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PORTALE ITALIANO DI DIVULGAZIONE DELLA VITA E LE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
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LEONARDO DA VINCI: ANNO 1502
1502, primavera
Leonardo si trova ancora a Milano e si incontra con Jean Perrèal, architetto e abile pittore che si trovava in città per eseguire alcuni lavori sulla tomba di Francesco II di Bretagna. L'amicizia tra i due sembrerebbe recente ma molto profonda, hanno modo di disquisire sulle tecniche pittoriche l'uno dell'altro, di parlare di progetti architettonici e di sculture. In queste occasioni lo stesso Leonardo li chiese delucidazioni su alcune tecniche relative alla lavorazione del gesso. In quest'anno Jean Perrèal ha modo di vedere per la prima volta, un'opera di Leonardo appena conclusa: si trattava de la “ bella principessa” .
1502, Maggio
In maggio Isabella d'Este richiede il parere di Leonardo su alcuni vasi antichi, già di Lorenzo il Magnifico. Probabilmente Leonardo di trova ancora a Milano in procinto di partire e, probabilmente, lasciare definitivamente il suo Paese.
1502, 21 giugno
Malgrado non vi sia un documento certo che attesti la presenza di Leonardo in questo giorno ad Urbino, possiamo pensare che sia in città intento a creare la planimetria della cinta muraria che chiude la città.
1502, luglio
Leonardo da Vinci, che si trova già ad Urbino, incontra il Duca Valentino.
Chi era Cesare Borgia , detto il Valentino?
Nato nel 1475, Cesare era il figlio di Rodrigo Borgia, che in seguito divenne Papa Alessandro VI.
Questa connessione lo mise in una posizione di grande influenza e potere, poiché suo padre assegnò a lui e ai suoi fratelli molte cariche ecclesiastiche e secolari.
Cesare Borgia è particolarmente noto per essere stato un abile politico e stratega militare. Fu nominato cardinale da suo padre, ma successivamente rinunciò al clero per perseguire una carriera militare e politica. Cesare conquistò e governò diversi territori in Italia centrale e meridionale, tra cui la Romagna, utilizzando spesso l'inganno e la forza per ottenere i suoi obiettivi.
La sua vita e le sue azioni sono state oggetto di numerose opere letterarie, tra cui il celebre trattato politico di Niccolò Machiavelli, "Il Principe", in cui Borgia viene citato come esempio di principe abile e astuto.
Tuttavia, la sua ascesa al potere fu di breve durata, poiché la morte improvvisa di suo padre nel 1503 mise fine al suo sostegno politico. Cesare venne poi catturato e imprigionato da un nemico politico nel 1504, e morì nel 1507 durante un'azione militare in Spagna.
Va ricordato che Nel 1499 Cesare Borgia diventa il comandante dell'esercito pontificio e convola a nozze con la dama Carlotta d'Albret, stringendo una forte alleanza con la Francia, alleanza necessaria a rinsaldare i rapporti con i francesi e aumentare il suo potere nella Romagna e nelle Marche e, grazie al matrimonio, ottiene come “regalo di nozze” il ducato di Valentinois, da cui gli deriverà il soprannome “Il Valentino”.
Cesare Boria voleva che Leonardo esprimesse il suo parere circa il potenziamento dei castelli e delle rocce, nonchè potenziare le vie di entrata nelle città del ducato, creando fortificazioni stradali e fluviali. e questi lo inviò, a monitorare le rocche e fortificazioni militari per creare nuove strutture militari a Pesaro, Senigallia,
1502, 30 luglio
Leonardo si sposta ad Urbino, molto probabilmente con Cesare Boria, per eseguire alcuni sopraluoghi. In particolare si dedica all'osservazione della colombaia eseguendone uno schizzo non definitivo.
1502, estate
Leonardo è nelle Marche. Da Pesaro e Urbino Due giorni dopo è già a Cesena: Leonardo rimarrà oltre un mese sulle rive del Savio. Allo studio – e relativo ammodernamento – delle mura cittadine affianca le più eterogenee annotazioni. Nella piccola agenda trovano infatti spazio osservazioni sui sistemi acustici utilizzati dai pastori locali, sull’arretratezza dei carri agricoli o su un ingegnoso sistema di appassimento dell’uva. Nonché un’attenta disamina sulle locali finestre.
Migliorativo poi l’intervento al porto della vicina Cesenatico, importante snodo commerciale alle prese con persistenti problemi d’insabbiamento. Risalendo verso nord, Faenza e Imola saranno le ultime tappe del passaggio romagnolo di Leonardo.
