C'era una volta…
Proprio cosi comincio a raccontare la storia che non c'è!
C'er una volta un signore chiamato Pasquale Pisapia che disse di aver copiato i manoscritti di Leonardo da Vinci e di averli raccolti scrupolosamente all'interno di un Codice chiamato Romanoff! Un codice bellissimo, pieno di ricette ed esperienze culinarie fatte proprio dallo stesso Leonardo.
C'era una volta anche qualche esperto che disse di aver la certezza che questo famoso e introvabile codice fosse realmente passato per le sue mani e che alla vista dei manoscritti, rimase letteralmente folgorato dalla sua bellezza. Che meraviglia!
Poi, una mattina anonima di un inverno ordinario, mentre fuori la giornata uggiosa cominciava a prendere forma, mi arriva una telefonata che mi spiazza. Mi racconta il mio interlocutore anonimo dalla cadenza anglosassone, che il mondo è in rivolta in quanto le certezze sull'esistenza di questo famigerato codice, verrebbero messe in discussione.
“Ma siamo matti?” dico io, "il codice Romanoff è l'eredità culinaria di Leonardo".
La notizia mi coglie impreparato, come fossero le otto di sera del famoso 30 ottobre 1938, quando gli americani sintonizzati sulla radio CBS sentirono la voce di Orson Welles che, durante il notiziario, annunciò un’invasione aliena. Dall'altra parte della cornetta, l'anonimo dissacratore con licenza di uccidere, percepisce la mia incredulità e, all'improvviso, decide di sottolinearla con una grassa risata che straborda oltre i limiti del comprensibile e, con voce birichina e sospettosa, afferma: “ Il codice Romanoff, caro amico sconosciuto, è vero come la teoria dei terrapiattisti”.
Ci rimango male, decisamente male.
Vedo sgretolarsi i mattoncini del muro sul quale, anno dopo anno, ho costruito le mie certezze.
Vedo la mia lapalissiana idea granitica aspirata in un vortice caotico pieno di dubbi mentre la mia voce si fa silente.
Non parlo. Sono attonito.
Una pausa degna di un comunicatore che ha studiato doppiaggio per muti, non sento più le forze, la ragione stà per abbandonarmi.
Passano solo pochi secondi e solo dopo sento “Click”, un suono inequivocabile, drastico e definitivo, quello dell'interruzione telefonica della comunicazione….