime ossa ne farai una di corde, e di poi una di vene e arteria insieme; e nell’ultimo una sola, che contenga arteria, vena, nervi, corde, muscoli e ossa.
An. B 13v (W 19030)
Ho trovato nella composizione del corpo umano che, come in tutte le composizioni delli animali esso è di più ottusi e grossi sentimenti, così è composto di strumento manco ingegnoso e di lochi manco capaci a ricevere la virtù de’ sensi...
In effetto l'omo non si varia dalli animali se non nell'accidentale, col quale esso si dimostra essere cosa divina, perchè, dove la natura finisce il produrre le sue spezie, l'omo quivi comincia, colle cose naturali, a fare, coll'aiutorio d'essa natura, infinite spezie; le quali, non essendo necessarie a chi ben si corregge come fan li animali, a essi animali non è disposizion cercarne.
An. C I 2r (W 19061)
Farai poi un discorso delle mani di ciascun animale per mostrare in che si variano
An. C V 23r (W 12631)
Dimostrazione seconda, interposta infra l'anatomia e 'l vivo.
Figurerai a questo paragone le gambe de' ranocchi, le quali hanno gran similitudine colle gambe dell'omo sì nell'ossa come ne' sua muscoli. Di poi seguirai le gambe dirieto della lepre, le quali son molto muscolose, e di muscoli spediti, perchè non sono impedite da grassezza.
An. II 5r
O speculatore di questa nostra macchina, non ti contristare perchè coll’altrui morte tu ne dia notizia, ma rallegrati che il nostro Altore abbia fermo lo intelletto a tale eccellenzia di strumento.
An. A 2r
E tu, omo, che consideri in questa mia fatica l'opere mirabile della natura, se giudicherai esser cosa nefanda il destruggerla, or pensa essere cosa nefandissima il torre la vita all'omo, del quale, se questa sua composizione ti pare di maraviglioso artifizio, pensa questa essere nulla rispetto all'anima, che in tale architettura abita, e veramente, quale essa si sia, ella è cosa divina, [sì] che lasciala abitare nella sua opera a suo beneplacito, e non volere che la tua ira o malignità destrugga una tanta vita – che, veramente, chi non la stima, non la merita –, poiché così malvolentieri si parte dal corpo, e ben credo che '1 suo pianto e dolore non sia sanza cagione.
E ingegnati di conservare la sanità, la qual cosa tanto più ti riuscirà quanto più da fisici ti guarderai, perchè le sue composizione son di spezie d’archimia, della qual non è men numero di libri ch’esista di medicina.
An. I 1v
Proemio della Anatomia. – E tu, che di’ esser meglio il vedere fare la notomia, che vedere tali disegni, diresti bene, se fussi possibile veder tutte queste cose, che in tal disegni si dimostrano in una sola figura; nella quale, con tutto il tuo ingegno, non vedrai e non arai la notizia se non d’alquante poche vene; delle quali io, per averne vera e piena notizia, ho disfatti più di dieci corpi umani, destruggendo ogni altri membri, consumando con minutissime particule tutta la carne che d’intorno a esse vene si trovava, sanza insanguinarle, se non d’insensibile insanguinamento delle vene capillare. E un sol corpo non bastava a tanto tempo, che bisognava procedere di mano in mano in tanti corpi, che si finissi la intera cognizione; la qual ripricai due volte per vedere le differenzie.
E se tu arai l’amore a tal cosa, tu sarai forse impedito dallo stomaco; e se questo non ti impedisce, tu sarai forse impedito dalla paura coll’abitare nelli tempi notturni in compagnia di tali morti squartati e scorticati e spaventevoli a vederli; e se questo non t’impedisce, forse ti mancherà il disegnio bono, il quale s’appartiene a tal figurazione.
E se tu arai il disegno, e’ non sarà accompagnato dalla prospettiva; e se sarà accompagnato, e’ ti mancherà l’ordine delle dimostrazion geometriche e l’ordine delle calculazion delle forze e valimento de’ muscoli; e forse ti mancherà la pazienza, se tu non sarai diligente.
Delle quali, se in me tutte queste cose sono state o no, i centoventi libri da me composti ne daran sentenzia del sì o del no, nelli quali non sono stato impedito nè d’avarizia o negligenzia, ma sol dal tempo. Vale.
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