1502,1 agosto
A Pesaro annota “la libreria”, probabilmente fa riferimento a quella presente nel palazzo ducale di Urbino
1502, 8 agosto
Il suo viaggio continua e dopo Pesaro arriva a Rimini, dove ha modo di osservare e descrivere le sensazione che prova nella visione e nell'ascolto della caduta delle acque della fontana, chiamata anche “fontana della pigna” , oggi presente nell'attuale piazza Cavour;. Nell’ormai ex centro malatestiano osservando una fontana registra sul manoscritto L – conservato oggi presso l’Institut de France – l’idea di progettare un particolare strumento musicale idraulico (“fassi un’armonia colle diverse cadute d’acqua”).
1502, 9 - 10 agosto
Leonardo con ogni probabilità arrivò a Cesena nella notte. a Cesena è in corso la festa di San Lorenzo,e Leonardo è impegnato, sempre con Cesare Borgia, a diversi sopralluoghi. E' qui che si occupa di disegnare un congegno meccanico sovrapponendolo ad una planimetria precedentemente disegnata.
1502,15 agosto
Si trova ancora a Cesena dove effettua il rilievo delle mura e redige altre note e schizzi di un edificio, di un tratto di fiume e di una carrucola;
1502, 18 agosto
Cesare Borgia gli rilascia da Pavia una «lettera-patente» come «nostro prestantissimo et dilectissimo Familiare Architetto et Ingegnere Generale». Quest'anno fu un momento particolare in quanto lo stesso Borgia incontra Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli e Cesare Borgia, .
1502, 6 settembre
A Cesenatico disegna una planimetria del porto canale e una veduta a volo d’uccello del borgo marinaro;
1502, 7-9 settembre
Lo schizzo della cattedrale di Faenza, come supposto in alcuni studi, ci fa presumere una tappa anche in questa città in quei giorni;
1502, 10 settembre – 10 dicembre
Non vi sono date che indicano la sosta a Imola di Leonardo, però realizza i rilievi dell’intera città e delle sue mura e, verificando in questo periodo i movimenti delle milizie del Valentino, possiamo supporre si trovasse al seguito del Duca in quei giorni.
1502, autunno
Lo scienziato e artista, il filosofo e politico, e il condottiero figlio di Papa Alessandro VI calpestarono le strade cittadine, ognuno con un diverso fine: il ’Valentino’ stava ampliando e rafforzando i suoi possedimenti, Leonardo aveva accettato senza riserve l’incarico, che il Valentino gli aveva offerto sempre nel 1502, di mappare i territori da lui conquistati proprio come architetto e ingegnere militare.
Il Valentino era divenuto un uomo di grande potere e del resto, anche Machiavelli ne era ormai convinto tanto da scrivere:
"Questo signore è magnifico, e nelle armi è tanto animoso che non è sì gran cosa che non gli paia piccola, e per gloria e per acquistare Stato mai si riposa né conosce fatica o periculo: giugne prima in un luogo che se ne possa intendere la partita donde si lieva; ha cappati e’ migliori uomini d’Italia".
Machiavelli, era in città per conto della Repubblica fiorentina per decifrare il gioco del ’principe secretissimo’. Un momento di intreccio politico e militare di importanza strategica per il mondo di allora che vide la città al centro.
I due toscani si incontrarono ad Imola, ma delle loro conversazioni c’è solo un accenno in alcune lettere di Niccolò, laddove riferisce di informazioni avute da "uno dei nostri", un fiorentino al servizio di Cesare Borgia che "sa le cose di questo Signore".
1502, autunno
Leonardo partì al seguito del Valentino. Tornò a Firenze l’anno dopo, e si occupò di canalizzazioni a scopo sia pacifico sia militare. Durante questo nuovo soggiorno fiorentino cominciò a studiare il volo degli uccelli e le leggi idrauliche.
In questo periodo ebbe i anche primi incontri con Michelangelo, con cui nacque subito rivalità. Tra gli episodi di competizione tra i due, è celeberrimo l’incarico dato a entrambi di affrescare il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Leonardo doveva ritrarre la Battaglia d’Anghiari e Michelangelo, sulla parete opposta, doveva dipingere la Battaglia di Cascina. Le due opere, colossali per dimensioni e difficoltà, restarono incompiute ma alimentarono l’antipatia tra i due geni.
1502
Leonardo lavorò a un progetto richiestogli dal sovrano degli Ottomani, il sultano Bayazed II, per la realizzazione di un ponte sullo stretto del Bosforo. Leonardo ideò un ponte con un’unica campata di 300 metri ma, come accadde a molti dei suoi progetti, non fu mai costruito. Anche Michelangelo eseguì un progetto simile, sempre per il sultano Bayazed II, anch’esso non realizzato. Solo all’inizio degli anni 2000 il Governo turco ha deciso la costruzione del ponte in base al progetto di Leonardo.
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