Ancora non ci rendiamo conto di quanto Leonardo da Vinci abbia contribuito al progresso dell’Uomo. Di quanto lo abbia stimolato con la sua immensa curiosità che lo ha spinto a studiare le cause del maggior numero di effetti che affollano la nostra vita. Non solo con le sue intuizioni che hanno anticipato i tempi, i miglioramenti, le scoperte.
Prendiamo ad esempio il settore della Anatomia. Il mettere a nudo il cuore, a scriverne tutti i particolari per averne estratti diversi, tenuti in mano, girati e rigirati per poterne disegnare tutti i dettagli. Tracciarne tutte le arterie, le vene, studiarne le proporzioni cercandone i segreti. Non solo disegni, ma vere fotografie, data la sua grande capacità di riportarne i più piccoli particolari (Raccolta di Windsor).
Mai prima di allora era stata fatta una cosa simile. Quasi nulla era conosciuto in questo settore, anche in considerazione della difficoltà di sezionare cadaveri per l’opposizione della Chiesa. Da sempre. Con il rischio serio di essere accusati di stregoneria.
Una volta portato a conoscenza, esposto e descritto così accuratamente, non poteva che stimolare persone vocate a quella materia, di studiarlo a fondo. Data la sua importanza per l’uomo. Di comprenderne il funzionamento, le insufficienze, i malfunzionamenti, le patologie, anche in considerazione della più alta mortalità dovuta al fermarsi di quell’organo. Fino a comprendere oggi che dipende da lui se arriva il nutrimento per alimentare e riparare anche la punta di ogni nostro capello. Con oltre centoventimila chilometri di lunghezza tra arterie, vene e capillari! Così anche nel disegnare i particolari dell’utero e del feto in gestazione e molti altri aspetti dell’anatomia umana. Ma non si fermava solo alle intuizioni. In questo campo tirava anche delle conclusioni che oggi si chiamato Aterosclerosi e Colesterolo! Vedere disegnati, ruote, ingranaggi, rinvii, scappamenti (Codice di Madrid 1) non poteva che portare gli studiosi che seguirono, secoli dopo, a migliorare il settore orologiero, con meccanismi sempre più precisi, usufruendo anche dei miglioramenti scaturiti nel frattempo negli strumenti di oggi per costruirli. Fino ad arrivare all’attuale orologio atomico.
E così per venticinque materie dello scibile in cui si è appuntato l’interesse scientifico del Genio Vinciano. Intuizioni tradotte in schizzi, disegni, di particolari anche costruttivi, talmente dettagliati e chiari da essere definiti quasi fotografici. Da cui sono poi scaturiti progetti che non sempre lui portava avanti, ma che secoli dopo hanno dato luogo a sviluppi e realizzazioni importanti, che ormai conosciamo, godiamo, ci salvano, ci proteggono, ce ne serviamo. Che utilizziamo anche cinque volte al giorno (la forchetta a tre denti per mangiare)! Oppure tentare di stabilire origine, motivazioni, cause e tempi di svolgimento di alcuni fenomeni, allora inspiegabili come nella paleontologia e nella geologia (le conchiglie trovate sui monti).
Con le sue idee descritte e rese visibili in ogni particolare, ha dato inizio a decine di studi, ritrovamenti, brevetti, realizzazioni, invenzioni fondamentali per l’uomo. Che hanno avuto inizio dalle sue intuizioni, dai suoi disegni, dai suoi abbozzi di progetti. Una forma che si avvita nell’aria, ha portato all’elicottero, un abbozzo di salvavita per cadute dall’alto all’attuale paracadute. Impossibile citarli tutti.
Purtroppo il suo modo criptico di scrivere rendeva difficilmente leggibili i suoi appunti. Se ritrovati presso rigattieri non considerarli incomprensibili, quasi cinesi e gettati via! Il fatto che le raccolte delle sue migliaia di scritti, hanno avuto vita difficile. Il cui reperimento, collazione e raccolta logica ha avuto difficoltà nei tempi successivi alla sua morte. Quelli definiti i suoi Codici. Il loro passaggio di mano, anche fra paesi diversi, ha reso la loro disponibilità difficile. La loro importanza ne ha reso enorme il valore per cui chi li possedeva, anche attualmente, non li espone in pubblico. Tranne il Codice Atlantico che è stato digitalizzato e diffuso, e qualche altro che sta seguendo lo stesso percorso.
Se molti dei suoi scritti fossero stati conosciuti nei secoli seguenti, il progresso avrebbe avuto un impulso maggiore. I suoi scritti, i suoi schizzi, le intuizioni disegnate avrebbero potuto generare invenzioni pratiche che solamente secoli dopo sono state realizzate.
Abbiamo perso secoli di progresso. Molte delle innovazioni di oggi sarebbero avvenute molto prima.